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Speriamo che sia femmina

Nello Riscaldati

 

A tre mesi e mezzo dalle elezioni i telefoni notturni stanno gi? andando in tilt. Voci concitate dall?uno e dall?altro capo, si intrigano nel mezzo manifestando fondati timori, dato che hanno saputo che girano certe voci, di restare senza poltrona, senza scrivania, senza timbro e senza penna biro.

Altre voci anch?esse concitate, chiedono, a destra e a manca, lumi e fiammiferi per accendere i lumi senza per? farsi capire troppo, per sapere a quale carro sia pi? conveniente accodarsi nel caso che il vincitore, dopo la gara, avesse bisogno d?aiuto, forse un sorso d?acqua , un tramezzino, un?intera parete, insomma qualcosa che lo rendesse cosciente che il soccorso al vincitore ? un dovere del cittadino in cerca di strapuntino.

 

Insomma ragazzi gi? si avverte il fermento, perch? ? tutto un fermento, perch? ci troviamo in quella fase che precede l?ebollizione che poi, se non fai in tempo a levare il coperchio, la pignatta butta e l?acqua spegne il gas, cosicch? il candidato non pu? nemmeno pi? attaccarsi alla canna del medesimo.

 

E la citt?, questa citt? addormentata che in tanti secoli di storia non ha mai visto uno straccetto di Principe Azzurro che la risvegliasse con un bacio o con uno schiaffone, non s?accorge di nulla.

 

Ma scherziamo?! Ma in queste serate fredde di fine inverno si sta bene in casa, caldi caldi a vedere ?il Grande Fratello? o il grande Bruno Vespa che si strofina le mani. Ma cosa volete che importi agli orvietani di incontri alle ore 21 (oh?! c?? da morire assiderati), di dibattiti, di proposte, di programmi, di confronti dove si fa a gara a chi promette di pi?: e gi?, piazze e piazzette, pizze e pizzette, ponti, rotonde, complanari, bretelle, calzini e via dicendo, mentre ci fosse un cane di candidato che, anche se richiesto, si degnasse, ?coram populo? di versarti un contributo in denaro liquido, per aiutarti a pagare la bolletta del gas in questo inverno polare. Ti dice sempre che il problema ? un altro, che le priorit? sono ben altre  e che la richiesta va ponderata, molto ponderata e che i contributi vanno dati a pioggia quando piove, a grandine quando grandina ma che non sono previsti dalla legge i contributi a tramontana quanto tira la tramontana gelata.

 

Tuttavia mi dice il postino che ?per la Candelora dall?inverno semo fora?, e avr? anche ragione, tuttavia il famoso campo ? ancora  deserto e gli spalti tutti vuoti e nessuno vuole scendere per via del freddo.

Ma tutto questo freddo chi lo manda, chi lo vuole, chi lo manovra? C?? e non c?? una precisa volont? politica dietro queste rigidit? notturne? E dietro questi venti gelidi c?? o non c?? la precisa volont? politica di qualcuno che si augura che c?richino e p?rtino via con loro Tizio e Caio che giusto sono un po? anche cagionevoli?

 

Ma hanno da ven? Marzo e Aprile! Hanno da ven?,? e come si hanno da ven?! E allora le porte si apriranno e i coraggiosi scenderanno in questo benedetto campo col tutto esaurito sugli spalti dai quali pioveranno fischi, applausi, petardi, bombette puzzolose, uova, arance, cavolfiori e melanzane.

 

Dietro al capitano candidato ecco snodarsi, al suono delle chiarine, la teoria dei candidati consiglieri. I cronisti appostati (ci vorrebbe Don Rosatelli) e carichi di foglietti, leggono le formazioni, fanno notare i precedenti, i passaggi di squadra, le compravendite, le partite giocate, le squalifiche, i danni combinati, gli autogol segnati, le new entry, i giovani, i giovanissimi, le donne con e senza parannanze, tutti che fanno l?inchino al pubblico prima da una parte e poi dall?altra.

Dopo un accenno ad una hola, il pubblico fischia i riciclati e srotola uno striscione con su scritto ?Fori da ?r campo quelle senza arte e n? parte? e un altro con ?Sci? da ?r cavolo a chi ?n sa n? legge e n? scrive?, ed ancora un altro con su scritto ?Speriamo che sia femmina? salutato da uno scrosciante applauso.

 

Alla vista di quest?ultimo striscione, e smaltito l?applauso, un tipo alto e distinto aiutato da uno pi? basso e indistinto, confusi tra il pubblico, innalza un cartellone con sopra scritto a caratteri cubitali: ?Io preferisco ?l maschio!?, al che dalla parte opposta si rispose con un altro striscione, corretto, ma eloquente che diceva ?Sono cavoli tuoi,?democratici,.. ma cavoli tuoi!?.

 

Pura dialettica democratica dunque, non violenta e pregna di risultati anche perch? quello ?Speriamo che sia femmina? non si sarebbe potuto scrivere cento anni fa quando una femmina era considerata una specie di disgrazia naturale. Ad esempio i contadini con tutte figlie femmine (sic) o non trovavano uno straccio di podere o trovavano solo i peggiori.

Mio nonno Luigi Pontremoli, con tutte donne in casa, si scacchi?, tra gli altri, La Scarpetta, Poggio Montone e l?Acqua Fredda.

 

Oggi dato che, dopo battaglie campali e di trincea, il popolo ha conquistato il diritto alle ?pari opportunit?? anche a Orvieto, l?augurio ?Speriamo che sia femmina?  si pu? formulare a fronte alta senza che il vicino di casa ti guardi con quell?aria di commiserazione e ti sussurri con voce compassionevole:  ?E che ce voe f?, mica ? corpa tua,?come vengono tocca pijalle,?basta la salute,?fatte coraggio e ?n ce pens?,?annamo che te pago ?n quarto cosi te ripije po po?,?!.?

Pubblicato il: 13/02/2009

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