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Sanit?. Il problema non ? n? Fiaschini n? la Vallecchi. Alcune considerazioni sulla poitica orvietana

Aramo Ermini, delegato sindacale di base UIL, Ospedale di Orvieto

Come dipendente della A.S.L.4 presso l?Ospedale di Orvieto, sfido la norma che vieterebbe ai dipendenti di esprimere pareri sul funzionamento dello stesso, ubbidendo alla mia natura di persona pensante e che ha necessit? di esprimersi.

Sono stato stimolato a ci? dall?articolo web di Paolo Borrello, apparso nei giorni scorsi sia su orvetos? che su orvietonews che verte sulla situazione della sanit? orvietana e che invito a leggere per chi volesse ben comprendere il mio scritto.

L?articolo in questione presenta dei limiti strutturali nell?analisi, pur presentando degli elementi utili.

In sintesi Borrello che sottolinea dei problemi reali della sanit? ad Orvieto sostiene che rinnovando i nomi a capo della sanit? nella nostra ASL e nel nostro Ospedale potrebbero aversi miglioramenti  nella ? cura della salute ? del nostro comprensorio, rimediando cos? alla inadeguatezza dell?attuale dirigenza.

Ci? potrebbe essere vero, almeno in parte, ma l?analisi trascura alcuni elementi essenziali, persi di vista i quali si perde di vista il nucleo del problema.

Tralascio alcune considerazioni importanti che si potrebbero fare in merito allo specifico sanitario, che sono da condividere, e vengo al sodo.

La sanit? locale ha i problemi che ha, l?Ospedale di Orvieto ha perso d?importanza e non pu? sviluppare il proprio potenziale principalmente perch? ? stato e rimane ancorato alla soggezione politica nei confronti di Perugia, il potere regionale centrale, che ha interesse a Orvieto come bacino di consenso elettorale, ma che non ha invece interesse ad   investirvi per lo sviluppo dell?area.

Borrello nel suo articolo ? critico s? nei confronti della Regione accusata di aver trascurato l?Orvietano, ma ci? che mi rende sospettoso ? che tale riconoscimento avviene da parte di un membro della parte politica che per tantissimi anni tale soggezione ha praticato e solo ora, quando credo gli equilibri nella sinistra regionale si siano rotti, ad Orvieto  con la ? disobbedienza ? di parte della sinistra alla Lorenzetti, che aveva invitato a votare Mocio alle primarie per la scelta del Sindaco.

L?elemento della soggezione a Perugia agisce in stretta sinergia e  con l?incapacit? dimostrata dalla classe politica, che negli ultimi decenni ha governato Orvieto, a formulare un serio progetto di sviluppo e a concretizzarlo, rendendo con ci? Orvieto una realt? ?sottosviluppata ?: dove la mattina una folla di pendolari si reca a Roma ? per cercare lavoro ? e dove per i giovani diviene un calvario la ricerca dell?occupazione.

La classe politica governante Orvietana, ha s? realizzato delle cose, ma ? stata pi? che altro tesa all?amministrazione del potere e alla sua conservazione.

Due situazioni emblematiche di quanto detto sopra:

1)      il mancato sviluppo del potenziale universitario di Orvieto, affossato dalla soggezione a Perugia: perch? non si ? cercato un accordo con l?universit? di Roma che prometteva possibilit? di sviluppo migliori?

2)      La soppressione della ASL dell?Orvietano, che non ? stata voluta certo da Fiaschini e dalla Vallecchi: perch? il direttore generale della USL dell?orvietano dell?epoca ( che se non sbaglio era proprio il sen, Carpinelli , citato da Borrello )e gli amministratori locali  hanno permesso tale soppressione? Quante altre USL sono state soppresse dopo quella di Orvieto in Umbria in nome della razionalizzazione?

Non vorrei che Borrello con il suo articolo, in maniera scaltra, utilizzasse problemi reali e soluzioni di sicura presa per sostenere un rinnovamento con nomi che nuovi non sono, e non voglio assolutamente entrare nel merito della competenza professionale di tali persone,  al fine di sostituire nella sanit? il blocco di potere precedente con un altro blocco di potere.

In questo senso anche la proposta di un movimento bipartisan che ? avanzata nel suo articolo potrebbe rispondere al fine di rafforzare il peso dei ? disobbedienti ? Orvietani nei confronti della Regione. Chiedo scusa se continuo a sospettare.

Una operazione simile a quella  scelta per la Sanit? avviene per il Comune,  rivestendo di una? veste nuova? un potere vecchio.

Anche per questo non ho partecipato alle primarie indette dal PD. Innanzi tutto perch? elezioni di partito, poi perch? non si spostano 3000 voti, tali ha riportato la vincitrice delle primarie,  con il relativo impegno economico, senza apparati di potere alle spalle.

Quale ? il blocco di potere che sostiene Loriana Stella, con la quale peraltro mi saluto quando ci si incontra.

E? estraneo tale blocco a chi ha gestito il potere ad Orvieto negli ultimi decenni?

Non condivido inoltre l?asserzione fatta da Borrello nel suo articolo, che in campagna elettorale bisogna innanzi tutto guardare i programmi. Di parole oramai siamo saturi, quello a cui bisogna essere attenti sono invece i Fatti: essi parlano con verit?, o almeno con approssimazione ad essa.

L?ultimo limite che ravvedo, pi? generale,  nella posizione politica di cui Borrello ? parte ? un limite culturale: personalmente  provengo da un?esperienza giovanile in un Movimento Cattolico, da cui ho preso e conservo, sono poi transitato per pi? breve tempo, prima di ammalarmi di un grave disturbo che ha richiesto anni di duro impegno per essere risolto, nei comitati dell? Autonomia Operaia  Romana degli anni ?70, anche da qui delle cose ho preso, come molto ho ricevuto dall?esperienza dei miei genitori, entrambi operai.

Nei riferimenti culturali della Sinistra, prima e dopo il ?68, a parte le istanze di giustizia e libert? che condivido, in molti contenuti e metodi c?? del vecchio, dello stantio, che solo un?esperienza di vita vissuta e sofferta, a mio avviso pu? tentare di rinnovare.

Con queste valutazioni non voglio portare acqua al mulino di nessuno ma solamente offrire elementi per una riflessione.

 

Pubblicato il: 30/04/2009

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