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Qui centrodestra: calma e gesso

Guido Turreni, del Popolo della Libert? di Orvieto

Sento il bisogno impellente di rispondere pubblicamente alla pressante richiesta dell?opinione pubblica su quello che stiamo combinando.

E? vero, innanzi tutto, che queste elezioni si presentano per noi particolarmente favorevoli, come peraltro riconoscono anche personaggi diciamo non sospetti, opinionisti di sinistra, o come si sente dire in giro da gente da sempre di sinistra, che sembra essere veramente stufa e nauseata dal comportamento dei politici che hanno fino ad oggi retto il Comune.

E? falso, invece, che le elezioni siano gi? vinte e rifiuto, convintamente, l?idea che sia facile vincerle, o che se non le vinciamo questa volta non le vinceremo pi?.

Ricordatevi, in primo luogo, che loro hanno una ?gioiosa? macchina da guerra a disposizione, specialmente ad Orvieto, dove la paura di esporsi, le ritorsioni, i ricatti ed i ricattucci, sono ancora oggi all?ordine del giorno, e dove ancora non abbiamo una democrazia sostanziale che corrisponda a quella formale.

Ma soprattutto i sinistri hanno alle spalle cinquant?anni di dominio del potere pressoch? incontrastato, che ha permesso loro di sistemare intere famiglie che, ancora oggi, seppure a torto, si ritengono debitrici del ?partito?.

Rimesso a posto questo primo tassello, per amore del realismo, che oggi sembra essere invece poco di moda fra gli entusiasti ma sciettici, credo che il Popolo della Libert? di Orvieto debba aprirsi ai cosiddetti non allineati, proponendo non le soluzioni da bacchetta magica, quanto piuttosto un piano strategico comprensibile ai pi?, che indichi un cammino di rinascit? della societ? orvietana, per aggregare intorno all?opposizione ?storica? un movimento d?opinione popolare e di massa che  possa spazzare via soprattutto le mentalit? politiche che ci hanno governato fino ad oggi, Stella compresa.

Per lavorare in questa direzione ? importante, per?, che la gente orvietana sia spinta a collaborare con noi, senza paraocchi ideologici o clientelari, perch? in queste elezioni abbiamo la possibilit? di spingerci anche fuori dal centro-destra istituzionale vista la grande insoddisfazione che regna a sinistra.

In questo senso abbiamo lavorato prima come Forza Italia favorendo la discesa in campo di nuovi nomi e recuperandone dei vecchi, ed oggi come PDL, insieme ad AN, per evitare il peccato originale del centro destra locale, ovvero la divisione.

Avrei preferito non fare nomi, ma, a questo punto, visto che gli stessi interessati non ne fanno mistero, mi sembrerebbe ipocrita nascondermi dietro un dito e posso dire che oggi, stiamo cogliendo i primi frutti di questa strategia.

Angelo Ranchino, persona non allineata e stimata a destra e a manca, ? sicuramente stato un primo importante risultato di questo assiduo lavorio.

A lui mi rivolgo per suggerirgli di non avere fretta, imponendo oggi aut-aut perentori che in politica sono quasi sempre controproducenti; ? meglio invece continuare a lavorare per creare le premesse perch? questo lavoro iniziato con la societ? civile possa concludersi con reciproca soddisfazione dei tanti cittadini disinteressati che con lui si stanno aggregando in nome di un governo di ?salute pubblica? della citt?.

Sono sicuro infatti che non solo non ci saranno cerini che rimarranno in mano a chicchessia, ma credo convintamente che da questa iniziativa uscir? in ogni caso qualcosa di positivo per la citt? e per la politica orvietana.

Al grande Nello Riscaldati dico invece di non farsi condizionare da quello che ? successo nel passato prossimo o in quello remoto del centro destra e di considerare che non facciamo nomi non perch? non si debba bruciare l?uno o l?altro, oppure per arrivare all?ora di pranzo discettando di convergenze parallele, ma perch? la ricerca, la promozione e la condivisione del candidato sindaco di centro destra, ad Orvieto, deve scontare la particolare situazione dittatoriale che quivi vige.

