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Questa settimana sorpresa: un?intervista!

cerco guai

Dopo avervi annoiato con frammenti di storia locale, voglio sorprendervi, cambiando completamente genere: intervista. Ad un cantautore.

Sono nuovo del genere, dato che in repertorio non ho che tre domande fatte a tre cantautori diversi: Michele Paulicelli nel 2000, Niccol? Fabi nel 2003 e Angelo Branduardi l?anno scorso.

Perci?, miei cari lettori, abbiate piet? di me.

L?intervistato ? David Principali, di Montecchio, classe 1979.

Avevo interrogato google sul suo conto quando, nel 2007, imperson? San Francesco nella memorabile edizione locale di Forza Venite Gente, e scoprii che il ragazzo, oltre a cantare bene, sapeva pure scrivere delle belle canzoni. Poi la cronaca si ? di nuovo interessata a lui quando, lo scorso anno, partecip? a SanremoLab, e poco pi? di un mese fa, quando ha trionfato in quel di Terni. Ma andiamo con ordine e lasciamo parlare lui.


Domanda: Tu da una decina d?anni suoni nei locali e nelle feste, perci? ? evidente che la musica sia la tua grande passione. Come hai iniziato ad interessarti al mondo della canzone?

Risposta: Beh? ? iniziato tutto in chiesa, quando ancora bambino andavo a cantare con il coro del mio paese e mi sono lasciato rapire dalla musica, ma non dal canto: da l? a poco, infatti, ho iniziato a studiare pianoforte per sei o sette anni. Poi ? successo che, dopo una gita con la diocesi, mi sono veramente lasciato prendere dalla musica leggera. Forse  ? assurdo ma fino a quel momento non avevo mai avuto un contatto diretto con gli accordi, con ?le bionde trecce e gli occhi azzurri?, con ?quella sua maglietta fina?, da cantare a squarciagola con una tastiera portata da qualcuno.

D: E poi come hai continuato in questo nuovo filone musicale?

R: Da quel momento sono rimasto come folgorato e ho iniziato un percorso totalmente diverso, per me pi? stimolante e creativo, all?inizio suonando le canzoni dei cantautori italiani poi iniziando a sperimentare, quasi senza accorgermene, le mie prime canzoni, che io considero dei piccoli miracoli.

D: Quindi cantautore da subito. Con quanta consapevolezza e quanta incoscienza?

R: Ho iniziato inconsapevole del potere che possano avere le parole scritte in una bella melodia e tutto era come uno sfogo, un bisogno naturale che non era viziato da furberie discografiche, da strategie di vendita o chiss? cosa? erano canzoni pure, innocenti. Poi, ovviamente, nel tempo le cose sono cambiate e la consapevolezza ha dato vigore alle parole e al modo di scrivere. Forse ? il percorso che ogni cantautore si trova a fare, non so? io il mio l?ho vissuto cos?.

Dopo sono arrivate anche le esperienze del C.E.T. di Mogol, che ho avuto il piacere di conoscere e con cui ho potuto condividere delle belle esperienze artistiche, frequentando la sua scuola per tre corsi di perfezionamento: uno come interprete, uno come compositore e un altro sul recupero della canzone popolare umbra.

Nel 2007 ho provato con SanremoLab e anche l? ho avuto le mie soddisfazioni, dato che oltre a presentarmi con una mia canzone, c?erano altri due ragazzi che interpretavano due altri miei brani, e tutti e tre siamo arrivati ad un soffio dalla finale. Ne sono uscito comunque felice, tutto serve. Forse quest?anno, secondo come andranno alcune cose, potrei ripresentarmi.

D: Ora sono curioso. Vorrei sapere quante canzoni hai nel cassetto, quante sono gi? in qualche modo edite e se esiste un modo per ascoltarle.

R: Sinceramente non saprei quante ne ho scritte, ma ne ho abbastanza per poter fare un bel disco;  alcune le ho gi? arrangiate, altre sono ancora soltanto pianoforte e voce o chitarra e voce?  ? un continuo investire sul proprio lavoro, realizzare professionalmente canzoni negli studi di registrazione ha il suo costo e starci dietro ? un sacrificio, anche se per chi ha passione ? una gioia darsi da fare. Speriamo accada presto qualcosa?

