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L?insufficiente peso politico di Orvieto in Umbria ha conseguenze molto concrete. Esempi sono sanit?, universit?, ex Piave

Paolo Borrello

Spesso si parla dell?insufficiente peso politico della citt? di Orvieto nell?ambito dell?Umbria.

Una prima considerazione: non solo ? insufficiente ma negli ultimi anni si ? costantemente ridotto.

Seconda considerazione: quell?espressione (?insufficiente peso politico di Orvieto?) non ? affatto una delle tante manifestazioni del cosiddetto ?politichese?. Ha delle conseguenze molto concrete sulla qualit? della vita quotidiana dei cittadini orvietani.

Alcuni esempi.

SANITA'

Queste mie osservazioni derivano principalmente dall?aver dovuto frequentare, purtroppo, in questi ultimi mesi l?ospedale di Orvieto. Quindi hanno un limite: non sempre un osservatore seppur attento ma esterno pu? percepire la situazione effettivamente esistente. Credo per? che in questo caso le mie osservazioni non siano molto lontane dalla realt?.

Le mie osservazioni riguardano alcune ?criticit??, come spesso si dice adesso, del nostro ospedale:

-          carenza di posti letto soprattutto in alcuni reparti (l?ho verificato nei reparti di medicina e chirurgia) e carenza di medici, infermieri e operatori socio sanitari, accoppiato a un buon livello qualitativo e a un elevato spirito di servizio di questi operatori, elementi per? che non sono in grado di compensare la carenza quantitativa (occorre aggiungere per la verit? che la carenza degli infermieri ? dovuta anche alla presenza numerosa di ex infermieri negli uffici amministrativi che contraddistingue per? non solo l?ospedale di Orvieto ma anche molti altri ospedali dell?Umbria e fuori dell?Umbria)

-          assenza di un reparto autonomo di oncologia, ben strutturato e qualificato (in attesa che ci? si verifichi sarebbe necessario attivare quanto prima l?ipotizzata consulenza del primario del reparto di oncologia dell?ospedale di Perugia oncologo di fama nazionale)

-          assenza di un reparto di gastroenterologia e comunque di validi specialisti in questo settore

-          carenza di personale infermieristico, e soprattutto medico, di un servizio autonomo ma collegato all?ospedale e cio? l?assistenza domiciliare sanitaria, servizio di buonissima qualit? ma che potrebbe essere esteso considerevolmente se quella carenza venisse eliminata

-          alcuni servizi territoriali del tutto inadeguati come numero di operatori (servizio di igiene mentale, servizio tossicodipendenze, consultorio, ad esempio) anche se occorre riconoscere che in questo caso l?inadeguatezza ha avuto origine molto ma molto indietro nel tempo.

E tutte queste ?criticit??, a mio avviso, derivano proprio dall?insufficiente peso politico di Orvieto perch? le risorse finanziarie, peraltro limitate, a disposizione per la sanit? in Umbria vengono dirottate verso altri territori (? del tutto evidente che l?ospedale di Orvieto non pu? certo paragonarsi a quello di Perugia o a quello di Terni ma a quello di Foligno s? anche perch? il potenziale bacino di utenza oltrepassa ampiamente i confini dell?Umbria).

Quindi mi sembra che la nuova direzione sanitaria tanto ?strombazzata? quando ebbe inizio ? soprattutto un eccellente ?specchietto per le allodole?.

UNIVERSITA'

E? del tutto evidente che l?eccessivo proliferarsi di sedi universitarie non ? positivo ma alcuni corsi di laurea potevano e possono essere presenti a Orvieto. La realizzazione del corso di laurea in architettura fu impedita dal diktat del rettore dell?Universit? di Perugia, Bistoni, con il pieno accordo della ?governatrice? Lorenzetti perch? si sarebbe trattato di un corso promosso in convenzione con l?Universit? di Roma, La Sapienza, e non con quella di Perugia (l?ipotizzato corso in scienze infermieristiche si ? rilevato quello che era, anche in questo caso ?uno specchietto per le allodole?). Non tiene la giustificazione secondo la quale fu la carenza di risorse finanziarie ad impedire l?attivazione di quel corso perch? se si fosse voluto, e se ci fosse stata la capacit? di farlo, sarebbe stato possibile utilizzare anche risorse finanziarie private. Lo stesso sarebbe stato possibile, sempre che ci fosse stata la capacit? di farlo, per il mantenimento del corso di laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni (diverse aziende del settore operano ad Orvieto e avrebbero potuto contribuire alle spese necessarie) ed anche in questo caso l?ipotesi pi? probabile, come motivo della scomparsa del corso, pu? essere individuata nell?ennesimo diktat del rettore perugino, forse anche in questo caso supportato dalla Lorenzetti.

EX CASERMA PIAVE

Dovrebbe essere riconosciuto da tutti che la ristrutturazione del complesso dell?ex Caserma Piave dovrebbe essere soprattutto finalizzata a promuovere nuove iniziative economiche con evidenti effetti occupazionali positivi e non solo a realizzare case, negozi ed uffici. Tale obiettivo risulta particolarmente difficile da conseguire, soprattutto in un momento come quello attuale contraddistinto da una forte crisi economica. Sarebbe, uso sempre il condizionale, necessario anche un intervento finanziario della Regione dell?Umbria finalizzato a favorire la nascita all?interno di quel complesso di vere e proprie iniziative economiche. Ma la Regione ha trascurato l?ex Caserma Piave, o meglio non se ne ? proprio interessata, mentre negli anni passati, utilizzando prevalentemente fondi comunitari, ? stata molto favorita la ristrutturazione di singoli complessi, localizzati in altre citt? umbre, di minore rilievo di quello rappresentato dall?ex Caserma, la cui area ? una porzione molto consistente dell?intero centro storico. Per la verit? un certo interesse della Regione per l?ex Caserma c?? stato quando si voleva che entrasse a far parte del patrimonio immobiliare della societ? che gestisce anche la ristrutturazione dell?ex ospedale Monteluce di Perugia (ci? avrebbe spogliato di ogni potere decisionale sul futuro dell?ex caserma i soggetti locali e nonostante questo alcuni esponenti politici orvietani hanno operato perch? quell?ipotesi andasse in porto).

 

Il mio elenco termina qui, anche se potrebbe continuare e altri lo potranno fare, pi? competenti di me, soprattutto per quanto concerne le problematiche della viabilit? e delle politiche ambientali e dei rifiuti.

 

Quindi a mio avviso l?obiettivo di accrescere considerevolmente il peso politico di Orvieto in Umbria dovrebbe rappresentare la priorit? assoluta sia dei candidati alle primarie del centrosinistra sia, successivamente, dei candidati all?incarico di Sindaco della nostra citt?  (e questo dovrebbe essere, come si suol dire, un obiettivo ?bipartisan?). Si pu? discutere sugli strumenti da utilizzare per raggiungere quell?obiettivo ma non si dovrebbe prescindere dal considerare come prioritario quell?obiettivo (tutti gli altri vengono dopo).

Tale obiettivo dovrebbe essere pertanto il cavallo di battaglia di Loriana Stella, e dell?ampio e  composito gruppo di persone competenti e molto attive che la sostiene sia in occasione delle primarie sia, io spero, in occasione delle elezioni comunali del prossimo giugno, alla faccia della Lorenzetti e di coloro che si limitano a tirargli la giacchetta.

 

Pubblicato il: 10/03/2009

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