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Basta con questo governo

Danilo Buconi, comunisti italiani

di Danilo Buconi

 

La proposta di legge finanziaria del governo di centrodestra altro non ? che un accumulo distratto e disordinato di ?provvedimenti tampone? necessari per mettere una toppa alla grave condizione economica del Paese causata, appunto, dalle politiche scellerate adottate dal Polo delle Libert? in questi due anni e mezzo di governo. Si tratta, a tutti gli effetti, di un contenitore vuoto, che non produrr? alcun risultato concreto se non quello di peggiorare la situazione economica del Paese con grave pericolo per il futuro di milioni di famiglie italiane.

Dei sedici miliardi della manovra, solo cinque sono iscritti al capitolo sviluppo e, di questi, solo uno andr? ad investimenti pi? o meno certi. Il resto della finanziaria 2004 ? fatta esclusivamente di sanatorie per i furbi e di tagli alla spesa sociale e a quella degli enti locali. E se si va a spulciare pi? a fondo si nota anche, tra l?altro, che il gettito che il governo prevede di ottenere dai condoni edilizio e fiscale, dal concordato preventivo e dalla svendita del patrimonio immobiliare pubblico (circa 10 miliardi di euro) ? appositamente studiato ? e comunque appena sufficiente ? per coprire l?importo delle minori entrate del 2003 (circa 9,5 miliardi di euro a settembre e quindi molto maggiore a fine anno).

Non solo condoni ma anche tagli, dicevo prima. E infatti un drastico ridimensionamento ? stato previsto sui trasferimenti agli enti locali (1,8 miliardi di euro) e questo, con un duplice obiettivo: da un lato ? ovviamente ? economico, producendo risparmi alla fonte senza curarsi delle conseguenze che tale taglio di risorse comporter? per gli enti locali; dall?altro ? con un occhio alla prossima scadenza amministrativa di primavera -  tutto politico: togliere risorse alle amministrazioni locali, dove il centrosinistra ? forte, per portare quest?ultimo, davanti agli elettori, con servizi sociali ridimensionati o con aumenti vertiginosi dell?imposizione fiscale locale.

Il fallimento della politica economica del governo Berlusconi ? gi? sotto gli occhi di tutti ma credo, e purtroppo a ragion veduta, che il peggio debba ancora venire e che ancora pi? pesanti debbano essere i fardelli con cui caricare le spalle dei lavoratori e dei cittadini italiani.

Non prevedere, infatti, come non sta prevedendo questo governo per il 2004, nessuna azione di rilancio dell?economia italiana, che ha gi? superato la fase di stagnazione e sta gi? nel pieno della recessione, significa aver gettato le basi per il totale sfascio economico, sociale e istituzionale dell?Italia. Davanti a questo drammatico e pericoloso scenario l?unica strada da percorrere, dopo essersele inventate tutte, sar? quella di procedere da una parte, al recupero automatico delle risorse necessarie pescando direttamente dentro i risparmi dei cittadini (secondo il precedente del 1992 quando l?allora governo, con un decreto di luglio, decise di ritirare a s? il 6 per mille del valore dei risparmi degli italiani al 30 giugno precedente); dall?altra, amplificando e accentrando pi? poteri possibili nelle mani del premier con lo scopo di lasciargli mano libera da far vibrare in caso di situazioni particolari di necessit?.

Il paese si trova in una fase di blocco congiunturale della quale gravissime sono le responsabilit? di un governo che non si ? accontentato delle leggi ?vergogna? (tra cui, da ultimo, quella sull?immunit? per le pi? alte cariche dello Stato) ma ? addirittura andato oltre con altri gravi attacchi alla Costituzione repubblicana.

Sul fronte sociale, continuo ? l?attacco sprezzante alle conquiste e ai diritti: dall?articolo 18 al diritto di sciopero, dall?attacco alla sanit? pubblica (che si vuole trasferire nelle mani dei privati e delle assicurazioni) a quello alle pensioni per le quali l?obiettivo dichiarato ? quello dell?et? anagrafica di 70 anni per tutti.

Sull?istruzione, anzich? investire sulla scuola pubblica, sull?universit? e sulla ricerca, si ? scelto di trasferire risorse verso l?istruzione privata (oggi ecclesiastica, domani forse della Confindustria, dopodomani di altri potentati economici), di concedere contributi agli oratori parrocchiali, addirittura di assumere a ruolo, cosa inaudita e gravissima, nella scuola pubblica, i preti insegnanti di religione.

Sul fronte istituzionale, si vuole imprimere una svolta autoritaria, accentratrice di potere nelle mani di un premier-presidente di tutto, svuotando il Parlamento delle sue funzioni costituzionali di controllo e di garanzia.

Una miscela esplosiva di provvedimenti pericolosi, affiancata da altri ridicoli (ma non per questo meno gravi e comunque in grado di marcare il basso livello di questo governo) come la liste di proscrizione dei cani o il dimezzamento dei pasti al ristorante, di fronte alla quale occorre una forte mobilitazione democratica e civile di tutto il Paese.

E pensare che, sul fronte previdenziale basterebbe trasferire la spesa per l?assistenza dalle casse dell?Inps alla fiscalit? generale; su quello della scuola sarebbe sufficiente rispettare la Costituzione che vieta allo Stato il mantenimento delle scuole private e non prevede l?assunzione a tempo pieno dei preti; su quello istituzionale, lasciare inalterato l?equilibrio tra i poteri scritto nella Costituzione nata dall?antifascismo.

L?obiettivo deve essere dunque uno solo: mettere fine il pi? presto possibile a questo governo e ai danni che sta provocando al paese prima che l?Italia diventi un?altra Argentina.

Da qui al disastro economico-finanziario del Paese c?? davvero poco. E a pagarne le spese sarebbero sempre gli stessi.

 

Danilo Buconi

Comunisti Italiani ? Alto Orvietano

 

Pubblicato il: 23/09/2003

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