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Ambiente. Schizofrenia dell'Amministrazione comunale orvietana

Filippo Belisario

Il responsabile della Sezione WWF di Orvieto

Filippo Belisario

Ad una settimana dal black out nazionale, smaltite le considerazioni, talvolta irrazionali, sulla debolezza della nostra situazione energetica, chi ha il compito di orientare le scelte politiche dovr? necessariamente assumere una serie di decisioni per evitare l?avverarsi del ventaglio di temibili scenari evocati dall?evento. Queta fase richieder? uno sforzo per definire concretamente, tra le tante opzioni possibili, il campo di azione e le potenzialit? delle cosiddette ?fonti energetiche pulite e rinnovabili?.

Sul tavolo esistono gi? i dati di parecchi anni di sperimentazione su ?solare? e ?eolico? ma, soprattutto, una seria proposta-quadro per il passaggio da un?economia dei combustibili fossili a un?economia all?idrogeno, presentata recentemente a Orvieto da Jeremy Rifkin, economista statunitense, presidente della Foundation of Economic Trends oltre che consigliere della Commissione UE per le questioni energetiche.

Contro le grandi concentrazioni di energia e potere in mano a pochi, da Orvieto ? dunque partita un?affascinante sfida planetaria, che individua nel ?piccolo, democratico e diffuso? la ricetta alternativa al collasso energetico, economico, ecologico.

Fa molto piacere constatare l?adesione dell?amministrazione comunale cittadina a questo impegno, ben rappresentata dal sindaco che, tra gli altri, si ? fatto promotore di un manifesto programmatico di rilevanza europea denominato ?Carta di Orvieto?.

Tutto sarebbe assolutamente interessante e condivisibile se non fosse per le tante, gravi, perplessit? che accompagnano da anni tutte le scelte amministrative locali in campo ambientale. Queste perplessit?, da una parte, potrebbero far pensare ad una sorta di inspiegabile schizofrenia di comportamenti da parte di sindaco e giunta i quali, sistematicamente, si sono sempre schierati a favore dei progetti pi? devastanti per il territorio, spesso portati avanti da gruppi ?forti? di pressione e interesse. Dall?altra fanno affiorare il sospetto che l?opzione idrogeno rappresenti, in realt?, un modo un po? furbo di costruirsi in poco tempo un?anima ?verde? in kit ?fai da te?, ritagliandosi cos? un ruolo chiave dentro uno scenario di dimensioni pi? vaste.

Sinceramente, senza voler in alcun modo mettere in discussione la lungimiranza del progetto di Rifkin e sottolineando la validit? dell?adesione della nostra citt?, vi sono comunque molte domande ancora sul tappeto, alle quali, in tempi di pre-campagna elettorale contrassegnati da complessit? e incertezza, sarebbe bene che qualcuno inziasse ad offrire risposte adeguate:

  1. Come si concilia, per chi governa Orvieto, l?impegno per un futuro di sostenibilit? e cura dell?ambiente con un presente cos? carico di vertenze ?ecologiche? non risolte (tutte arcinote e delle quali evito la consueta litania)?
  2. E? possibile che vi siano dei meccanismi di controllo e certificazione cos? blandi da consentire l?ammissione in un movimento che si ispira ai paradigmi della cultura ambientalista europea e mondiale ad un locale gruppo di potere cos? pesantemente caratterizzato da scelte infelici e poco partecipate?
  3. In ogni caso, perch?, per rinforzare e rendere pi? credibile la partecipazione a questo movimento, gli amministratori orvietani non provano ad esprimere, coraggiosamente, una discontinuit? rispetto agli errori del passato-presente rivedendo le proprie posizioni su almeno una delle vertenze di cui sopra?
  4. Potr? la ?questione ambientale? rappresentare un elemento discriminante fra i programmi elettorali per le prossime amministrative?

 

Orvieto, 5 ottobre 2003

Il responsabile della Sezione WWF di Orviet

 dott. Filippo Belisario

Pubblicato il: 06/10/2003

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