Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

IN RICORDO DI LUIGI ?GIGI? MORETTI

Silvio Manglaviti

 

Si ? persa l?abitudine a vedere il Duomo colmo di persone che non siano ?pubblico gezz?mane? o scolaresce di maggio. In occasione di una funzione religiosa, poi.

Chi poteva compiere il miracolo di questi tempi se non proprio Gigi Moretti: il Professor Luigi Moretti. Ci ha convocati, tutti, per salutarci alla partenza di un ultimo viaggio.

Compagni di scuola. Studenti. Colleghi docenti. Amici, tanti. I parenti.

Come quando prima che il sordido male lo costringesse ? ostaggio ? al forzato distacco da quel che egli pi? amasse tra tutte le cose: lo star in compagnia in amicizia.

Gigi ? cos?. Sempre col sorriso. Affabile. Battuta pronta. Persino il catafalco in cima alla navata, che s?impone pur solenne ed austero, non riesce ad offuscarne il suo cuore ?gaio?.

Donato Catamo lo sottolinea, ?sono voluto venire apposta col vestito buono della festa?.

Non ? il classico funerale che si officia per Gigi.

Don Italo Mattia e Don Marcello Pettinelli, celebranti, sono amici tra gli amici.

Il Duomo ? casa sua. Non solo perch? come pochi aveva avuto il privilegio di poter rimirare ogni d? dalle finestre di casa la facciata del Maitani e, cos?, per tutta la giornata, dalla bottega sulla piazza con l?antica didascalia ?Raffaelli Armoni & Moretti? (i nostri ?Alinari?, con nonno Mario: l?amato ?genitore?). Questa cattedrale ? il ?suo Duomo?.

Il professore Moretti, ha ricordato Catamo, fu promotore dell?immenso studio-lavoro dell?Istituto d?Arte sulla vetrata dell?abside.

Gigi amava il Bello, non solo perch? c?era nato e vissuto, ma perch? era egli stesso un cuore bello che dava piacere e gioia a chiunque ne venisse in contatto.

Uomo di cultura vasta e profonda non rinchiuso in algide torri eburnee, dunque senza pregiudizi e preconcetti, prima di criticare in negativo tastava e misurava: con la Cultura, appunto.

A lui devo molto in questo senso. ? stato un esempio di come bisogna affrontare la conoscenza. Di come ci si debba porre nella ricerca e nell?approfondimento.

Soprattutto, perch? contestualmente non bisognava mai separare la tensione intellettuale dal piacere e dal godimento di ci? che di bello ci circonda.

E cos?, il risplendere dei mosaici al tramonto ce lo siam goduti pi? di una volta accomodati sulla piazza, sorseggiando un buon Orvieto fresco di cantina, affettando lombetto di cinghiale.

Ciao ?baby?. Quando ancora mi capita di spazzolare ?Autumn leaves? rimonta il ricordo di te che intoni ?Le foglie morte? sullo sfondo del tuo Duomo che impalla la finestra.

Gigi. Un cuore che sorride.

Pubblicato il: 28/04/2009

Torna ai corsivi...