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Il padrone delle Libert? e il libero suicidio della sinistra

Massimo Luciani

Il fatto non stupisce pi? nessuno, ma la realt? ? al di sopra di ogni immaginazione. Questi signori fanno passare in televisione cose di una gravit? inaudita per un Paese civile e democratico quale dovrebbe essere l'Italia; roba da Repubbliche delle Banane: eletto un leader di partito per acclamazione! Mi ricorda un programma di Mediaset dove c'era l'applausometro che decideva il vincente tra i concorrenti, mi pare proprio che fosse la Corrida. Gi?, il Popolo delle Libert?, ovvero il Popolo della Corrida, dilettanti allo sbaraglio: ma allo sbaraglio ci sta andando l'Italia.

Sul palco passano uno dopo l'altro, uno peggio dell'altro, e sembra veramente di assistere ad un torneo di gag e barzellette, dove vince chi la spara pi? grossa.

No, seriamente, con ironica seriet?, chi ha vinto il torneo delle Libert?? Silvio Berlusconi, chi poteva vincerlo. E Silvio, che per fortuna non ha la ?stoffa? del fu dittatore Mussolini, ma ha in mano la ?tela? dell'informazione, ergo, la televisione, si muove da leader, pardon, da padrone: con la massima leggerezza (propria di tutti dittatori moderni) si autoproclama, conclamato dalla folla (altro che popolo, ?Folla delle Libert??), monocapolista candidato per le Europee, ?..perch? le elezioni europee sono elezioni importanti e un grande leader deve portare la bandiera del proprio partito in capo al Mondo...?, anche se capeggia gi? in cento altre cose, in primis sul destino dell'Italia.

Ma s?, questo ? carattere tipico della destra bottegaia italiana, quella che senza un ?capo? non sa dove andare, non sa che fare, o meglio lo saprebbe, ma ognuno andrebbe per conto proprio, ognuno per la propria strada. Ci? che mi spaventa ? anche questo, cio? sapere che tante storie e percorsi di gruppi ristretti e personali si solidificano in unica grande forza politica con un potenziale purtroppo devastante. S?, perch?, finch? idee come quelle della Scuola privata, del testamento biologico, del progressivo armamento militare, come quelle sull'abuso edilizio, quelle sulle centrali a fissione nucleare, quelle sugli inceneritori, quelle sui clandestini etc...etc..rimangono patrimonio di pochi, di alcuni, di gruppi ristretti o addirittura singoli, fino a l? insomma possiamo stare tutti tranquilli, quantomeno abbiamo gli strumenti e la possibilit? di difenderci, di difendere non solo la nostra opinione, ma spesso ci? che ? stato sancito nella Carta Costituzionale, che non ? un pezzo di carta scritto da un pazzo, ma la massima rappresentazione del migliore pensiero politico e sociale espresso da questa Nazione.

Finch? rimangono isolati insomma, stiamo tranquilli, ma nel momento in cui sono riuniti saldamente a comporre non pi? un insieme spezzettato di idee ma un corpo di pensiero strettamente coerente e coeso, beh, abbiamo di che preoccuparci. Per di pi? non c'? neanche un meccanismo democratico in grado di vagliare e selezionare attraverso una dialettica interna il meglio di quelle idee, dalle peggiori. Tutto ? in mano ad una persona, intrinsecamente limitata e soggetta all'errore, che dovrebbe garantire non pi? solo per tutti gli aderenti di quel partito, ma anche per noi, dato che ci governa.

 

Ma passiamo all'altra sponda, cio? alla sinistra. Nel mentre che quel po po' di destra viene avanti con tutto il suo carrozzone, che fa questa sinistra? Si spacca, che pu? fare, si trucida, si fa a fettine al proprio interno, si accanisce contro se stessa, fa la guerra di bande, perch? non pu? rappresentare il migliore dei mondi possibili, ma ognuno pretende di esserne la migliore espressione, insomma roba da affittare un intero reparto psichiatrico. Noi viviamo in centro Italia, dove la sinistra governa a livello locale, da oltre trent'anni, da quel dopoguerra da cui il Pci in particolare usciva forte di principi e di valori, ma soprattutto forte del desiderio di riscatto dei poveri. Riscatto che a mano a mano ? stato raggiunto, pur nelle difficolt? di non avere a disposizione risorse e potere economico, di non avere nel proprio bagaglio culturale conoscenze sul funzionamento di un sistema politico sociale complesso come quello dell'Italia del dopoguerra. In questo il Pci fece scuola e fu una vera scuola capace di formare persone, dirigenti e quadri ma anche il meno impegnato tra gli attivisti di base. Poi le cose iniziarono a precipitare sotto i colpi di un basso e becero capitalismo di bottega rivitalizzato, pieno di faccendieri, affaristi, mercanti disonesti, detrattori del patrimonio comune culturale ed economico, tutti riconoscenti e figli del nuovo mezzo omicida dell'informazione, la TV, opportunamente deviata. E' quello che abbiamo definito il berlusconismo, che ha fatto breccia anche e soprattutto in mezzo alla sinistra. E' dagli anni 90 infatti che la sinistra ? in crisi, in crisi di identit?, in crisi di risposte politiche, in crisi di guida politica, in crisi a livello anche sociale. Una crisi che si ? riflessa non solo nelle continue sconfitte elettorali, ma anche e soprattutto nella conflittualit? interna che ha portato al suo logoramento continuo e all'emarginazione delle migliori forze sociali e intellettuali, di cui in primo luogo aveva ed ha tuttora bisogno. Sta proprio qui la chiave della sinistra a mio parere, la rivitalizzazione culturale, che passa in primo luogo attraverso la costituzione di luoghi e momenti di confronto comuni delle forze singole o associate, culturali e intellettuali, legate o meno ai partiti (Pd, SinLib, Rif.), presenti nel Paese a tutti i livelli.. Questa pu? essere la premessa per riunificare le forze della sinistra e per elaborare in un confronto dialettico critico e coerente con l'insieme dei valori condivisi, una linea di impegno politico e sociale a tutto campo, lavoro, ambiente, diritti...Questa in ultimo la modalit? per arginare in modo efficace le tendenze deviate della destra italiana da un lato, della sinistra dall'altro. 

 

Pubblicato il: 30/03/2009

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