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Aspettando la squadra di C?ncina: significato, poteri e doveri della giunta comunale

Pier Luigi Leoni

La fase che precede la nomina della giunta (quella che, prendendo un vocabolo dal linguaggio militare, molti chiamano ?squadra?) desta una comprensibile curiosit?. I nomi che verranno fuori non tanto saranno importanti perch? chi li porta diventer? importante, ma perch? riveleranno dove il nuovo sindaco vuole andare a parare, al di l? degli inevitabili condizionamenti dei gruppetti politici e della riconoscenza ai pi? attivi in campagna elettorale.

Infatti gli assessori, pi? che uomini di potere, sono simboli di un assetto di potere e chiavi di lettura di una strategia.

Il legislatore delinea la figura dell?assessore come un collaboratore del sindaco schiacciato tra il potere di chi lo ha nominato (e lo pu? cacciare in qualsiasi momento) e il potere dei dirigenti. Anche se lo stesso legislatore, con atteggiamento ipocritamente serafico, inserisce l?assessore in un collegio nel quale ha diritto di parola e di voto. Ma praticamente non pu? votare contro le proposte del sindaco se non vuole dare inizio alla fine della propria carriera. Infatti, nella pratica, il voto contrario dell?assessore ? un fatto eccezionale. Non solo, ma le riunioni delle giunte, che avvengono a porte chiuse, sono spesso astiose, prolisse, defatiganti, appesantite dalle frustrazioni soprattutto dei pi? pigri tra gli assessori. Ma poi  si vota all?unanimit?.

Perch? allora si trova gente disposta a fare l?assessore, sacrificando lavoro, passatempi, famiglia e  amici?

Mi risulta che entrino in gioco vari fattori, positivi e negativi: il desiderio di realizzare delle idee che si ritengono utili per la comunit?, l?esigenza della visibilit?, la venalit?, la vanit? e l?interesse privato. Alcuni fattori sono incompatibili con altri, ma spesso giocano un ruolo diversi fattori in misura che varia da persona a persona.

Quanto alla positiva voglia di fare, sono convinto che entri in gioco pi? di quanto comunemente si pensi.

Quanto alla visibilit?, va tenuto presente che, per chi vuole avere un avvenire politico, essa ? indispensabile perch? funzionale al consenso popolare.

Quanto alla venalit?, va riconosciuto che l?introduzione di significative indennit? di carica attira chi ha bisogno, giustificato o ingiustificato, di arrotondare il proprio reddito.

Quanto alla vanit?, credo che essa sia presente in tutti gli esseri umani, tranne che nei santi quando sono al massimo delle loro prestazioni.

Quanto all?interesse privato, si tratta del fattore pi? pernicioso, che, secondo me, entra in gioco pi? raramente di quanto comunemente si creda.

Pertanto non posso che augurare ai prossimi assessori un proficuo lavoro, che dar? loro soddisfazioni se non si monteranno la testa e se osserveranno il comandamento che sta scritto sulla porta della cancelleria del palazzo dei Rettori dell?antica repubblica marinara di Ragusa (Dubrovnik): OBLITI PRIVATORUM PUBLICA CURATE. Quando vi occupate di affari pubblici, dimenticate quelli privati.

Pubblicato il: 01/07/2009

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