Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Consigli ai candidati (1) Della cominicazione

Nello Riscaldati

Fra le molte tribolazioni che ingombrano la via e la vita dei politici non ? la ultima vedere i propri intendimenti o non compresi o presi a rovescio, cosa che i medesimi considerano un gran sacrilegio.

Il qual sacrilegio ? invece per i commentatori mestiere, trastullo e gloria, e per commetterlo i pi? di loro credono essere stati messi al mondo apposta, imperversando e traendo spirito dovunque trovino appiglio. E appigli i tapini ne offrono a iosa. Che dire infatti, come esempio da non imitare, dell?affermata ?funzione civilizzatrice? vantata al suo partito da un politico titolato, quasi che costui fosse convinto di muoversi in terra di barbari, o di popolo ignorante o di vilissima plebe?! Affermazione che molto invita al trastullo di chi la rende manifesta. E anche se costui potrebbe addurre a discarico di avere forse equivocato  sul significato del termine, non sarebbe tuttavia facile stabilire se una posizione del genere sia un? attenuante o un?aggravante.  

 Ma gli elettori tutti, dallo zappatore all?uomo di penna e di pensiero, pongano mente, i meschini, a s? quale bizzarro destino li attenderebbe se i governanti si ponessero come fine del loro essere tali nientemeno che la ?civilizzazione? dei governati.

Vero ? che taluni che si arrogano la capacit? di amministrare la cosa pubblica e dichiarano al popolo di essere disponibili a dimostrarsi afflitti per i problemi dei pi? deboli e dei pi? tristi vanno poi ad esprimere il loro pensiero proprio ponendo il pregio del loro stile in ci? che pi? s?allontana dal semplice e dall?evidente.

Di qui l?impropriet? del linguaggio, di qui l?impopolarit?. E a tal proposito gi? cos? il Locke ebbe ad esprimersi: ?L?uomo che adopra voci alle quali non d? chiaro e determinato senso, inganna s? e gli altri.?

 

Una disputa di parole, sia volutamente fraintese, sia congegnate in guisa tale che fraintese debbano apparire, inceppa sovente il commercio delle idee e degli affetti e persino le menti pi? sane ne riportano un danno molesto.

 

La propriet? nell?esprimersi, levando via le parole superflue, condensa il concetto e lo fa potente, d? chiarezza al discorso e sgombra i modi approssimativi dei quali chi ascolta s?appaga malamente.

Certo ? che gi? nella prima dichiarazione debbono esservi i germi e la ragione delle dichiarazioni che seguiranno e tali da destare l? idea comune a tutto il discorso mediante il quale la medesima idea si vuol comunicare.

La perifrasi seduce le menti  che si b?ano di facile e fiacca loquacit?, mentre la modestia ed il senno amano non il luccicante ma il luminoso, non il sorprendente  ma il vero, non l?arzigogolato ma il semplice.

 

La propriet? del discorso viene dal sentire e dal far sentire e non da quella prolissit? che pare fatta compagna indivisibile della gravit? e dell?eleganza. Il modo d?esprimersi quant? ? pi? comune, tanto pi? viene accetto perch? il pi? comune ? quasi sempre il pi? bello ed efficace.

 

Cicerone  ci insegna  nel ?Brutus?, che non ? nell? uso dei vocaboli reconditi, ma nella scelta e nella collocazione di quelli noti ai pi? che risiede il pregio della vera eleganza e comprensibilit?.

 

Molti si credono di essere oratori non comuni allorch? avvolgono un?idea comune in un abito straordinario, mentre invece la forza, la grazia, la nobilt? e la comprensibilit? dovrebbero collocarsi nelle semplice significazione dei concetti.

Per essere compresi non c?? bisogno di un?affettata gravit?, n? di un?armonia artificiosa, ma basta l?uso di vive espressioni che risultano dal comune consenso e dalla comune esperienza. Le parole non debbono essere mai usate come un manto larghissimo per ricoprire delle idee meschine e trite.

 

P.S. Mi sono preso il vezzo (solo per questa volta) di scrivere alla moda di un tizio mediamente acculturato e aduso alle dispute che si tenevano nei circoli letterari del secolo XIX. Chiedo scusa di questo ai lettori, ma i destinatari, cio? coloro che aspirano a salire le scale del Palazzo al fine di poter posare lo stanco deretano sul sospirato scranno, non credo che avranno problemi a comprendere ed a  convenire con quanto scritto.

Se ne avessero forse sarebbe meglio per loro rallentare il passo e sostare qualche attimo in meditazione prima che sia troppo tardi per la citt?, le periferie, le frazioni e le case sparse. Ti?!

Pubblicato il: 28/04/2009

Torna ai corsivi...