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A tutti gli uomini e donne di buona volont?: scendete in campo

Marco Marino

La destra ? alla ricerca di un candidato sindaco, la sinistra ne ha sicuramente troppi e l?un contro l?altro armati, pronti poi a ricompattarsi dopo aver stabilito i pesi delle correnti in base ai voti presi in primarie truffa. E noi cittadini, noi che vogliamo  lavorare e che abbiamo bisogno di una citt? realmente governata, cosa possiamo fare? Dobbiamo ancora assistere ad una nuova campagna elettorale che ci consegner?, nella migliore delle ipotesi, un sindaco ostaggio delle correnti di partito? No, ? ora di dire basta, ? ora di farla finita con sindaci che se non sono inefficienti per loro, lo diventano comunque in ossequio agli equilibri imposti dalle coalizioni, che impongono assessorati e presidenze non in base alle competenze, ma in base ai voti presi. Voti che ingenuamente molti danno per appartenenza ideologica e che molto spesso vengono gestiti da chi ha da molto tempo abbandonato quella stessa ideologia. Ai giovani ho spesso consigliato di ribellarsi, di ordire trame all?interno dei partiti per sconfiggere i signori delle tessere, ma i coraggiosi sono sempre troppo pochi e poi basta che uno venga premiato, qualche volta dal caso, gli altri si mettono buoni buoni ad attendere il loro turno di fortuna che troppo spesso non arriva mai. Arriva magari il posticino in comune o in qualche altro ente a chi, se la citt? avesse avuto un reale sviluppo, avrebbe potuto diventare amministratore delegato di una importante societ?. Di giovani validi ne ho conosciuti in abbondanza in Orvieto e dintorni, ma o li ho visti emigrare in cerca del successo che meritavano, o li ho visti avvilire nel precariato o in posti di lavoro per loro inadeguati. Ed ho visto in posti di governo locale personaggi che in qualsiasi azienda privata al massimo sarebbero stati addetti alla fotocopiatrice. Ma questi personaggi hanno nel tempo deciso le sorti di questa citt?, di tante generazioni di giovani che sono tristemente invecchiate nella speranza o nell?illusione che questa classe politica facesse qualcosa per loro e che invece ha fatto molto per figli, fratelli, cugini, amici e amici degli amici. E il risultato ? sotto gli occhi di tutti: una citt? spopolata e avvilita che non trova pi? neppure il coraggio di ribellarsi, irretita nei sogni di uno sviluppo che dovrebbe venire in anticipo da quelle strutture che normalmente seguono le crescite economiche e persino costretta a guardare fuori regione per trovare una qualche speranza di resurrezione.

Per sconfiggere questi ultimi cinquant?anni di malgoverno, sarebbe necessaria una scesa in campo di tutti quelli che sono stati danneggiati, ma in ventimila saremmo troppi. Basterebbero invece pochi, ma che avessero invece a cuore le sorti di questa storica citt?, svillaneggiata e offesa, per tentare un intervento estremo di rianimazione; per? quei pochi dovrebbero dimenticare le loro provenienze ideologiche e mettersi tutti al servizio della collettivit?, perch? il senso pi? alto della politica ? il servire e non il servirsene. Bisognerebbe creare una lista di cittadini pronti a trovare tra loro un sindaco e una squadra di governo per un programma semplice, ma efficace: rilanciare l?asfittica economia orvietana. Tutto il resto, tutto ci? che riempie le pagine dei programmi verrebbe naturalmente con se: sanit?, stato sociale, cultura e tutto quello che si vuole crescono naturalmente quando cresce l?economia, cos? come cresce la popolazione che invece ad Orvieto ? declinata inesorabilmente. Nel 1964 eravamo 25000 ed in Italia si era in 50 milioni che oggi sono diventati 60 mentre noi siamo calati a 20000: se fossimo cresciuti come il resto degli italiani saremmo oggi 30000 che significa pi? famiglie, pi? stipendi, pi? lavoro, pi? scuole, pi? mercati, pi? tutto.

Se cinquant?anni di fallimenti vi sembrano pochi, lasciate pure le cose come stanno, se siete felici di fare i pendolari sui treni che non fermano pi?, se provate gioia a salutare i vostri figli che se ne vanno in cerca di lontane fortune, se godete a veder ingrassare i soliti furbi, continuate a votarli, ma se siete stanchi di tutto questo trovate il coraggio di scendere in campo: non servono miliardari o geni, bastano uomini e donne di buona volont?.

                                                                                 

Pubblicato il: 27/01/2009

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