In questa condizione che tu, Nello, conosci meglio di me, ? obbiettivamente difficile trovare il candidtato che tu indichi, perch? le mille cautele che una persona richiede per scendere in campo contro questi politicanti tipo il Kompagno ?pokaciccia? (ogni riferimento, come dici tu nel tuo gajardissimo libro, ? puramente casuale) sono molte ed articolate; specialmente se la persona di cui parliamo ? amata e stimata dalla gente e mai si era schierata in precedenza da una parte o dall?altra.

Questa persona, il nostro candidato, sar? sicuramente una persona che ? gi? impegnata in altro; deve organizzarsi con un gruppo di persone di cui si fida, e deve essere sicuro che tutti noi, nel centrodestra, lo appoggeremo, prima di far sapere tutto Urbis et Orbis, se no pu? fare la fine del senatore Carpinelli, con l?aggravante di farla dalla parte del centrodestra e rischiare quindi l?ostracismo politico a vita !

Si tratta perci? di un processo delicato e complesso, che, al momento giusto vivr? anche una fase pubblica.

Quello che ti posso dire oggi ? e credo tu sappia che sono persona seria ? ? che stiamo lavorando in questa direzione, e che ? bello avere la rosa della scelta rispetto a quello che era successo l?ultima volta, quando ? stato molto difficile, trovare le persone che ci (mi) volevano appoggiare persino nel mio stesso partito.

In questa rosa di nomi ad oggi ?fresca ed aulentissima? credo che possa militare a pieno titolo anche uno come Stefano Olimpieri, la cui storia politica non pu? essere messa in discussione, come uomo di partito, come esperto conoscitore delle cose amministrative, e non credo proprio che il centro destra orvietano possa permettersi di perdere qualcuno con il suo profilo, che torner? comunque utile, qualunque sar? il suo ruolo futuro.

Trovo addirittura incomprensibile che qualcuno ne critichi le ambizioni o le aspirazioni non solo comunali, perch? proprio non si capisce il ?perch? no?.

L?importante sar? evitare i personalismi e le ambizioni esasperate dei singoli, della serie o me o nessuno, e bisogner? esser capaci anche di fare un passo indietro, se del caso.

E questo vale ovviamente anche per il sottoscritto, che per dare il buon esempio si considera fuori da subito dalla aulentissima rosa, con la convinzione intima che tutti saremo utili nel nostro ruolo futuro, ma anche con la consapevolezza che nessuno potr? ritenersi insostituibile.

Vedremo chi sar? che avr? le migliori possibilit? al momento giusto e non solo fra questi nomi che sono stati fatti pubblicamente; non si tratta di attendismo, di miopia o di strabismo, come sospetta l?acuto Claudio Lattanzi, bens? di lungimiranza, di andare a vedere cosa succeder? dall?altra parte il 22 febbraio o l?8 marzo, ancora non si sa (speriamo il prima possibile per tutti), perch? non possiamo certo fare i conti senza l?oste, o senza parametrarci con quello che fa l?avversario. Sarebbe l?errore fatale.

L?importante sar? essere pronti al momento opportuno, senza anticipare mosse che andranno fatte solo in un secondo momento.

Do the right thing diceva Spike Lee.

Chiudo con una psuedo metafora biliardistica: alla specialit? goriziana e all?italiana, anche quando si prospetta il filotto dei birilli, perch? l?avversario ci ha lasciato il tiro libero, bisogna colpire con la forza giusta, n? troppo forte, n? troppo piano, e cercando comunque di prevedere, nel miglior modo possibile, quello che succeder? dopo, dove si fermer? non solo la nostra boccia, ma anche quella avversaria, compreso il ?neutro? boccino, proprio per evitare di andare ?a bere?, oppure per evitare che con il colpo successivo il nostro avversario possa tirare un rinterzo devastante, chiudendo la partita.

Quindi dico a tutti: calma e gesso, perch? il colpo c?? e ce la possiamo giocare.

Pubblicato il: 16/01/2009

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