Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Cronache Terremotanti

Massimo Luciani

Dicono che non si deve far polemica. No! Non sono daccordo. Mentre brave e indefesse persone aiutano gli sfollati e scavano tra le macerie,  io che sono qui in casa mia e non posso fare altro, sono molto arrabbiato e voglio polemizzare, perch? questo terremoto non doveva andare cos?!

Non solo per il rischio sottovalutato prima della prima scossa distruttiva della notte tra domenica e luned?, non solo per l'inconsistenza e la fragilit? delle costruzioni, non tutti palazzi storici e antichi ma anche opere edilizie moderne e strutture pubbliche, quali l'ospedale e la casa dello studente, quella che sta generando il maggior numero di morti e tutti giovani. 

Gli aiuti, la generale impreparazione a affrontare la crisi, ad affrontare l'emergenza in modo tempestivo ed efficace, ad intervenire su tutta la popolazione con uomini e mezzi utili, un'organizzazione che a due giorni di distanza ancora non ha colmato tutte le primarie esigenze dei terremotati e che non ? in grado ancora di coordinare le forze e le risorse che si stanno mettendo in campo in tutta Italia. Gli stessi Vigili del Fuoco si lamentano dopo la perdita di un loro collega: pochi, siamo pochi, non possiamo reggere e continuare in questo stato, con questi ritmi, senza soste, senza visite mediche. Le cose che ci propina il Sig. Berlusconi, dopo un trasvolo e l'altro tra Roma e L'Aquila, sono a dir poco eufemistiche. Quelle conferenze stampa giornaliere che mi chiedo a cosa possano servire se non a farsi pubblicit? a soddisfare il proprio istrionico desiderio di stare al centro, senza capire che al centro ci sta la devastazione di un terremoto che era stato gi? previsto, ma che era stato scandalosamente sottovalutato o forse taciuto. E' troppo tardi, i morti ci sono e sono tanti, tanti giovani, ? una disgrazia, una disgrazia nazionale annunciata a squarciagola, una disgrazia di un Paese che fatica sempre pi? a definirsi evoluto. Pensi a questo il governo, pensi ad affrontare questo problema, pensi alla prossima carneficina a cui probabilmente, anzi sicuramente, tra non molto tempo, saremo costretti ad assistere, o peggio ancora, a subire. A dare promesse e speranze agli sfollati per ora sono quei vigili del fuoco, quei medici, quegli psicologi, quei semplici volontari che scavano tra le macerie e che assistono gli sfollati, le uniche vere persone competenti in grado di assistere fattivamente quei disperati, si lasci a loro e solo a loro questo compito, adesso.

 

Pubblicato il: 08/04/2009

Torna ai corsivi...