Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Noi orvietani siamo manichei nel sangue. La divisione ? il diavolo che consuma la citt

Silvio Manglaviti

In una citt? spaccata e segnata da rancori e disistime ? quasi che i millenni e i secoli trascorsi voglian oggi riproporci la rivolta degli schiavi volsiniesi, l?onta di Roma, gli assedi e le scorrerie dei barbari nei palazzi comunali e nel contado, degli eserciti imperiali, di quelli papalini e di tanti e vari reali e signorotti e citt? antagoniste; passando dal ?caso? Parenzo all?Anschluss savoiarda, fino allo smacco nel Fascismo della parvenue provincia ternana ? ancora Orvieto rimette in scena l?ennesima replica di uno spettacolo che non ha mai avuto fine: la divisione. Noi orvietani siamo manichei nel sangue.

Poi, per?, il tempo ha smussato tanti angoli ed infine il ?voto disgiunto? di questi ultimi lustri ha rimestato nel torbido di tante campagne elettorali passate e trapassate, generando un curioso melting pot da antropologia culturale: la fusione dei contrari, il connubio degli opposti.

Il minestrone di voti giunti da destra e manca cambia le carte in tavola a favore di chi agisce ben nascosto e pu? cos? sdoppiarsi (che non mi sembra proprio un eroico comportamento) senza farsi vedere. Una sorta di ?bacio di Giuda? di noantri.

Restano le divisioni. Lo testimoniano certi ?commenti? violenti, offensivi, arroganti, blasfemi.

Personalmente (ma ? mio costume derivante dall?educazione ricevuta), non tolgo mai il saluto a chi ho conosciuto, fosse anche di sfuggita, presentato o meno. Ritengo un vanto avere tante persone di cui ho stima (ricambiata, per quanto mi risulti), amici o semplici conoscenti di idee politiche (e anche di partiti) sia della destra sia della sinistra storiche. Durante la campagna elettorale trascorsa e anche in quella attuale, abbiam continuato a salutarci e perfino a scambiarci battute e previsioni (e pure santini: e non sempre per scherzo).

Altri, invece, non ricambiano pi? il mio saluto (che, per educazione ricevuta, ? sempre per primo), voltano lo sguardo, deviano il percorso e, addirittura, apostrofano ironicamente ? offensivamente taluni ? e recidono con taglio netto lo scambio naturale di convenevoli e la sana convivialit? tutta orvietana durante gli incontri a diporto. Sguardi torvi, in tralice, di sottecchi. Di colpo, sei uno che ?non capisce niente?. Persone, prima, rispettabili, professionisti, faticatori, intellettuali, rivelano il proprio latente Mr. Hyde: homo homini lupus.

Divisione. Come divisione infatti non pu? che essere un voto disgiunto. Disgiunto ? diviso. Diviso ? chi lo pratica: met? da una parte met? dall?altra. Qualunque sia lo scopo.

La pratica del ?divide et impera?, che non ha consentito al leader della coalizione di centrosinistra di poter guidare da subito (come sarebbe stato del tutto naturale, visto il responso delle urne) quella maggioranza, ha permesso al leader della coalizione antagonista una performance definita a ragione ?storica?. Ma le frazioni e la citt? hanno tutte espresso un verdetto inequivocabile: maggioranza al Centrosinistra (oltre il 54%).

Ribadisco tuttavia il mio leitmotiv (o tormentone) sulla correttezza dell?informazione, su una comunicazione obbiettiva, equa e trasparente. L?imprinting mi viene dall?esperienza vissuta, giovane studente, nelle fila del Comitato Orvietano per il Diritto all?Informazione (con Francesco Izzo, Fernando Stopponi, gli incontri con Gianluigi Melega, il supporto di Radio Radicale) nei primi anni Ottanta.

Sono un servitore dello Stato (per mestiere) e sono Credente, nel e per il Vangelo di Ges? Cristo. So che il ?diavolo? ? la ?divisione?. Il buon senso mi porterebbe ad estraniarmi, astrarmi dalla lotta fra ideologie antagoniste come tra quella liberista e neo-(post-)fascista e quella tradizionale di sinistra, dai veteromarxisti ai vendoliani. Ma non ? cos?. Noi che ci professiamo ?di Fede? non ? detto ci si debba appollaiare nelle torri d?avorio e attendere momenti pi? opportuni. Ben facciamo anzi a schierarci anche in materia politica. Esempi illustri non ci mancano. Ecco, vanno ripresi certi esempi: La Pira, su tutti.

Il problema ? che non abbiamo una casa comune (che non pu? certo identificarsi in Casini). Cos?, la ?diaspora?. Sparsi qua e l?. Divisi. Diabolicamente divisi!

Ho gi? avuto modo di dire che, pur non ritrovandomi in visioni ?ideologiche? della destra e della sinistra (volendo esasperare il concetto, n? fascista n? comunista), ho inteso condividere la proposta di Andrea Scopetti (con il quale ho fiancheggiato nel ?99 e nel 2004 Maurizio Conticelli) a candidarmi per Loriana Stella, nella lista civica ?Una Stella in Comune?. Dall?aspetto, non lo si pu? davvero nascondere, un po? da armata di Brancaleone, ma in buona fede e fuori dalle divisioni cittadine, politiche e sociali. Nessuno mi ha mai contattato dall?altra parte e quindi senza difficolt?, vagliato il programma di Loriana, ho accettato, senza pretese e in tutta onest? e sincerit?. Soprattutto senza nascondermi, che data la mole mi riuscirebbe pure arduo.

