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Seconda lettera a Fausto Cerulli dalla riva destra

Pier Luigi Leoni

Caro Fausto,

vedo con piacere che stai onorando la qualifica di ?sanamente fazioso? che ti ho (e mi sono) affibbiato. Hai riposto il tuo sarcasmo in un cassetto (sempre a portata di mano), hai rinunciato (temporaneamente) alle tue geniali frecciate che feriscono il cuore contraddittorio del mondo, e ti sei messo a fare il precettore della sinistra orvietana, il pedagogo della Loriana, il teorico della dialettica interna, l?inventore del ventaglio, immagine rassicurante che d? sollievo ai cervelli della sinistra surriscaldati dall?ansia.

Beato te! Ma io non posso ancora mettermi a fare l?aio della destra, perch? sono ancora della partita politica e non mi ? consentito dettare strategie e nemmeno dare suggerimenti pubblici. ?Vuolsi cos? col? dove si puote / ci? che si vuole, e pi? non dimandare?. Non mi resterebbe che fare propaganda o tacere. Ma ho trovato una terza via per evitare sia l?imbarazzo che la noia. La mia terza via consiste nel menare il can per l?aia, parlare per metafore, ricorrere ai proverbi e agli aforismi, pescare perle altrui di saggezza con l?aria di spedire messaggi super partes, ma con lo scopo nascosto di far riflettere i cervelli di destra o, come amano definirsi pudicamente, di centrodestra.

Ha scritto Nicol?s G?mez D?vila : ?Gli errori altrui se parziali ci irritano, se totali ci divertono?. La sinistra orvietana non ha fatto solo errori parziali.

Sempre lui ha scritto: ?Quando il dialogo ? l?ultima risorsa, la situazione ? senza rimedio?. La sinistra orvietana ha risorse molto pi? concrete del dialogo.

 

Pubblicato il: 02/05/2009

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