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Replica a Sinistra democratica

Fausto Cerulli

Da persona di sinistra vorrei replicare all?intervento di Sinistra Democratica sulla crisi del Medioriente. Un intervento che rispecchia la posizione pretesca del Pd e soprattutto del pallido prence Veltroni. In Palestina- si dice- si sta svolgendo una guerra e dunque dobbiamo cercare la pace. Si dimentica che una guerra presuppone due eserciti che si scontrano, in un minimo di simmetria militare e di ragioni politiche. Il fatto ? che l?esercito potente di Israele non sta combattendo una guerra, ma sta semplicemente e cinicamente cercando di distruggere un avversario con la tecnica nazista dello sterminio che tende a terrorizzare. Hamas, l?avversario, non ha missili se non quei proiettili quasi inoffensivi che in dieci mesi di pretese incursioni non sono riusciti a colpire pi? di cinque israeliani. Quasi fuochi di artificio, al confronto con i missili israeliani che hanno ucciso in tre giorni settecento palestinesi, di cui uno su quattro civile e non militare, e che non hanno risparmiato donne e bambini. Anche se quelle donne e quei bambini non appartengono al nostro mondo cosiddetto civile, e dunque non fanno notizia; e comunque non suscitano nella nostra teleguidata opinione pubblica l?orrore suscitato dalla morte di un civile israeliano. Hamas non ha carri armati, ha soltanto i fucili e le mani dei propri miliziani, e l?appoggio disperato ma fermo della martoriata popolazione palestinese. La sinistra democratica orvietana dimentica soprattutto un elemento essenziale, e cio? che Hamas non ? una fazione terroristica, ma un partito politico che nelle ultime elezioni ha avuto una maggioranza schiacciante, e che ? stata esclusa, fascisticamente, dal governo con la scusa, tutta made in Usa, che si tratta di un partito canaglia.

Sinistra Democratica fa sue le posizioni pi? retrive di chi parla di guerra tra pari, di chi sostiene che il diritto di Israele di difendersi dalle bombe carta palestinesi lo autorizza a sterminare un popolo, con cinismo indiscriminato ed orribile. A pensarci bene soltanto D?Alema sembra aver assunto un atteggiamento responsabile, per quanto D?Alema possa essere credibile: ? stato l?unico statista europeo a sostenere le ragioni di Hamas, anche politiche: ed ha avuto il buon senso di sostenere che le bombe carta di Hamas non sono paragonabili al potenziale militare messo in campo

da Israele. Missili veri, bombardieri che bombardano scuole come fossero basi militari, carri armati che fanno saltare case come fossero bersagli di una mera esercitazione militare fatta in casa.

Guarda tu se io mi debbo trovare a dar ragione a D?Alema. Ma certo non posso stare dalla parte dell?ONU, sempre pi? inutile e perniciosa. O dell?Unione Europea che non ?  Unione se non quando occorra dimostrare ipocrisia e servilismo rispetto alle posizioni americane, che invocano pace senza dire a chi spetta smettere di fare una guerra non dichiarata ma orrenda. E si continua a chiedere ad Israele e ad Hamas di deporre le armi; cos?, se Hamas depone le poche armi che ha, consente ad Israele di portare avanti pi? comodamente la sua vigliacca offensiva. Europa ipocrita, a sinistra come a destra: e se dalla destra ? ovvio aspettarsi questa pseudo neutralit? che ? sostanzialmente appoggio alla prepotenza di Israele. La sinistra ha come paura di passare per filonazista se non si mostra a sostegno delle ragioni di Israele, del suo famoso diritto di difendersi, del suo mostruoso concetto di guerra preventiva. Si parla tanto di mettersi intorno ad un tavolo per discutere: ma intanto si cerca di distruggere Hamas, per impedirle di partecipare ad eventuali trattative: perch? una partecipazione di Hamas alle trattative significherebbe riconoscergli lo status di interlocutore legittimato: e di questo passo si dovrebbe ammettere che solo Hamas pu? parlare a nome del popolo palestinese, perch? il popolo palestinese lo ha democraticamente investito di questo compito e di questo potere. Si parla tanto del diritto di Israele a salvaguardare la propria sicurezza territoriale: ma si dimentica che i palestinesi non hanno n? territorio n? sicurezza.

In barba a tutte le risoluzioni internazionali che hanno stabilito il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato: e di non essere, per sempre profughi in una loro patria non patria.

Pubblicato il: 07/01/2009

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