Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Il valore delle ideologie

Fausto Cerulli

Leggo l?analisi di Guido Turreni, il suo giudizio sulle primarie. Pi? che un?analisi politica mi sembra un bozzetto di costume. Una specie di racconto divertito e divertente, a suo modo. La citt? che sembra L?Aquila, avvolta da un silenzio spettrale. Il chiacchiericcio nella piazza, come in qualche novella di Pirandello. Mancano soltanto le coppole ed i fucili a canne mozze. Mocio che si lecca le ferite, la Stella che ? sotto choc, il Partito Democratico ridotto ad un vaso di coccio infranto da qualche terremoto. Concordo con Dante Freddi: la destra ha perso un?occasione per parlare serenamente. Anche ammesso che le primarie abbiano dimostrato un malessere del centro sinistra, nessuna analisi seria pu? prescindere da alcune considerazioni di fondo. Anzitutto il numero dei votanti, qualcosa che deve far riflettere molti, e me per primo, su un presunto disinteresse per la politica. E poi la scarsa differenza tra i voti toccati a Loriana Stella e quelli toccati a Mocio; una dimostrazione di movimento dialettico all?interno del centrosinistra. Nessuna maggioranza bulgara, nessun ecumenismo: la gente ha capito che doveva dire la sua, e dirla fino in fondo. Certo, se a Mocio dovesse venire in mente di approfittare della sua consistente minoranza per mettere i bastoni tra le ruote all?avversaria vincente, darebbe prova di spirito meschino, e non credo che Mocio sia meschino: e soprattutto farebbe il gioco della destra. Gi?, la destra: questa destra che ? compatta perch? ? scarsa di idee, ? monolitica dietro al suo Silvio dei miracoli. Gi?, questa destra che non essendo mai preoccupata dei bisogni della gente, ma soltanto dei profitti delle imprese, invoca il nome di Toni Concina, come salvatore della patria. Ribadisco che ho pieno rispetto di Concina come persona: ha dato prova di equilibrio anche nel non interferire nelle primarie. Il silenzio di un uomo abile, di un uomo che fa gli affari propri e non si impiccia di quelli degli altri. Ma proprio perch? la destra, questa volta, offre una immagine di candidato di bella e buona presenza, proprio per questo dimostra di non essere all?altezza di governare Orvieto. Guido Turreni, che pure sa la sua e la sa dire, non ha saputo fare altro che cercare di mettere in ridicolo l?immagine del centrosinistra: dipingendolo come un esercito allo sbando. Non ha parlato di programmi alternativi, non ha detto quello che il suo schieramento potrebbe offrire alla gente: e spero che Guido non me ne vorr? se penso che lui, alla gente comune, non voglia o sappia dedicare pensiero alcuno. Turreni rappresenta la borghesia: il popolo di mezzo, il mezzo popolo. So che cosa vuol dire essere borghese: so che non ? un insulto. ? una constatazione sociologica. Lo so perch? anche io sono un borghese, per estrazione, per professione; ma io ho cercato di strapparmi di dosso l?abito borghese, che pure mi sarebbe servito per fare qualche carriera. E per questo ho sempre cercato conforto nella gente: la gente che lavora e che fatica, la gente delle pensioni da fame, la gente del salario sudato, e della vita grama.

Io, da borghese pentito, mantengo tutto il rispetto per i borghesi che si sentono veramente borghesi: e che credono ai valori della borghesia come valori portanti. Ma non posso e non voglio credere che se andassero a governare Orvieto saprebbero mutare in meglio la vita della gente. E non per cattiveria, o per malanimo: semplicemente perch? nel pensiero borghese ? assente la categoria di gente, o di popolo, o di persona collettiva.

Dunque la battaglia per la poltrona di Sindaco di Orvieto ? e sar? fino alla fine una battaglia ideologica. Dove la parola ideologia ha un significato concreto. La vituperata ideologia: quella che ha fatto la rivoluzione francese, la gloriosa rivoluzione russa, la nostra Resistenza. E provo un leggero fastidio, quasi un malessere quando sento che qualcuno considera l?ideologia un ciarpame inutile, un residuato sentimentale. Io credo che l?ideologia sia una concezione del mondo; e che siano ancora vive, anche se tentano di nascondersi, l?ideologia di sinistra e quella di destra. Per questo, se posso permettermi di dare un consiglio a Loriana Stella, ed a chi l?aiuter? nella difficile campagna elettorale, vorrei dirle di non disprezzare l?ideologia: la coscienza di dover essere una coscienza di sinistra. Se manca questo, manca tutto: e la politica, anche quella amministrativa, diventa un panorama confuso, di figure bigie e scolorate: e questo sarebbe il terreno vincente per la destra. Lo dico con qualche convinzione: probabilmente un Sindaco come Concina, uomo dalle mille conoscenze, dai mille interessi economici, ed anche pianista jazz, potrebbe risollevare l?economia orvietana. Ma, essendo un borghese, per quanto illuminato, penserebbe soltanto all?economia di chi ? gi? padrone dell?economia orvietana. E i ricchi sarebbero pi? ricchi, pi? poveri i poveri: ? la logica normalmente crudele della borghesia capitalistica.

Non voglio dire, con questo, che la battaglia per la poltrona di Sindaco di Orvieto dovrebbe essere una battaglia tra comunismo e capitalismo. Mi accontento di pensare che possa essere una battaglia di chi ha soltanto il privilegio della propria personale dignit? contro chi ha il privilegio del privilegio di essere privilegiato. Non chiedo a Loriana Stella di fare la rivoluzione d?ottobre; mi basterebbe che mantenesse il Palazzo; e ci facesse abitare, pi? di prima, la gente che non dovrebbe contare; nei disegni consci od inconsci della destra borghese. Sono contento di sapere che Concina ? cos? affabile da farsi dare del tu da tutti. Ma preferisco la parola compagno.

Pubblicato il: 08/04/2009

Torna ai corsivi...