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PD. TUTTI A CASA, ANCHE QUI

Dante Freddi

Veltroni ha rassegnato le dimissioni, pratica del tutto inusitata nel nostro Paese, ? ha riconsegnato il partito al suo popolo.

Ora tutti a casa. Questo ? il commento prevalente che appare sui giornali web nazionali alla notizia delle dimissioni di Walter Veltroni da segretario del PD.

?Sogno un partito che si chieda non da dove si viene ma dove si va. Un partito che abbandoni una certa sinistra giustizialista, salottiera e conservatrice. Un partito che abbia dirigenti che facciano propria un'identit? che gli elettori gi? hanno". Cos? Veltroni in occasione della conferenza stampa in cui si ? congedato e ha presentato il suo testamento politico.
"Con questo gruppo dirigente non vinceremo mai". Questa l?invettiva di Nanni Moretti che va di moda.

E? giusto, tutti a casa.

A mio avviso, da simpatizzante dichiarato del PD, dato che anche io voto, ma spero non settario, tutti a casa.
A Roma e qui.
Il Pd e Veltroni ci avevano regalato un sogno, in cui comuni sensibilit? provenienti da diverse esperienze potevano diventare una sola idea, buona da offrire a tanti. Una classe politica scadente e egoista e compromessa ha impedito che il progetto si compisse.  Chi ci ha creduto, ancora lo ritiene possibile, sa che siamo molti, come me e come te.
Ma tutti a casa.
Potremo sopportare che la vecchia nomenclatura sopravviva ai margini, per non creare fratture inutili e ereditare le esperienze utili, ma vogliamo giovani e vecchi con un?immagine indiscutibile, a cui affidarci con fiducia, disponibilit?, amore. Gente da difendere senza vergogna, che ha davvero spirito di servizio, che ha passione, competenza e capacit?. Gli altri fuori.   

Non ? tempo di scelte mezzane, in pensione i padri ?santi?, i D?Alema, Fassino, Rutelli, Fioroni, Bersani, Franceschini, Finocchiaro eccetera. Una classe dirigente ? stata bocciata e Veltroni non ha fatto altro che prenderne atto con coraggio.
Ad Orvieto e nell?Orvietano, per quanto ? pi? alla nostra portata, ? necessario azzerare le cariche nel partito, rinnovare la classe dirigente salvando il salvabile, affermare amministratori che ci sappiano offrire una visione ed una speranza.
Non so come sar? possibile farlo dall'interno e mi auguro un autonomo processo di dissolvimento del "vecchio".
Comunque ci penseranno gli elettori, se l'opposizione, preziosa come mai in questi casi, sapr? offrire un'alternativa.

Pubblicato il: 18/02/2009

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