Per il momento, alcuni brani gi? pronti si possono ascoltare su www.myspace.com/davidprincipali; ovviamente ci sono solo alcune canzoni, le altre le ho lasciate per i tempi migliori.

D: Beh, mi pare che comunque le tue soddisfazioni ce le abbia gi? avute, scartabellando su internet ho visto che in diversi concorsi ti sei piazzato molto bene. O sbaglio?

R: No, non sbagli. In effetti ho partecipato a diversi concorsi: il primo a Pescara, Voci Domani, dove mi sono classificato ottavo; per me fu un successone. Poi ho provato altri concorsi ma senza troppe soddisfazioni, fino al 2005 quando sono arrivato secondo alla seconda edizione del festival di San Valentino a Terni, vincendo anche il premio della critica come miglior testo. La canzone era ?Ali di falco?.

D: A proposito del festival di San Valentino, che ci racconti dell?edizione di quest?anno che ti ha visto protagonista?

R: Beh, sai, quest?anno ho vinto il primo premio ed ? stato veramente emozionante. Vincere qualcosa d? sempre una forte scarica di adrenalina, ma in questo caso la soddisfazione mi ha travolto. Cantare una propria canzone che possa piacere a chi deve giudicare e non lasciare briciole di polemiche tra i partecipanti ? il segno che la vittoria ? meritata.

D: Complimenti, davvero. Come si intitola la canzone con la quale hai vinto e di cosa parla?

R: Si intitola ?Io una rosa? e parla di un amore che, come un fiore, se non viene curato sfiorisce, appassisce e muore. Secondo me il testo ? interessante, perch? diretto: una storia sofferta che finisce quando non ci sono attenzioni, quelle attenzioni che si iniziano a dare magari ad un?altra persona. In fondo tutti abbiamo bisogno di aver cura di una persona quando la si ama e quando questo viene meno allora ? dura andare avanti.

D: C?? qualcosa di autobiografico nella sofferenza amorosa che racconti nella canzone?

R: Per quanto mi riguarda in ogni mia canzone c?? sempre un qualcosa che mi appartiene, a volte nella sua totalit? a volte meno, questo vuol dire che a seconda del momento, dell?argomento che si tratta, della propria sensibilit?, della gente intorno e delle esperienze vissute, tutto pu? incide sulla nascita di un testo. Un grande maestro mi diceva che non si pu? scrivere ci? che non si conosce e si vive e tantomeno per sentito dire. Per? nulla vieta di scrivere la verit?: quella verit? che ti fa emozionare perch? pu? capitare a chiunque, perch? ? onesta e ti prende il cuore. Per ?Io una rosa? mi sono spinto oltre, ho voluto sentirmi addosso le emozioni che ho visto vivere da altre persone a me vicine per poi rielaborarle con il mio vissuto, come se fossi stato io a soffrire per quelle esperienze. E poi, caro Marco, il fatto ? che quando c?? amore comunque si soffre sempre, anche quando le cose vanno bene? diciamo che quel pizzico di autolesionismo ci deve stare per mantenerci sempre con i nervi tesi?

D: Bene a sapersi, ma adesso per chi batte il tuo cuore? Perdonami, ma il gossip ? l?anima delle interviste, anche in versione locale, poi secondo me ? giusto che le lettrici sappiano se c?? una speranza di conquistarti e di farsi dedicare una canzone d?amore da te?

R: Sai, a questa domanda non ci pensavo? ? inerente la musica? Scherzo. S?, in questo momento sono felice e sto insieme ad una ragazza, l?amore ? importante perch? non ci fa perdere determinati valori che sembrano ormai scontati. E pensare che tempo fa avevo scritto una canzone che era l?antitesi dello stare insieme ad una persona: si intitolava ?Meglio da soli? ed era un pezzo dedicato a quelli che hanno davvero uno spirito libero e che vogliono divertirsi di brutto? Sai, Marco, in quella fase ero un single convinto?

E chi, cari lettori, pu? capirlo meglio di me? Quando, dopo trascorsi amorosi da cabaret, mi ero convinto che stavo proprio bene da solo, ho conosciuto quella che sarebbe diventata presto mia moglie e ho messo su famiglia. Avevo pi? o meno l?et? di David, ma non glielo diciamo e invitiamo tutti a sentire la sua performance ternana al link http://www.youtube.com/watch?v=tWoQSF0sLME.

Pubblicato il: 29/03/2009

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