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C?ncina ? un avversario temibile. Tutti insieme per salvare 'qualcosa di rosso'

Fausto Cerulli

Mocio ha deciso di passare all?attacco, niente feste, soltanto porta a porta. E tanto per far capire che ha capito quello che sta succedendo nello scenario politico orvietano, non trova di meglio che attaccare Loriana Stella. Concina ringrazia. E insieme a Concina ringraziano tutti quelli che vedono, giustamente dal loro punto di vista, la destra accostarsi alla poltrona di primo cittadino. Barberani, con corretto formalismo giuridico, dice ufficialmente quello che il compagno Roberto Basili aveva proclamato sul suo periodico ?La Citt??: e cio? che Concina ? il  candidato scelto dall?opposizione per cercare di smettere di essere opposizione. Ho gi? scritto, meritandomi anche qualche commento che mi definisce razzista, che la discesa in campo di Concina apre uno scenario nuovo nella battaglia per il prossimo Sindaco di Orvieto. Torno a ripeterlo: Concina ? un personaggio che se ha deciso di candidarsi ha fatto bene i suoi conti; nel senso che uno che non si ? mai occupato di politica spoliticata ed ha svolto sempre il ruolo del grand commis, non avrebbe messo in gioco la propria quotazione personale soltanto per giocare a fare il candidato.

Gente come Concina non gioca sapendo di perdere, non ha una bandiera da difendere: se si mette in ballo vuol dire che ha studiato, e bene tutte le mosse della danza. Ed ecco che allora mi trovo nuovamente a difendere Loriana Stella: che invece di replicare agli attacchi di Mocio, ha detto a chiare lettere che, se Mocio dovesse vincere le primarie, lei si adeguerebbe. Personalmente non credo che Loriana Stella sia tipo da incassare senza reagire una sconfitta alle primarie: ma almeno ha cercato di salvare la faccia ad una unit? dello schieramento che vogliamo dire di sinistra. Sar? stata, la sua, soltanto una  espressione di rito. Non ho mai considerato la forma come qualcosa di molto importante: ma alla vigilia di una battaglia politica dall?esito tutt?altro che scontato, anche la forma ha il suo peso. Loriana Stella, almeno formalmente, non ? caduta nella trappola in cui ? caduto Mocio: un sindaco che pone la sua smania di fare nuovamente il Sindaco al di sopra della necessit? di fare fronte unito, a sinistra, contro una destra che non ? quella di Giancarlo Parretti, tanto per intenderci.

Il motto di Mocio, lo dico senza offesa, mi sembra quello di muoia Sansone con tutti i Filistei; il motto di Loriana Stella, tutto sommato, mi sembra invece quello di viva Sansone e muoiaino i filistei. Anche se non ho prove sufficienti per dare del filisteo a Toni Concina. Spero si sia capito, da quello che vado scrivendo, dopo tanto tempo, sulla politica italiana, che io non faccio questione di persone o di nomi. Da persona di sinistra quale credo di essere sempre stato ( anche se la sinistra locale non mi ha mai considerato come elemento da prendere in qualche considerazione , forse perch? il mio modo di essere di sinistra ? stato sempre viziato, con mio vanto, da un misto di anarchia e di estremismo), da persona di sinistra mi sta a cuore che Orvieto, rimanga una amministrazione di sinistra; anche se di sinistra all?acqua di rose. Sempre meglio l?acqua che il profumo evanescente ma torbido del berlusconismo. Concina, ovviamente, non dir? mai di essere un candidato del Popolo delle Libert?. Una persona abituata a navigare nella giungla del potere reale, che ? pi? potere di quanto non lo sia il potere politico, non commetter? l?errore di lasciarsi etichettare. Ed eccolo presentarsi come l?uomo aperto a tutti i contributi. L?uomo, verrebbe quasi da dire, della Provvidenza: e la Provvidenza, si sa, non ? di destra e non ? di sinistra.

L?uomo mandato da Dio non si perde in beghe partitiche: ? qui il suo fascino berlusconiano, il suo essere un pericolo reale per la sopravvivenza della maggioranza di sinistra. Per essere pi? chiaro, voglio dire che Concina non ? l?uomo scelto dall?apparato politico della destra orvietana, e non ? neppure l?uomo calato dall?alto, come sarebbe stato un Boldi o un Brunetta di cui pure si era sentito parlare come possibili candidati della destra orvietana. Concina, se non prendo lucciole per lanterne, ha scelto da solo di scendere in campo. Il che non toglie che la sua discesa in campo coincida maledettamente con un discorso fatto quasi in privato da Berlusconi, e riportato da Pannella a Radio Radicale: un discorsetto alla buona, come quelli che fa Berlusconi, ma anche velenoso e preciso. Berlusconi ha fatto ad Orvieto l?onore di citarla: ma soltanto per dire che Orvieto ? una perla che manca alla sua corona. E che vuole farla sua. Ripeto: non credo che Concina sia un missionario mandato da Berlusconi per ammaestrare gli infedeli orvietani. Ma ? certo che se Concina riuscisse nel suo intento di diventare Sindaco di Orvieto, Berlusconi si fregherebbe le mani di soddisfazione. E allora torno a ripetere che qui si deve parlare di sinistra e di destra: e capire che se la bandiera rossa o rosa, ma comunque non azzurra, dovesse essere ammainata dal Palazzo Comunale, sarebbe il crollo di un sano, o comunque non ancora del tutto marcio, muro di Berlino. Di qui la mia seria preoccupazione di persona che si reputa di sinistra. Di qui il mio invito a tutti coloro che non vogliono cedere alla deriva berlusconiana perch? depongano i piccoli rancori personali, le meschine volutt? di potere per fare fronte unito, e duro, contro un avversario che ritengo veramente temibile. Di qui, per quello che possa contare, il mio invito a tutti quei giovani che conosco essere di sinistra, e sono molti, e di sinistra vera, a far sentire la loro voce. Il  rischio ? grosso, salviamo qualcosa di rosso.

Pubblicato il: 23/03/2009

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