Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Risposta a Guido Turreni

Davide Orsini

Caro Turreni,

Innanzi tutto volevo dirle che la sua presenza in Consiglio comunale mi fa piacere. In particolare mi aspetto da lei interventi pepati ed energici che attraggano lo spettatore di Pelliccia e di Orvieto Web TV, solitamente anestetizzato dai soporiferi discorsi provenienti dai banchi della maggioranza.

Certo, dopo una stagione di interventi forti e perentori da parte sua, non avrei mai immaginato che lei corresse in soccorso dei vertici del PD, oggi in eclatante difficolt? difronte a molti elettori di centro-sinistra e ad un vasto settore dell?opinione pubblica cittadina.

Sono io a teorizzare una opposizione extra-istituzionale. Certamente s?, vista la totale assenza di idee e dignit? nell?attuale gestione della situazione da parte del PD. L?unico percorso a sinistra rimane fuori dal PD orvietano (e per quanto mi riguarda anche da quello nazionale).

Passiamo alle sue affermazioni, che io considero discutibili. Sull?unanimit?  espressa per l?elezione di Frizza a presidente del CC, lei adduce ragioni di tipo tecnico-politico, mescolando elementi che forse, per chiarezza di ragionamento, andrebbero tenuti distinti. E` chiaro che in una situazione come quella che si ? creata dopo le elezioni, il centro-destra ha tutto da guadagnare da un clima unanimista nel quale la maggioranza-opposizione mantenga un atteggiamento di apertura nei confronti della giunta. E`, dunque, questa semplice ed evidente realt? che ha fatto propendere il centro-destra verso un atteggiamento di favore nei confronti della candidatura del PD, pronunciata, si badi bene, nemmeno da Loriana Stella, ma dalla Dott. sa Annulli, eletta di primo pelo. Ci siamo detti tutto.

Sul secondo punto, l?unanimit? sulle linee di indirizzo del sindaco, ho gioco facile a dimostrarle che la sua linea argomentativa regge poco. Pur essendo pi? giovane di lei, caro Turreni, qualche esperienza di partito in tenera et? mi ha insegnato che in certe circostanze ci si astiene. E` prassi consolidata. Nella fattispecie, il Dott. Concina si ? limitato a dire che il programma verr? presentato nelle prossime settimane, enunciando lo schemino ripreso dal sito del suo inesistente programma elettorale. Ecco, difronte ad un sindaco che non dice nulla su ci? che vorr? fare, io non firmerei una cambiale in bianco, e dovendo valutare in seguito sospenderei il mio giudizio con una benevola astensione. Forse sar? un po` antico, ma questo ? ci? che mi aspetterei. Le sembra irragionevole?

Il PD non ha cambiato atteggiamento in seguito all?elezione di Concina. Non faccia questo torto alla realt? dei fatti. Se alcuni orvietani non se ne fossero accorti, giova ricordare che la lotta interna al PD prima e durante le primarie fu condotta da Loriana Stella e dai suoi sostenitori esattamente sul problema del bilancio e su una gestione politica, quella Mocio-Capoccia, che era giudicata negativa ed inadeguata. Dunque, c?era una parte del PD che il cambiamento lo voleva ed ha condotto una battaglia decisa in questo senso. Di contro, i cosiddetti mociani, ed I Comunisti Italiani (che sono arrivati a proporre una loro lista con tanto di candidato) questo cambiamento non lo volevano, come palesato in occasioni pubbliche pre e post elettorali.

Quanto alle cose da fare per il bene di Orvieto, siamo d?accordo sul fatto che sar? necessario assumersi certe responsabilit?, soprattutto in tema di bilancio, di caserma, e di blocco delle assunzioni. Su questi temi credo possa esistere un consenso di principio. Ma dal mio punto di vista, il blocco delle assunzioni e la verifica di enti e consorzi come il Crescendo, non va fatto solo nell?ottica brunettiana del risparmio e dell?efficienza. In primo luogo questa ? una questione di moralit?. Non si pu? pi? assumere personale per conquistare consenso elettorale. Al contrario di Veltroni, che oggi ha santificato Craxi, io mi tengo stretto Berlinguer e la sua denuncia, quanto mai attuale.

Fatte queste considerazioni, non vorrei che alcuni pensassero al sottoscritto come ad una sorta di bombarolo. Credo per? che in questo momento ci voglia chiarezza. Il consenso, quando ? genuino, nasce dallo scambio di vedute da posizioni chiare, non nella melma dell?unanimismo per il bene comune, che come tutte le frasi fatte vuol dire tutto e niente.

Pubblicato il: 16/07/2009

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