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Toni C?ncina: l?uomo giusto al momento giusto

Guido Turreni, del Popolo della Libert? di Orvieto

 

Si ? discusso nel recente passato, anche su questi ?bits?, del candidato ideale del PDL. Chi ha chiesto che si trattasse di un uomo esclusivamente ?di partito?, chi invece ha dipinto un figura idealistica difficilmente rintracciabile nella nostra disastrata societ? civile orvietana, chi, ancora, come me, ha invece chiesto di aspettare il pi? possibile, prima di sciogliere la riserva sull?una o sull?altra opzione.

Ovviamente la discussione si sarebbe potuta protrarre con esiti incerti e problematici, certamente non cos? dilanianti come sta accadendo oggi nel PD, o pi? in generale nella mappa del potere della sinistra orvietana (dove hanno da perdere assai), ma sicuramente ci potevano essere legittime aspettative per diversi di noi, che hanno fatto politica da sempre, soprattutto in epoche in cui nel centro destra c?era solo da cantare e portare la croce, cos? come si suol dire.

Date queste premesse, condivido quanto ha sostenuto Dante Freddi in un suo lucido e recente articolo in cui affermava che la condivisione da parte del centrodestra locale della candidatura di Toni Concina, avanzata dall?Associazione Orvieto Libera, ? un grande atto di responsabilit? e - aggiungo io - una grande dimostrazione concreta di autentico e dininteressato amore per la citt?.

Chi, infatti, dimostra di posporre i propri interessi personali, legittimi ma egoistici, per dare forza ad un progetto politico pi? ampio, strategico non solo per l?intero centrodestra, ma per tutta la citt?, dimostra l?esatto contrario di quello che hanno fatto fino ad oggi i politici della nomenclatura del centrosinistra orvietano.

Costoro sono stati addirittura capaci di far del male alla citt? ed alle sue istituzioni pur di pensare alla propria poltrona o pur di ostacolare il nemico di fazione del loro stesso partito, come si dimostra, direi in modo incontestabile, per esempio con la vicenda della Comunit? Montana.

Toni Concina, invece, impersona una rottura completa con questo vecchio modo di fare politica.

Sulla storia personale di Toni Concina non credo che ci sia molto da dilungarsi, specialmente per noi internauti, che possiamo toglierci ogni sfizio semplicemente digitando il suo nome su qualsiasi motore di ricerca.

Mi limiter? a dire che per una citt? che ha avuto (e molto probabilmente avr? ancora) seri problemi di bilancio, noi proproniamo un Manager di primo piano, disinteressato e letteralmente innamorato della citt? della sua giovinezza, che si ? formato negli Stati Uniti e in Inghilterra, ed ha diretto le pi? note societ? italiane soprattutto nel settore della comunicazione, curando i bilanci e le relazioni esterne, per poi ritornare qui da noi per comprare casa.

E non c?? dubbio, quindi, che appare una critica di corto respiro quella che lo indica come persona poco nota nell?ambito orvietano, perch? di sicuro, sapr? farsi conoscere e sapr? soprattutto comunicare con tutti, scegliendo il mezzo giusto per ogni elettore.

Sotto questo profilo mi ha molto colpito il suo modo di fare, cordiale, e per nulla supponente: di solito, infatti, le persone di successo come lui hanno personalit? ipertrofiche che difficilemente tendono a mettersi al livello degli altri.

E invece si ? comportato all?opposto: simpatico e dai modi gentili, ha risposto a tutti, con calma e raziocinio, anche alle provocazioni o alle sciocchezze manifeste.

Lucido nella voglia di cambiare la citt?, persino nell?immediato, ha addirittura delineato una serie di progetti concreti che potranno decollare da subito e che stupiranno di sicuro, restituendo fiducia a tutti quelli che ormai hanno perso la speranza di auto-realizzarsi o di auto-determinarsi al di fuori e non al di dentro della politica.

Toni (che ti chiede quasi da subito di dargli del tu) ha subito cambiato l?ottica di basso cabotaggio in cui si ? mossa la citt? negli ultimi tetri decenni, indicando partnership politiche (di entrambi gli schieramenti) ed economiche, di livello nazionale, ma soprattutto ha indicato un progetto di tutt?altro respiro per la citt?, grazie all?ampio spettro di relazioni che pu? mettere al servizio della nostra bella Orvieto, in ragione della sua attivit?.

Dove non era in grado di delineare da subito le soluzioni, ha dimostrato seriet? e passione, ascoltando tutti coloro che avevano da dire e da suggerire qualcosa, ritagliandosi non certo il ruolo del dittatore, o del fac totum, bens? di persona che chiedeva sostegno e collaborazione per formare un gruppo di persone con cui lavorare in team.

Ma soprattutto ha chiarito che il minimo comun denominare fra lui e noi sar? il cambiamento radicale della citt?, ed il rinnovamento del vecchiume che opprime tutto e tutti, soprattutto di quegli ambienti che campano sulle nostre spalle in modo improduttivo e privilegiato.

Ha gi? progettato una campagna elettorale gajarda e tosta, ed ha dimostrato da subito di essere abile comunicatore, trasformando un possibile punto debole, quello di non essersi fino ad oggi interessato della politica locale, in un punto di forza, perch? proprio per questo pu? porsi al di fuori dei giochi politici dell?uno o dell?altro partito o di questo o quello schieramento, ed assicurare cos? a tutti i cittadini di ogni estrazione politica di essere il garante di una operazione indipendente, vera e disinteressata, di rilancio e di rinnovamento della citt?.

Alla fine ? scaturito un fragoroso applauso che ha convinto anche i pi? perplessi.

Non mi rimane ? credo ? che auguragli ed augurarci buona fortuna in attesa dei passaggi politici provinciali e regionali, formali, ma necessari, di cui credo si occuper? la nostra Roberta Tardani.

E non mi rimane, infine, di augurarmi che gli orvietani non perdano questa grande, grandissima occasione, per uscire dalle sabbie mobili in cui si sono cacciati negli ultimi trent?anni, perch? questa potrebbe veramente essere l?ultima opportunit? del secolo.

Pubblicato il: 11/03/2009

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