C?e? qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d?antico

La novit? ? sempre rivoluzionaria, si diceva un tempo, e si diceva cos?, mi ricordo, anche ad Orvieto. Solo che quando erano solo slogan, si potevano urlare, ora che sembra che anche ad Orvieto si stia cominciando a fare sul serio, molti di costoro che prima urlavano sembrano esserselo dimenticato.

Ma qual ? la rivoluzione, Dio solo sa quanto necessaria, in atto qui ad Orvieto e nell?intero comprensorio. E? molto semplice, ? il   riappropriarsi della consapevolezza che un'altra opzione ? possibile, che si pu? volgere serenamente lo sguardo anche da un'altra parte, che quella arruginita categoria del pensiero che ? il libero arbitrio, e che sembrava irrimediabilmente anchilosata funziona ancora, che si pu? cambiare, perch? il cambiamento ? la norma in tutte le comunit? che funzionano bene. Tutte cose ovvie e banali che qui da noi hanno un carattere rivoluzionario semplicemente perch? rappresentano la novit?.

Bene. Benvenuta novit? allora, stiamo diventando normali anche dalle nostre parti.

Da oggi, al calar della sera, anzich? maledire le tenebre, ciascun individuo comincer? finalmente  ad accendere semplicemente una candela. Guarder? al futuro con gioia, senza preoccupazione, ma con assunzione di responsabilit?, perch? ? intorno al dovere come valore che sar? costruito il suo futuro,  dentro il quale spender? il resto della sua vita. Sar? rivoluzionario davvero, accoglier? la novit?, e sar? finalmente  ?moderno?,  perch? talvolta essere moderni ? un dovere, cio?  un obbligo.

Shakespeare avrebbe salutato cos? il nuovo clima: ?il tempo ? un padrone di casa molto alla moda saluta semplicemente l?ospite che va via ma corre, vola ad abbracciare chi arriva, il benvenuto sorride, tristemente l?addio se ne va?.