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Per festeggiare la caduta del comunismo ad Orvieto

Osservatore

di http://osservatore.sitonline.it/ 

Il giorno dopo la conclusione delle operazioni di voto, a spoglio completato la clamorosa sconfitta della sinistra massimalista orvietana ? un dato di fatto.

La storica formazione politica della sinistra, che dominava la scena politica da 61 anni, ? stata sconfitta da un secco 55,80 riportato da Toni Concina, nuovo sindaco di Centro destra di Orvieto.

Si tratta senza dubbio di un evento storico in una Regione come l'Umbria che, ahinoi, ? stata sempre abituata a considerare la presenza di esponenti che si definivano orgogliosamente comunisti all'interno della propria vita politica locale, instaurando un ecosistema di interessi privati e di clientelismo.
Alcuni commentatori e importanti esponenti del centro destra della citt? si sono detti rammaricati di tale esclusione della sinistra, sostenendo come la loro assenza toglier? del divertimento e un po' di brio all'attivit? parlamentare. Che questi commenti derivino da una sorta di fair play nei confronti degli sconfitti o sia un modo per ironizzare non ci interessa.

Io non condivido nessun rammarico, avendo scritto e combattuto per anni tale regime.

L'esclusione della sinistra dal Comune di Orvieto ? un fatto inedito s?, ma sicuramente positivo e non ? altro che la fase finale di un declino fisiologico inevitabile di un'insieme di partiti che si fondano su idee, o meglio su ideologie, gi? sconfitte dalla storia e che per ragioni molteplici avevano trovato nell'Umbria degli ultimi 60 anni un habitat favorevole per sopravvivere.

La grande novit? che queste elezioni presentano ? proprio il decadimento di quell'habitat che in grande misura, si badi bene, ? stata causato proprio dalla sinistra massimalista stessa attraverso il suo comportamento durante gli ultimi anni del governo Mocio e prima di quello staliniano di Cimicchi.

L'esperienza di questi governo ha mostrato chiaramente che la sinistra orvietana non pu? essere forza di governo perch? in quanto tale non riesce n? a espletare il suo ruolo classico di partito del non-fare per i cittadini e dell'anti-tutto per le imprese locali.

Questo era gi? piuttosto chiaro a una mente un minimo sveglia e scevra di condizionamenti ideologici, ma purtroppo per la nostra Citt? c'? stato bisogno del tentativo di un governo fallimentare che ha ridotto Orvieto allo stremo e che ha fatto sprecare del tempo prezioso.

Speriamo che ora si sia capito.

Pare a sorpresa che anche gli elettori della sinistra, visti i pochi voti che questa ha raccolto, si siano finalmente accorti.

Su questo si sono avanzate molte spiegazioni, qualcuno dice che i comunisti non sono andati a votare, altri dicono che hanno votato per il partito democratico e altri ancora che hanno votato solo il referendum.

Qualunque sia la ragione il risultato ? il crollo del supporto popolare alla sinistra radicale.

Io credo che tale calo sia in gran parte dovuto proprio al governo di questi ultimi anni.
Un governo che ha indebitato il Comune di Orvieto in modo assurdo.

Questa ? la prova che le proposte di tale sinistra non sono altro che utopie e non sono in alcun modo conciliabili con la realt?, esse possono affascinare qualche giovane e alimentarne i deliri anarco-marxisti, ma la realt? ? un'altra cosa e forse qualche elettore in pi? se ? ne ? davvero reso conto questa volta.

I numeri usciti dai seggi ci permettono una certa dose di ottimismo sulla prossima gestione del Comune, ma le cose da fare sono davvero tante, l'economia ? a pezzi, le imprese non esistono e il contesto locale ? complesso.

Credo che Toni Concina e la sua squadra abbia le carte in regola per farcela.
E comunque in bocca al lupo al nuovo Comune (Comune nuovo)  e... complimenti a Toni Concina!

Osservatore

 

Pubblicato il: 23/06/2009

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