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Partito riformista. Un progetto dannoso per il centrosinistra

Danilo Buconi, Comunisti italiani

Il progetto per la costruzione del partito riformista messo in campo da Massimo D?Alema e Romano Prodi, non solo non mi entusiasma affatto ma, peggio ancora, lo ritengo inutile se non addirittura dannoso per il centrosinistra.

L?Ulivo, per tornare a vincere, non ha bisogno di espedienti tecnici pi? o meno meditati. Ha semplicemente bisogno di stare in mezzo alla gente, di ascoltare il suo popolo, di ritrovare quella ?unit? delle diversit?? che lo port? a vincere nel 1996 e che lo ha portato a vincere alle amministrative di maggio in Friuli e alla Provincia di Roma.

A Roma, il progetto Gasbarra, come lo chiamo io, ha dimostrato che l?unione di forze diverse mirata al raggiungimento del medesimo obiettivo ? pagante e vincente: l?Ulivo ? tornato a conquistare una provincia non facile, anche per la presenza di un presidente uscente e di un governatore regionale del Polo delle Libert?, dando al centrodestra un doppio scacco. Stesso ragionamento in Friuli, dove certo la frammentazione polista ? stata utile all?Ulivo, ma il risultato conseguito da Illy non era certo auspicabile nei numeri in cui si ? tradotto.

Non sono affatto convinto che lo stesso risultato sarebbe venuto da una lista unica. L?ulivo ha vinto perch? ha saputo unire anime e pezzi diversi di societ? con visioni anche diverse  ma con lo stesso spirito ed obiettivo.

Non si vince solo con i simboli storici. Non tutti gli elettori hanno la stessa affezione ai partiti. E molto spesso le cosiddette ?liste civiche? sono determinanti ? per i consensi che riescono a calamitare ? per portare una coalizione alla vittoria (l?elezione di Veltroni a Sindaco di Roma ? un esempio!).

Se poi si guarda al ?partito unico? o alla ?lista unica? del centrosinistra in prospettiva alle elezioni europee, i problemi e i pericoli aumentano, primo fra tutti perch? il sistema elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo ? proporzionale e quindi, con gli elettori abituati a trovare sulla scheda i simboli dei partiti di riferimento, non ? detto che l?operazione ?simbolo unico? porti a risultati positivi per la nostra coalizione.

E questo ? solo uno dei problemi. Perch?, inoltre, nel caso di un?unica formazione, si dovrebbe pensare anche al dopo, a cosa succederebbe cio?, dentro il Parlamento europeo: a quale gruppo aderirebbero il ?partito unico? o la ?lista unica? del centrosinistra? A quello socialista o a quello popolare? Si dovrebbe costringere la Margherita ad aderire ai socialisti oppure le sinistre a stare dentro il Ppe che ospita anche Forza Italia e il nostro Presidente del Consiglio? E in caso di nessuna di queste due ipotesi, scioglieremmo tutto per fare ciascuno un gruppo autonomo? Sarebbe davvero non solo tragico ma offensivo nei confronti dei nostri elettori.

Noi Comunisti Italiani crediamo fermamente nelle alleanze (per questo guardiamo con attenzione al progetto del partito riformista che dovrebbe mettere insieme DS, SDI e Margherita), nell?unit? della sinistra con le forze del centro moderato (per questo abbiamo fatto convintamente la scelta di stare dentro l?Ulivo), ma siamo contrari a qualsiasi operazione di ?unicit??: crediamo, insomma, che pi? che di ?liste uniche? o di ?partito unico? il rilancio del centrosinistra possa venire sia alle europee che alle politiche sotto forme diverse da quelle pensate da Prodi e D?Alema.

Alle prossime europee riteniamo utile partecipare ciascuno per proprio conto (come prevede la legge elettorale europea), inserendo in ciascun simbolo un riferimento unico all?Ulivo e dando vita ? dentro il Parlamento europeo ? ad un gruppo unico dell?Ulivo.

Per le politiche, invece, crediamo con forza che si debba costruire una coalizione forte e il pi? larga possibile, che riesca a contenere tutte le anime del centrosinistra da Di Pietro a Rifondazione Comunista, lasciando spazio e visibilit? a tutti i soggetti, esterni ai partiti tradizionali, interessati a partecipare ad un progetto condiviso di rinascita democratica, civile, morale e sociale del nostro Paese.

Ciascun partito, ciascun movimento, ha il suo bacino di interesse popolare: un interesse che non pu? essere captato integralmente con un soggetto politico unico ma solo grazie alla presenza di tanti soggetti diversi, legati dal comune interesse di dare vita ad una coalizione di forze ampia e plurale costruita attorno ad un unico programma.

L?esperimento della lista unica ? gia stato fatto con la candidatura di Martinazzoli in Lombardia e tutti sappiamo benissimo quanto disastroso sia stato il risultato!

Ai Comunisti Italiani, il partito unico ? dunque ? non interessa. Se non altro, perch? non sarebbe per noi affatto facile condividere lo stesso spazio politico con chi afferma che, con riferimento alle vicende politiche italiane degli anni ottanta, l?unico che aveva capito tutto era Bettino Craxi e il solo ad aver sbagliato, a partire dalla ?questione morale?, era Enrico Berlignuer!

Interessa, invece, la costruzione e la condivisione piena tra tutte le forze del centrosinistra, di un programma concreto di rinascita del nostro Paese, prima di tutto ? appunto ? morale e poi anche economica, sociale e civile.

Siamo convinti che il popolo italiano non si meriti governanti che fanno dei propri guai un problema nazionale, dell?attacco alle garanzie democratiche e alla Costituzione il proprio pane quotidiano, dello smantellamento dello stato sociale e dei diritti la propria bandiera, dell?apertura alle logiche liberiste e mercantili il proprio obiettivo di fondo.

Crediamo invece, come Comunisti Italiani, che per governare il nostro Paese si debba poter dimostrare di essere moralmente puliti interiormente, di voler rispettare la Costituzione nata dall?antifascismo e dalla Resistenza, di voler difendere e semmai estendere i diritti e le tutele delle donne, degli uomini, dei giovani, delle lavoratrici e dei lavoratori, degli anziani, dei portatori di handicap.

Per questo, crediamo assai attuali e difendiamo il pensiero, l?opera e l?insegnamento politico di Enrico Berlinguer.

Pubblicato il: 12/09/2003

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