Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

A che mira Parretti?

Fausto Cerulli

Ditemi voi, che mi leggete, a cosa mira la discesa in campo di Parretti. Non posso chiederlo a lui, ho troppa paura dei suoi ruggiti. Una lista civica, mi pare di capire: e forse Parretti pensa veramente  di avere dietro di s? quel paesaggio umano di cortigiani che affollarono qualche anno fa il Palazzo dei Sette, mentre lui annunciava un programma grandioso, avendo accanto a s? banchieri, giudici, gente d?affari; e gente veramente convinta che l?uomo che aveva messo in crisi il Cr?dit Suisse, ed aveva scalato la Metro, potesse fare da volano all?economia orvietana. Fu una discesa in campo seguita da una ritirata silenziosa. Poi Parretti riapparve nelle file del Partito Socialista Italiano. E mi dispiace per Barbabella e per me che fui socialista quando essere socialista significa stare con Nenni e l?onest?.  Non voglio dire che Parretti sia disonesto: soltanto, ha un concetto veterocraxiano dell?onest?. Come scudo, come gagliardetto, come panno a coprire quello che va coperto. A Parretti, che oltre tutto ? simpatico, e mi saluta, e come Concina mi consente di dargli del tu, voglio riconoscere la pazienza con cui cerca di restare a galla. Sperando che lui voglia riconoscere la pazienza degli orvietani, che ne sopportano le apparizioni lourdesiane e le scomparse passeggere. Ma torno all?inizio del discorso: Parretti ha molte idee e molto chiare, per lui. Se ora ricompare sulla scena, qualche idea di come pesare sul futuro della politica orvietana deve averla, per forza o per amore. Non credo che voglia entrare in competizione con il centrosinistra, e neppure che voglia appoggiarlo. Non credo che voglia entrare in competizione con Toni Concina. Anche perch? Toni suona il piano mentre lui suona soltanto la grancassa di se stesso, e lo dico con simpatia. Credo che Parretti non sia animato soltanto da un desiderio di essere comunque presente e ben visibile: la sua presenza ? una costante, la sua visibilit? una luce fa film. Credo che voglia gettare sul piatto della bilancia il proprio potere economico. Ad un Concina che sbandiera le proprie conoscenze altolocate, e che promette l?ingresso delle multinazionali nelle casse dell?Amministrazione Comunale, Parretti contrappone altri interventi economici. I suoi, quelli dei suoi amici noti e meno noti. Ecco: Parrettie e Concina hanno in comune l?idea che Orvieto sia in vendita al miglior offerente: ed hanno in comune  il culto del denaro, che compra i voti e compra le coscienze. Pensano che Orvieto abbia bisogno di una endovenosa di euro, per diventare una citt? civile dopo tanti anni di barbarie paracomunista. Non mi nascondo che, in tempi di vacche magre, le loro offerte possano avere un fascino, una valenza propagandistica pesante. Ma penso e spero che le elezioni amministrative prossime e sventure, non siano una questione di vacche, magre o grasse. Ma una questione di persone che non sono in vendita, di coscienze che non dimenticano la coscienza, di uomini e donne che si calcolano in pensieri e non in euro.

Credo che Parretti, con la sua discesa in campo, abbia voluto ribadire il concetto economico monetario della politica, anche amministrativa. Anche per un marxista come insisto a ritenermi, tutto ? riconducibile all?economia. Ma noi non ne facciamo un vanto: siamo realisti, conosciamo il valore dell?economia. Ma pensiamo che la preminenza dell?economia sulla politica sia un cancro della politica. Parretti e Concina, con il loro mercantilismo a tutto campo, possono affascinare i mercanti del tempio.  Io mi auguro che quello che resta di sinistra, sappia trovare la forza, tutto sommata cristiana, di scacciare i mercanti dal tempio. Insisto: Orvieto non ha bisogno soltanto di un rilancio economico come quello che Concina e Parretti si ostinano a promettere. Orvieto

ha bisogno di restare ancorata alle proprie radici: quelle che dal dopoguerra in poi, anche con primi cittadini discutibili, ne hanno fatto comunque una realt? popolare. Dove popolo vuol dire popolo.

E chi mi vuole intendere mi intenda. Mi riferisco al popolo di ?avanti, popolo?.

Pubblicato il: 11/04/2009

Torna ai corsivi...