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NOTIZIE CORSIVI

Lettera aperta sul PD

Gianni Mencarelli e Mario Tiberi

 

 

                     

 

                                                                                                    Lettera aperta

 

                                                                               Al Segretario nazionale del P.D.

                                                                               Walter Veltroni

                                                                               A Walter Verini

                                                                               Ai membri della direzione centrale

                                                                               Alla Segretaria regionale dell?Umbria

                                                                               Maria Pia Bruscolotti

                                                                               Al Segretario Provinciale  di Terni

                                                                               Leopoldo  di Girolamo

                                                                               Al Coordinatore Com. Comunale di

                                                                               Orvieto  Carlo Emanuele Trappolino

                                                                               A tutti i democratici di buona volont?

                                                                     e p.c. Agli organi di stampa

 

 

Carissimi.

vogliamo innanzitutto  presentarci. Siamo di Orvieto, citt? dove ha visto la luce il Partito Democratico, e ci chiamiamo Mario Tiberi e Gianni Mencarelli. Proveniamo da esperienze politiche e culturali diametralmente opposte e che fino ad alcuni anni fa ci hanno fatto considerare l?uno acerrimo e fiero avversario dell?altro. Il primo, credente, si ? formato secondo gli insegnamenti della dottrina sociale e catechistica della Chiesa Cattolica; il secondo, agnostico, ha seguito e percorso la strada maestra indicata dai principi contenuti nella filosofia Marxista.

Da pochi mesi ci siamo ritrovati quasi per caso nel PD. entrandoci,ognuno per la sua parte, con animo schietto e sgombro da pregiudizi intellettualistici,fuorvianti e mistificatori;ci siamo guardati negli occhi, ci siamo a lungo parlati e attraverso il dialogo abbiamo affinato la reciproca conoscenza delle nostre due personalit? e,alla fine,abbiamo capito che i valori e gli ideali che andavamo cercando erano comuni e ci appartenevano allo stesso modo e in egual misura. Pluralismo culturale,solidariet? sociale,riformismo politico e dunque libert?,giustizia e sviluppo erano e sono le idee-guida dell?impegno e della militanza del nostro essere cittadini attraverso l?esercizio delle responsabilit? che vengono imposte dall?amministrare la ?cosa pubblica?.

Per un attimo ci siamo illusi che il Partito Democratico avesse potuto compiere questo evento prodigioso e che potesse rappresentarsi come una sorta di fonte battesimale dove per tutti fosse possibile purificarsi ed emendarsi da ogni singolo?peccato originale?.

Per Mario e Gianni ? andata in tal guisa,ma all?esterno di loro non ? stato cos?.

Interessi particolaristici,mentalit? ristrette e nient?affatto lungimiranti, concezione riduttiva della politica intesa solo come gestione spicciola del potere, incapacit? di fare un passo indietro e se necessario anche due,diffidenze e sospetti, mediocrit? e presunzioni hanno impedito al ?partito nuovo? di divenire tale e, cio?, essere straordinario nella visione complessiva della societ? da edificare,atipico nei modi e nei metodi da utilizzare per il perseguimento del bene comune, anomalo nella costruzione di una democrazia compiuta e distinta dagli ormai logori schematismi di un tempo che non c?? pi?.

La verit? risiede nel fatto che si ? stoltamente pensato e creduto di poter affidare l?ingegneria costruttiva dell?innovativo modello di partito ad una classe dirigente,di ogni ordine e grado,ereditata da un passato non certo esaltante, ripiegata e avvitata su se stessa a difesa strenua di esigui quozienti di rendita non pi? produttivi,incapace di volare alto perch? ancorata a zavorre sterili e dure a dissolversi.

E allora non ci siamo meravigliati pi? di tanto quando ? esplosa la ?questione morale? che ha investito numerose amministrazioni locali di Centro Sinistra facendo venir meno il mito della diversit? e della superiorit? etica di quei governi rispetto ad altri di differente orientamento politico.

Perch? fino a quando tollereremo la presenza sulla scena istituzionale di comitati d?affari, di faccendieri senza scrupoli, di ragnatele di poteri fondati sul ricatto e sulla delazione,di politicanti di mestiere che perseguono il solo scopo di cumulare su di s? il maggior numero possibile di cariche pubbliche e/o private,fino ad allora non saremo in grado di affrontare e risolvere il problema centrale di una societ? dove l?etica politica torni ad essere l?unica bussola di orientamento.

Il quadro tracciato ? obiettivamente a tinte fosche; nonostante ci? Mario e Gianni vogliono ancora nutrire una qualche speranza di mutamenti significativi se sapranno seguire fatti concreti alle parole di Veltroni che ha recentemente insistito sulla urgente necessit? di un radicale cambio di rotta e a quelle di Chiamparino,sindaco di Torino, che ha posto come prioritaria l?esigenza di una visibile discontinuit? in cospicui settori di organismi dirigenti sia nazionali che regionali, provinciali e comunali.

In questa ottica di risanamento non si pu? prescindere dalla rivitalizzazione dei Circoli di Base, territoriali e d?ambiente, che devono finalmente iniziare ad essere veri luoghi di incontro e di discussione e nei quali il seme dei processi di formazione delle volont? politiche possa trovare terreno fecondo di radicamento e di crescita; non si pu? inoltre non ripartire dalla decisa e risoluta riaffermazione della centralit? strategica delle elezioni primarie come strumento permanente e istituzionalizzato di democrazia diretta attraverso il quale il popolo sovrano sceglie chi dovr? rappresentarlo non indulgendo mai a umilianti scenari di logiche verticistiche.

Per il raggiungimento di tali traguardi e per quanto di loro competenza, Mario e Gianni si batteranno tenacemente a cominciare da iniziative nel campo sociale per diffondere tra la gente una rinnovata fiducia che comunit? umane pi? giuste e solidali sono ancora possibili e, del resto, la stesura del presente documento vuole essere testimonianza viva di questo impegno con l?intento, tra gli altri, di aprire in via mediatica e telematica una tribuna di libero dibattito tra tutti i democratici e le democratiche di buona volont? dove confrontarsi e far circolare le nostre migliori idee.

                                                                

Pubblicato il: 12/01/2009

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