Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Risolvere il problema dell'ospedale

Sdi Orvieto

Il gruppo dei Socialisti Democratici Italiani chiede di discutere nel prossimo Consiglio Comunale la seguente

MOZIONE

Per l?autonomia di gestione dei servizi sanitari di Orvieto
Attuare il nuovo Piano Sanitario dell?Umbria e riformare il Servizio Sanitario Regionale

Premesso che fin dal 1999 (legge 229/?99) la legislazione nazionale in materia di sanit? ha stabilito una forte correlazione tra territorio e salute in quanto:
? si riconosce e si sancisce che il bisogno di salute dei cittadini ? unitario e si forma nel territorio;
? viene affidata ai Comuni, in quanto espressione democratica delle comunit? locali, la rappresentanza della domanda collettiva di salute;
? si individua nel Distretto Sanitario lo strumento operativo della risposta alla domanda di salute, che deve essere insieme unitaria, dimensionata sulle necessit?, flessibile ed efficiente;
? si definisce infatti il Distretto ? un ambito territoriale definito, normalmente ampio, nel quale la comunit?, rappresentata dai Comuni interessati, esprime, raccoglie ed elabora la domanda di salute dei propri cittadini e ne garantisce la presa in carico, promuove le azioni di prevenzione e organizza la risposta con risorse definite e assegnate, con una propria rete integrata dei servizi socio sanitari, coordinata con le prestazioni fornite dall?ospedale e dai dipartimenti di prevenzione e di salute mentale?, indicando cos? in esso il perno del un nuovo edificio sanitario che spetta alle Regioni realizzare;
? si prefigura in tal modo un?integrazione dei servizi (di prevenzione, di cura e territoriali) che ? di per s? garanzia di maggiore tempestivit?, di pi? elevata efficienza ed efficacia e di uso ottimale delle risorse, sia umane che strutturali, strumentali e finanziarie;
Premesso inoltre che la legge finanziaria 2001 all?art 86 aveva stabilito la possibilit? per le Regioni di individuare i distretti ai quali assegnare, in via sperimentale, una dotazione finanziaria autonoma e che a seguito di ci? il DAP (Documento Annuale di Programmazione) approvato dalla Regione Umbria con atto consiliare n. 74 del 6 febbraio 2001 aveva previsto ?la riorganizzazione del sistema sanitario attraverso il potenziamento dei servizi territoriali (risorse umane, finanziarie e strumentali) e l?attuazione dei distretti sanitari sperimentali?;
Premesso infine che ora:
? da una parte il nuovo Piano Sanitario Regionale 2003-2005, approvato con deliberazione del Consiglio regionale dell?Umbria n. 314 del 23 luglio 2003 e pubblicato nel supplemento ordinario al Bollettino Ufficiale della Regione n. 36 di mercoled? 27 agosto 2003, non solo ribadisce e rafforza la linea strategica del governo locale del sistema sanitario fondata sull?organizzazione dei Distretti Sanitari Territoriali, ma stabilisce che con apposito Atto aziendale il Direttore Generale della ASL individua il Distretto e ad esso conferisce piena autonomia finanziaria e gestionale in attuazione della legge 3/?98;
introduce inoltre una serie di concetti e di previsioni operative fortemente innovativi, quali:
a) il passaggio da un sistema di ?governo aziendale? (criteri prevalenti: far quadrare i conti, risparmio, ecc.) ad uno fondato sui principi del ?governo clinico? (OMS 1993; criteri prevalenti: centralit? dei bisogni del cittadino; approccio multidisciplinare e multiprofessionale; responsabilizzazione e partecipazione di cittadini e di operatori);
b) l?adozione di misure appropriate di promozione e di educazione alla salute;
c) l?attivazione di un modello assistenziale apposito per le malattie cronico-degenerative;
d) lo sviluppo dell?offerta assistenziale integrata per anziani, salute mentale, dipendenze, disabili e minori;
e) l?ammodernamento e il completamento della rete ospedaliera;
f) l?innovazione tecnologica ed organizzativa;
g) un livello pi? elevato di partecipazione delle realt? locali mediante appositi strumenti;
h) il coordinameno delle azioni e lo sviluppo di attivit? consorziate fra ASL e Aziende Ospedaliere;
? dall?altra per? tutto questo rischia di rimanere sulla carta se dovessero permanere le logiche centralistiche che abbiamo dovuto con amarezza costatare in occasione delle recenti nomine delle ASL e se non dovesse manifestarsi per converso una chiara volont? di effettivo rinnovamento della politica sanitaria regionale che garantisca, in un quadro unitario e coordinato, a tutti i territori un ruolo paritario fondato sulla partecipazione reale e sull?autonomia di gestione;
