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Toni Concina ? gi? finito nella storia di Orvieto, ora potrebbe finire nella leggenda

Guido Turreni

L? otto giugno duemilanove rimarr? senza dubbio nella storia della nostra citt?.

E non nascondo di certo di aver provato una forte emozione nel vedere sui giornali di oggi e di ieri, a tutta pagina, il faccione simpatico e rassicurante di Toni, col braccione appoggiato con non curanza sul suo piano.

Una commozione che sfiora la lacrimuccia quando ho letto dell?accorato e sincero ringraziamento che Toni ha rivolto a noi orvietani (tutti) per esser stato accolto con amicizia dalla citt?, nella non felice condizione di esule dalmata, ancora bambino, e della sua amorevole e sincera intenzione di ricambiarci oggi il favore, aiutandoci, con il suo metodo ed i suoi importanti contatti con il mondo nazionale ed internazionale dell?economia e delle imprese.

E una bella storia la sua, non c?? dubbio: ? la storia di un uomo che parte da zero e ritrova la strada di un travolgente successo che parte da Orvieto e ritorna ad Orvieto.

Ma dopo l?emozione umana che mi ha preso, sono emerse in me le considerazioni politiche reali; la prima ? quasi scontata: chi poteva mai, fra noi del centrodestra (ma anche nel centrosinistra), organizzare e strutturare una campagna elettorale cos? densa di big e di proposte concrete, utili al risollevamento della nostra citt? massacrata da sessantanni di favoritismi e clientele ?

Chi, in secondo luogo, poteva superare di slancio i veti incrociati, le divisioni e la difesa degli interessi di fazione che avevano paralizzato per anni il centrodestra locale, e creare, di contro, una compagine compatta e pacificata che rema verso il successo ?

Chi poteva, infine, recuperare da quel disperato 21 a 63 con cui si erano chiuse le ultime elezioni, potrandoci ad uno storico ballottaggio su cui pochi erano disposti a scommettere ?

Credo che nessuno possa fare nomi diversi dal suo.

Voglio quindi ringraziare Toni Concina, nel mio piccolo, per quello che ha gi? fatto di concreto, e lo voglio ringraziare sia come dirigente pro tempore di questa nuova aggregazione di centro destra che ? il Popolo della Libert?, sia come cittadino orvietano, per aver sdoganato Orvieto da una visione politica di piccolo cabotaggio ed averla portata al centro dell?attenzione nazionale, inserita nella legge per Roma Capitale, oppure come citt? laboratorio di quella che sar? la pubblica amministrazione del futuro, o di tutte le altre belle idee del centrodestra che ha sposato senza esitazione, dall?aeroporto di Viterbo, al Casello Nord, comprese quelle altre che ha voluto inserire nel suo attesissimo programma.

Un?operazione di contenuti che ha perfino costretto i nostri avversari ad un tardivo e maldestro scopiazzamento di idee e progetti.

Gi? tutto quanto detto e fatto da lui ha il sapore e la dimensione di quella che potremmo chiamare una vera e propria svolta, politica, perch? mai il centrodestra orvietano ? stato cos? forte, sociale, perch? mai la societ? civile si ? sentita cos? protagonista e responsabile delle scelte politiche (vedasi le fortissime candidature ?cittadine? di Orvieto Libera), ed infine per quella che potrebbe essere un svolta anche economica, perch? gi? si intravvede ci? che Toni Concina potrebbe concretamente fare per riaccendere Orvieto, se gli orvietani saranno abbastanza intelligenti e lungimiranti da affidargli le redini della nostra disastrata citt?.

Potrebbe essere l?ultima occasione del secolo, per risollevarci da anni di buio dominio di logiche che nulla hanno a che vedere con il sano sviluppo di un tessuto cittadino fecondo ed operoso.

Un futuro diverso, un futuro che guarda verso altri lidi ed altri territori, un futuro fondato sul merito e sulla libert? da tutti i condizionamenti, i ricatti pi? o meno velati, e perfino per trovare un futuro in cui si possa avere completa libert? dalle aperte minacce di ?scomunica? partitica, che la sinistra ha fatto fino a ieri, e sta continuando a fare ancora oggi, in campagna elettorale.

Una campagna in cui stanno veramente dimostrando di che pasta sono fatti (qualora ce ne fosse stato ancora bisogno).

Non possiamo pi? accettare questo modo minatorio di rivolgersi all?elettore e al cittadino della serie ?o con noi o contro di noi?; riprendiamoci invece nelle nostre mani il nostro destino, almeno per una volta, almeno nell?urna elettorale del ballottaggio, perch? le cose che sono successe da ultimo non succedano pi?, e soprattutto perch? nella nuova Orvieto ci sar? spazio PER TUTTI e non pi? soltanto per i soliti noti o per quelli che hanno obbedito zitti e muti.

C?? il candidato, c?? il programma, c?? il progetto, e c?? perfino la probabile maggioranza in consiglio comunale, contrariamente a quanto ritengono i finti sprovveduti, almeno a quanto pare, e almeno a leggere la probabile e possibile  lista degli eletti; ad alcuni di essi comincia ad essere necessaria la scorta, a sentire in giro le chiacchiere, e su chi volete che costoro possano confluire, in questa situazione interpersonale cos? compromessa ?

Del resto mi pare che anche la Stella abbia gi? fiutato il pericolo, ed ? proprio per questo che ha detto che per ora non vuole processi, pericolosi e controproducenti, aggiungo io?.

Sar? dunque un ballottaggio in cui vengono ridate le carte a tutti i competitori, sono carte nuove, carte psicologicamente diverse, in cui si comincia ad intravvedere la testa del tiranno sul ceppo, e a molti potrebbe venire voglia di far calare la scure, anche solo per togliersi qualche sassolino dalla scarpa che giace li da troppo tempo, o magari per rifarsi di qualche rospo mal digerito.

Trattasi di un tiranno spersonalizzato, ma ben rappresentato dal PCI-PDS-DS-PD, che non ha mai mancato di umiliare anche i suoi stessi sudditi pi? fedeli e fidelizzati, obbligandoli ad un continuo ed umilante omaggio al potente di turno, un omaggio di gratitudine che comincia ad essere stantio e senza pi? molto senso.

A coloro che nel centrosinistra parlano a sproposito di vittoria di Pirro rispondo riportando la storia delle elezioni recenti e meno recenti delle citt? di Todi, Deruta, Arezzo e di Assisi.

In quest?ultima citt? dopo l?anatra zoppa, si impiant? una protesi politica cos? funzionale che ancora oggi relega la sinistra ad una opposizione a parti invertite?

Quindi chapeau Toni e in bocca al lupo!

Pubblicato il: 10/06/2009

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