Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Non serve cambiare gli uomini, occorre cambiare rotta. Caro Dante ma non ti sorge il dubbio che ? la politica di Veltroni e del PD che ? stata sbagliata?

Giuliano Santelli

Le dimissioni di Walter Veltroni svelano il fallimento non di un leader ma di un progetto politico, quello del Partito Democratico, che per la sua stessa natura non poteva funzionare.
Non ? certo per colpa di Veltroni se quel partito non ? stato in grado di scegliere tra le posizioni della CGIL e quelle dell?accordo separato, o di esprimere una posizione politica chiara sui temi del testamento biologico. L?errore ? stato nella presunzione che fondere tra loro due partiti diversi per storia e cultura, cancellando la presenza autonoma della sinistra, avrebbe prodotto una grande innovazione politica. Ha prodotto invece un partito privo di una solida cultura politica e di un progetto di societ? e per ci? stesso incapace di parlare alle inquietudini di un paese scosso da una profonda crisi sociale.
A questi difetti strutturali si ? aggiunta poi la concreta politica messa in opera da quel partito sotto la direzione di Veltroni, e cio? il disegno  di costruire una intesa di fondo con la destra per il passaggio ad un assetto sostanzialmente bipartitico del nostro sistema politico. Qui il PD ? caduto nella trappola perch? ha unilateralmente decretato la fine della coalizione di centrosinistra mentre sul fronte opposto Berlusconi non si limitava a far nascere il PdL ma tesseva le fila di una nuova alleanza politica, con la Lega, con Lombardo, etc, ancora pi? compatta e competitiva di quelle precedenti.
Il PD ha invece scelto la rottura a sinistra ? fino allo sbarramento per le europee ? perfino come un tratto della propria identit?, per lanciarsi invece verso intese del tutto sbagliate e controproducenti con i radicali e l?Italia dei Valori.
L?opposizione parlamentare ? stata percepita come debole e insufficiente dagli stessi elettori del PD non solo perch?  poco combattiva o poco ?gridata? ma soprattutto perch? senza sbocco: un partito che non raggiunge il trenta per cento di consensi, che non si d? una strategia di alleanze politiche e continua a coltivare una improbabile ?vocazione maggioritaria? viene giustamente valutato come una forza destinata vita natural durante all?opposizione, e questo non fa che accrescere il prestigio di chi invece governa.
Questa politica ? stata particolarmente segnata dall?impronta del segretario dimissionario, ma di essa porta la responsabilit? tutto il gruppo dirigente giacch? non si sono mai visti rispetto ad essa un aperto dissenso e una limpida proposizione alternativa.
Per questa ragione, oltre che per il rispetto comunque dovuto ad un?altra forza politica, non vogliamo e non possiamo entrare nel merito delle scelte di leadership che il PD ? ora chiamato a compiere. Restiamo convinti che la sua crisi non sia questione di uomini ma di linea politica.
Sarebbe un bel segnale anche verso gli elettori sconcertati e resi inquieti dalle ultime vicende, se da quel partito emergesse la volont? di cambiare rotta rispetto all?autosufficienza e di mettersi al lavoro per tessere la tela di una nuova alleanza politica, in una parola per costruire l?alternativa al governo delle destre.
Per quanto ci riguarda, continueremo a lavorare per dare all?Italia quella sinistra utile senza la quale nessuna alternativa alla destra sar? mai possibile. "Gridare" tutti a casa mi pare davvero poco edificante, tutti a casa sostituendoli con chi? Vogliamo parlare caro Dante di questa nuova generazione che si ? avvicinata alla politica? Non voglio fare il Tuo stesso errore, non voglio fare di un erba un fascio, ma caro Dante trovo in molti dei cosiddetti "nuovi" opportunismo, tatticismo, asservimento alle peggiori logiche di bottega. Io credo che la politica quella "alta" sia altra cosa, analisi, riflessione, proposta, attenzione ai problemi reali, invece vedo gi? manovre per piazzarsi chi qui chi la, come se nulla fosse accaduto, come se il fatto che la Sinistra e la migliore tradizione di questo Paese non pi? rappresentata in Parlamento fosse problema solo di quella Sinistra. E' accaduto tutto questo per i limiti della proposta politica della Sinistra Arcobaleno certo, ma non dimentichiamo che Veltroni a perseguito con una lucida linea politica questo obiettivo. Sarebbe bello sviluppare su questo non un dibattito on line ma un pubblico dibattito rimettendo al centro valori percorsi identit?, Art. 21 e un pezzo di questa Sinistra cominceranno il prossimo 28 febbraio con Stefano Rodot? parlando di laicit?, continueremo con altri riflessioni pubbliche aperte a tutti e sono sicuro che tu sarai della Partita.

Pubblicato il: 19/02/2009

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