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Una proposta da condividere ma difficile da realizzare nell'immediato

Alberto Sganappa

di Alberto Sganappa

 

Per chi ? impegnato in politica, nel  nei partiti di governo e riformisti, la proposta di costruire la ? Casa comune dei riformisti? ? musica per le proprie orecchie.

Una simile ipotesi genera nei politici, cresciuti e figli, del proporzionale, molto scetticismo.

Tale proposta politica, giusta e di prospettiva, deve essere vissuta e partecipata da parte dei gruppi dirigenti ed elettori non come un?imposizione ma come via obbligata per tornare a guidare il Governo del Paese Nazionale.

Alcune difficolt? esistono perch? ancora mancano idee  condivise e leadership riconosciute e trascinatrici, sia a livello nazionale che europeo, capaci di produrre una vera rottura con il passato e dunque il superamento delle antiche appartenenze e l?irrompere irresistibile del nuovo.

Altro tema ? se nel 2006 la ricandidatura di Prodi contro Berlusconi sia davvero la soluzione pi? idonea per il centrosinistra che vuole tornare a governare.

 Questo ? un altro problema che si affronter? al momento opportuno.

I dubbi possono essere molti, come l?esperienza fatta dai Socialisti Democratici Italiani alle elezioni politiche con il Girasole.

I voti in politica non si sommano mai.

L?idea, rivolta alla semplificazione della politica, ? di indicare una strategia politica attrattiva e di successo. Io penso che la proposta della ?Casa dei Riformisti? ? da esperire fino in fondo, pur tra tutte le difficolt? e le riserve che attualmente sono insite nel progetto stesso.

La transizione politica dura da oltre 10 anni.

Le nuove generazioni non capiscono divisioni, contrasti e avversioni VISCERALI, che ? argomento di lotte non vissute.

C?? ancora chi pensa(la generazione dei Cinquantenni) di dividersi ancora, pur avendo ideali comuni, per antichi rancori e voglia di rivalsa sull?avversario politico. Non ? pi? tempo di divisioni, oggi bisogna pensare di Governare l?Italia con idee riformiste vere che pongano un freno agli errori fatali della globalizzazione selvaggia e del potere finanziario che ha messo e mette in grande difficolt? i ceti pi? indifesi e disagiati.

Queste sono state e saranno le ragioni di essere  riformista e socialista.   

 

Pubblicato il: 08/09/2003

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