Non sono organico all?establishment. Nessun ?santo in Paradiso?. Mai occupate poltrone.

Monoreddito (da pendolare giornaliero antelucano con la capitale, alla merc? di Trenitalia), moglie senza lavoro (perch? quello di mamma a tempo pieno, almeno nei suoi aspetti materiali e pratici, non ? risconosciuto tale) a sparger invano curricula in ogni dove e tre piccoli da crescere.

Ci sono tante cose che non ho condiviso con le amministrazioni passate di questa citt? e non ho mai taciuto al riguardo, pagandone di persona anche pesanti conseguenze: la distrazione dal problema dei pendolari; scelte urbanistiche; l?ecomostro ecumenico del Ponte del Sole; le cave; l?abbandono delle frazioni; i consigli di zona impotenti; la Piave violentata e deturpata; l?ecologia e i rifiuti. Tuttavia, ho ritenuto di poter mutuare dall?ideale ?Democratico? quanto e quel che pi? fosse in sintonia con il mio pensiero di aspirante Cristiano. Soprattutto la ricerca dell?unit?, l?abbandono della divisione, del modello ?separati in casa?.

Credo fermamente che le soluzioni ai problemi di salute di un organismo (unitario) si trovino nel proprio interno, che la cura si trovi dentro l?organismo stesso in senso olistico. Certe medicine assunte dal di fuori sono spesso placebo o curano solo dati sintomi, non il male (che il pi? delle volte rimane, se non progredisce e peggiora). I programmi (le medicine) dei candidati sono tutti belli (vai poi a cercare la destra e la sinistra).

Ad esempio, Loriana Stella ha gi? parlato e realizzato tanti eventi e incontri sulla ?centralit?? di Orvieto; insieme al Presidente della provincia di Viterbo su ?Orvieto: porto/porta dell?Umbria?, in un pi? ampio contesto interregionale che coinvolge anche Marche, Toscana e Lazio: l?aeroporto di Viterbo; il porto di Civitavecchia; le direttrici tirrenica e ?dei due mari?; il polo intermodale/merci dello Scalo orvietano e il flusso dei crocieristi.

Insomma, senza voler nulla togliere al candidato antagonista (peraltro pi? che degno di cotal tenzone) e nel rispetto fermo e assoluto di chi lo sostiene (tanti miei amici, alla faccia di quanti han pensato bene invece di rinnegarsi, ai quali il sottoscritto continuer? sempre e comunque a rivolgere lo stesso sorriso e saluto anche se non ricambiato), mi sento in tutta franchezza di dover e voler affermare che Loriana Stella ? il Sindaco di Tutti Noi Orvietani.

Di Tutti. Senza divisioni. Senza vendette. Senza recriminazioni. Sindaco dell?Unit?.

Sindaco dei cittadini delle frazioni e dei quartieri, del Popolo orvietano tutto, di destra e di sinistra.

Questa ? la vera novit?: mai pi? ?divide et impera?. Rinnovamento ? il contrasto della divisione e il rispetto totale delle minoranze, dei pi? deboli. Ma anche il coinvolgimento degli arroganti, dei vendicatori, nella partecipazione attiva e solidale alla crescita e alla liberazione della nostra citt? dalle divisioni laceranti fra le persone. Perch? Orvieto potr? dirsi veramente libera soltanto quando riprenderemo a sorriderci l?un l?altro, accomunati negli intenti e nelle speranze. Bandita la divisione.

Non saranno le ronde e i manganelli a proteggere la nostra libert?, bens? la capacit? di ciascuno di noi di partecipare alle proprie scelte, di credere nella solidariet?, nell?accoglienza dell?altro e del diverso, non nel suo respingimento (vano e inane): sar? l?unione la nostra libert?, non la divisione.

Un sano governo e una sana opposizione costruttivi entrambi, questa la novit? di Loriana Stella, per cui io (n? comunista n? fascista) mi sono speso, a viso aperto e con tutta l?ingenuit? possibile.

Perch? in politica, l?ingenuit? si pagher? pure, ma fa rima con sincerit? ed onest?, che, per quanto mi riguarda, sono prima di tutto elementi fondamentali della conoscenza e dell?intelletto.

Non ci pu? essere intelletto senza conoscenza e non potr? mai esservi conoscenza senza corretta acquisizione di informazioni, queste ultime in funzione di un?altrettanto seria e trasparente comunicazione.

Perch? dunque il timore di dire le cose come stanno?

Per poter governare, chi non ha la maggioranza, deve fare cose strane. Questa non pu? spacciarsi come novit?. Fin?ora si son fatte cose strane. ? vecchio modo di far politica. Campagna acquisti.

Loriana Stella invece la maggioranza ce l?ha gi?. Non deve cercar nessuno.

Sabato e domenica di inizio giugno noi orvietani abbiamo scelto quella maggioranza.

Domenica 21 e luned? 22 prossimi, si tratta solo di confermarla, confermando Loriana Stella Sindaco di Orvieto nel nome dell?unit? del Popolo orvietano.

 

Pubblicato il: 17/06/2009

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