Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Partito democratico, un?ottima idea: grazie Walter, buon lavoro a Dario e auguri Loriana

Mario Tiberi e Gianni Mencarelli , circolo Pd di Orvieto

  E? da tempo che ci domandiamo quali siano i veri mali della societ? contemporanea e vi giriamo intorno rompendoci il capo non riuscendo quasi mai a trovarne il bandolo della matassa.

     A ben vedere, tra i mille rivoli in cui si articolano le attivit? umane, al fondo di tutto vi sono tre valori che da sempre hanno rappresentato la spinta propulsiva delle civilt?: la casa, il lavoro e la salute.

     Detti valori sono interconnessi e interdipendenti tra di loro: se non c?? la salute non si pu? lavorare e senza il lavoro non ? possibile pensare a costruirsi una casa; parimenti se non si guadagna lavorando non ci si pu? dedicare alla cura della salute, quando questa diventi cagionevole, e non c?? sede migliore per ben curarsi se non la casa, luogo di protezione e riparo per eccellenza. Infine se manca un?abitazione o ? carente non si ha la necessaria serenit? per affrontare le dure prove che il lavoro e la cura della salute inevitabilmente comportano.

     Se codesto modo di ragionare ha una sua logica, allora sar? sufficiente risolvere i problemi inerenti alla casa, al lavoro e alla salute per ottenere una societ? armonica, serena ed equilibrata.

     In effetti il corso della storia ha ampiamente dimostrato che, quando mancano o sono insufficienti le primarie aspettative della vita, l?uomo tende a deprimersi e ad esasperarsi fino a pervenire a forme pi? o meno acute di disperazione che spesso degenerano in atti di violenza, singola o collettiva, che minano alle fondamenta  la pacifica convivenza civile.

     A questo punto ? dovere irrinunciabile della politica di intervenire, e di farlo con la massima fermezza e seriet? per restituire alle comunit? sociali i beni essenziali dai quali ? partita la nostra dissertazione.

     Ma di quale politica si deve parlare?

     Vi confessiamo che i termini centro-destra e centro-sinistra, attualmente di moda, cominciano a starci stretti perch? riduttivi e tendenti di frequente ad ingenerare equivoci e confusione assimilandoli a sinonimi di inettitudine e di sola capacit? ad essere il tutto e il contrario del tutto.

     Ci viene da suggerire una forse pi? veritiera distinzione tra chi crede e si adopera per una politica di solidariet? popolare a fronte di chi, invece, anche inconsapevolmente ? nei fatti fautore di una politica di irresponsabile disgregazione sociale.

     E? disgregatore sociale chi minimizza la portata della perdurante crisi morale che ? madre di quella economico-finanziaria in atto, chi attenta alla fede pubblica facendo passare per risolutivi provvedimenti inefficaci e demagogici, chi si ostina a privilegiare gli interessi forti di pochi a sostegno del proprio potere personale a danno dei pi?, chi enfatizza il suo operato pubblico quando i risultati concreti sono agli occhi di tutti deludenti e privi di sostanza incisiva, chi infine promette sapendo di non poter mantenere.

     Coloro che, al contrario, avvertono l?esigenza di imprimere un robusta sterzata a questa insoddisfacente direzione di marcia non possono che essere operatori di una sana politica di solidariet? popolare. Quest?ultima trova la sua prima ragion d?essere in una volont? di riscatto il cui nome ? uno e uno solo: cambiamento.

     Cambiamento nei parametri valutativi della scala dei bisogni della gente, nella capacit? di dare il giusto peso anche alle necessit? pi? semplici ed elementari, nell?analisi obiettiva e rigorosa delle dinamiche sociali e dei fenomeni civici, nei metodi di approccio ai problemi con la consapevolezza che per risolverli occorrono doti elevate di saggezza, fantasia e conoscenze specifiche.

     Se vi sono queste rinnovate convinzioni ed esistono uomini e donne capaci di portarle avanti con caparbiet? e determinazione, nulla ? precluso: anche di porre mano alle spinose questioni di una casa e di un lavoro per tutti attraverso l?adozione di un ambizioso progetto nel quale far confluire risorse pubbliche e ingegno privato nell?ottica di un piano pluriennale di interventi concreti e non ingannevoli.

     Gli intenti dichiarati e l?impegno a rispettarli desideriamo viverli con la militanza all?interno del Partito Democratico, perch? certi che in questo partito sono riposte le speranze del nostro domani.

Pubblicato il: 14/03/2009

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