Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Propediem Sindycum habebimus

Nello Riscaldati

Bene o male, o di riffe o di raffe, forse al D-day, forse al tramonto di questa strana primavera che quest?anno ci ha regalato anche una Palombella bagnata con una magnifica visione globale di ombrelli colorati, uno straccetto di Sindaco ce l?avremo anche noi. Nuovo, come nuovo, seminuovo o usato che sia, qualcuna o qualcuno  sieder? sullo scranno pi? alto del Comune.
Non so perch?, ma il termine ?scranno? mi d? l?idea di un vecchio seggiolone intagliato e tarlato che, come si dice in Orvieto, prima o poi si ?scr?ster??. Insomma il termine trasmette poca sicurezza.
Meglio una sedia semplice ma robusta.

Prima di salire, o salendo le scale del Palazzo, stanco e assonnato per la lunga campagna elettorale, sar? d?obbligo per il nuovo eletto stringere la mano a tutti coloro che si affollano, si spingono, si sgomitano e si acciaccano i piedi per salire sul gran carro di colei o di colui al quale la Vittoria avr? finalmente porto la chioma. Si tratta cio? di quella massa informe e sempre disposta ad inneggiare a chiunque che i latini chiamavano ?clientes?, anche se questi sono di molto peggiori. Avuta la loro stretta di mano, si sentono autorizzati a mettere su casa in Comune, millantando in piazza e nei crocicchi amicizie ed entrature immaginarie e tali da conferire loro una levatura e un?importanza che assolutamente non hanno.
Il povero eletto, dovendo evidentemente scontare molti peccati, con quel sorriso, basso ed a occhi semichiusi caratteristico di chi sta per prendere sonno, nel disperato tentativo di far presto e sempre ringraziando, stringe camminando, oltre le mani, anche le maniglie delle porte.

Divagazioni cretine a parte avremo anche un Consiglio Comunale,  in parte nuovo e in parte usato, dove saliranno i venti eletti che avranno saputo condurre una ?cerca? dei voti particolarmente  proficua, che avranno saputo raschiare con pi? lena degli altri il fondo del loro barile, che avranno saputo ?appozzare? anche nel barile dei loro compagni di cordata e che avranno anche saputo ?grattare? qualche voto con incursioni da ?commando notturno? nel cuore delle altre liste.

Ed ? cosi, che da una guerra di tutti contro tutti durata un mese abbondante e con colpi fin sotto la cintura, avremo un Consiglio composto da personaggi nuovi e usati, avremo cio? un assortimento tale di zucche e di capocce che persino i Mercati Generali se lo sognano la notte.

E saremo stati noi e solamente noi, poich? tutti vanno dicendo in giro che oggi il popolo, cio? l?elettorato, non ? pi? ?appecoronato? come una volta, ma ? pienamente cosciente e sa quello che vuole e quello che fa, cio? sa scegliere, saremo stati solo noi i rei o i meritevoli di avere appunto selezionato, per governare la nostra citt?, quelle capocce o quelle zucche che, scherzi a parte, saranno sicuramente le migliori disponibili sul mercato. Si fa per dire!  Comunque, almeno per un periodo diciamo cos? di rodaggio, non sarebbe male affiggere sulle pareti della Sala Consiliare un grosso cartello con sopra scritto ?Noi siamo quello che oggi passa il convento!?.

Il vento caldo di libeccio e gli scopini, in tenuta da fatica ma contenti, depureranno poi la citt? dai quintali di santini con foto ritoccate di uomini imbrillantinati e tirati a lucido da sapienti  restauratori elettronici e di donne che, pur se abbondantemente acciaccate, (dai passanti naturalmente), tra un selcio e l?altro, ancora ti sorridono con l?occhio birbante e adescatore. E se hai cuore a raccogliere qualcuna di queste carte puoi ancora leggere, sotto o sul retro, scritte del genere ?Questo sono io e sono tanto bravo!?, oppure, ? Voi non sapete quanto bene ho fatto alla citt?!?, oppure, ?Mettetemi alla prova su di una poltrona?, oppure. ?Voi non immaginate di che cosa sono capace?,  ed altre affermazioni del genere, sempre comunque molto decise e molto consolanti.

Gli ultimi giorni della campagna elettorale hanno anche visto i candidati ed affini intenti a scassinare gli armadi degli avversari per farne uscire gli scheletri ivi nascosti e odoranti di arsenico  e abbigliati con vecchi merletti. E cos? pu? capitare all?imprudente  nottambulo che si aggira per vie e vicoli solitari alla ricerca di un tabaccaio aperto o posseduto da incubi o da esaltazioni poetiche notturne, di inciampare in armadi rotti e di cadervi dentro. E quando il meschino, rialzatosi a fatica, tenta di adoprarsi per toglierli dal mezzo della via perch? giustamente ritiene che siano un pericolo per la circolazione, ecco che vede pararsi avanti tre o quattro scheletri, qualcuno mancante di qualche osso secondario, ma comunque ben conservati, che prima si qualificano come appartenenti all?ex-Sindaco X, o vice-sindaco X, o presidente X, o assessore X, o consigliere X, e poi pregano il tapino terrorizzato di risistemar loro l?armadio perch? hanno paura di passar la notte fuori, dato che potrebbe anche piovere e facendo presente, i meschini, di non avere nemmeno lo scheletro di un ombrello che a loro sarebbe pi? che sufficiente per ripararsi, ma soprattutto si raccomandano al nottambulo perch? sanno che il loro padrone non torner? mai pi? ad accomodare quell?armadio, e anzi, se interrogato, negher? fermamente di conoscerli.
Triste e amaro destino quello dello scheletro con l?armadio rotto!

All?inizio dell?estate il nuovo Sindaco prester? giuramento secondo la formula ufficiale e non con il classico ?me possi cec?mme? orvietano. Ma ? giusto che sia cos? perch? ? cos? che vuole la Costituzione.
Qualcuno poi le o gli dir?: ?Si metta comodo, questo ? lo scranno per il quale tanto ha battagliato e questa ? la macchina amministrativa. E? piena di tranelli e di falsi bottoni di comando. Anche molti cassetti sono finti. Molte chiavi si spezzeranno perch? qualcuno di nascosto cambier? le serrature. Qualche finestra rimarr? aperta e il vento notturno involer? verso vie misteriose molte sudate carte sulle quali Lei avr? profuso lavoro e moccoli.
Un consiglio: se in Consiglio qualcuno si alzer? e Le dir? ?Mi oppongo!?, Lei risponda prontamente: ?Anch?io!?, in omaggio alla legge che dice che due opposizioni scontrandosi si elidono. Almeno cos? dicono da Montanucci.

Lei ? nuova/o e non sa guidare. Prender? la patente strada facendo. Metta in moto, ci stia con la capoccia e, per favore, non vada a sbattere subito. La citt? ? fragile e non reggerebbe il colpo.
E si ricordi che il rinnovamento senza miglioramento non ha nessun significato. Questo da Lei la Citt? si aspetta.

Pubblicato il: 01/06/2009

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