Considerato peraltro che nei fatti:
? la riorganizzazione del sistema sanitario umbro decisa con L.R. 3/?98  (soppressione della USL di Orvieto e riduzione a 4 ASL + 2 Aziende ospedaliere) non ha n? prodotto effetti benefici sul sistema generale n? spinto ad un potenziamento significativo e ad una qualificazione sufficiente dei servizi dei territori esaltandone ruolo e specificit?;
? l?apertura del nuovo ospedale, pur essendo di grande significato, non ? stata accompagnata da una coerente politica di sviluppo quantitativo e qualitativo delle strutture e dell?organizzazione, con la conseguenza di una visibile sofferenza sia degli operatori che dei cittadini, spesso per mancanza del personale necessario, talch? si ha oggi l?impressione pi? di una linea tendente ad una riduzione e ad un declassamento delle funzioni piuttosto che, come sarebbe invece necessario, al loro sviluppo;
? l?impegno a procedere entro un anno dall?approvazione della L.R. 3/?98 (art. 35) alla verifica degli effetti della riorganizzazione del sistema sanitario regionale non ? stato rispettato, cosicch? tutte le condizioni negative generate da quelle decisioni rischiano di incancrenirsi in processi di avvitamento verso il basso;
? ad oggi stenta dunque a prendere corpo una nuova impostazione dell?intero sistema che, come lo stesso Piano Sanitario Regionale riconosce, appare invece matura e indilazionabile;
Considerato poi che nel nostro territorio si potrebbe procedere con notevole celerit? all?attuazione del Distretto Sanitario non solo per le sue caratteristiche di omogeneit? geomorfologica, demografica, economica e sociale, ma soprattutto per l?esperienza in atto di diffusione a rete dei maggiori servizi;
Considerato infine che l?inizio effettivo di un vero processo di riforma, che potrebbe partire proprio da Orvieto, potrebbe dare impulso a quel necessario nuovo assetto del sistema sanitario regionale di cui si ? detto sopra, necessario perch? potrebbe produrre da una parte razionalit? gestionale e risparmio e, dall?altra e soprattutto, rapidit? di risposta, garanzia e vicinanza ai bisogni del cittadino, in specie se ad es. si avesse il coraggio di fare una sola ASL regionale, 1 o 2 ospedali (ma senza duplicazioni) di alta specializzazione e per il resto distretti, intesi come strutture di organizzazione unitaria di tutti i servizi territoriali, compresi gli ospedali con le loro diversit? di funzioni, dotate di autonomia finanziaria e gestionale all?interno di un disegno operativo affidato all?unica ASL regionale;
Tutto ci? premesso e considerato, il Consiglio Comunale di Orvieto
DELIBERA
1. di chiedere al Presidente della Giunta Regionale:
a) di operare perch? con urgenza e determinazione venga dato il via alla realizzazione dei Distretti Sanitari a partire da quello di Orvieto, quale prefigurazione di un nuovo assetto complessivo della sanit? regionale;
b) di dare impulso ad una riorganizzazione complessiva del SSR secondo il modello semplificato sopra ipotizzato (una sola ASL regionale, 1/2 ospedali  di alta specializzazione, distretti sanitari territoriali) che lo stesso PSR indirettamente prefigura, ci? che fra l?altro eliminerebbe assurdit? quali il trasferimento di risorse per spese di ricovero da ASL ad Azienda Ospedaliera nello stesso territorio e consentirebbe di impiegare meglio le risorse disponibili per potenziare e qualificare i servizi;
2. di chiedere al Direttore della ASL n. 4 che nel frattempo provveda a risolvere con urgenza tutti i problemi di gestione del nostro ospedale, in primo luogo con l?assunzione del personale necessario, anche quale palese garanzia che non si intende procedere in alcun modo ad una limitazione dei servizi in vista di un declassamento del suo ruolo;
3. di promuovere la costituzione di appropriate forme di partecipazione locale alla promozione e alla tutela della salute (Cap. 6, punto 6.1 del PSR, lettere b, c, d), in particolare mediante un Consiglio della salute che veda la presenza dei Consigli Comunali, degli operatori sanitari e delle organizzazioni sociali.

15 Settembre 2003
 Gruppo Consiliare SDI del Comune di Orvieto
  Il Capogruppo
  Franco Raimondo Barbabella

Pubblicato il: 15/09/2003

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