Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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La destra all'assalto

Fausto Cerulli

La destra orvietana ( posso chiamarla cos? ?) sta scoprendo le proprie carte. Non si parla di candidati alla poltrona di sindaco, ma si mette in campo lo staff; nomi gi? conosciuti ( penso ad Antonio Barberani, che sembra Veltroni, con la sua passione per il cinema e con il suo apparente non sapere che pesci prendere; Olimpieri, che se Fini seguita ad amoreggiare con D?Alema, finir? per dare di matto) e nomi nuovi, almeno per me, come Taira Bocchino. Io conoscevo la madre, che era del PSIUP quando il PSIUP era una potenza ad Orvieto, ed una volta fu lei ad accompagnarmi quando tenni il mio primo comizio elettorale in un posto che si chiama Fagiolo e che non ricordo dove si trovi, ed  ora mi spiazza un tantino vedere che sua figlia non ? della stessa pasta politica.

E poi ti ritrovo Lombardozzi, segno che la democrazia cristiana non muore mai, e penso che anche Bordino, vi ricordate certamente di lui, prima o poi far? sentire la sua voce nel coro, la sua voce

accorata.

Ma a parte i ricordi personali, mi sembra che la mossa della destra ( voglio chiamarla cos?) sia stata ben calcolata e giocata al momento giusto. Mentre il centrosinistra (posso chiamarlo cos?) pensa che prima o poi dovr? pensare che bisogna pensare alle primarie, e Mocio gioca contro la Stella una partita al buio; tutti a parlare di loro, manco fossero le elezioni americane, e loro tacciono: della serie che chi parla per primo parla male; e se hanno qualche cartuccia non vogliono sparare adesso, per non restare senza munizioni al momento buono.

Gi?, il momento buono. Quando verr? questo momento? Nell?attesa il centrosinistra lascia intravedere il panorama desolante del centrosinistra a livello nazionale.  Mancanza di idee nuove, ma questa ? cosa vecchia; mancanza di coordinamento, ed anche questa ? cosa vecchia; ma soprattutto, e questa ? cosa nuova, assenza di nomi precisi di riferimento: non dico che sia facile trovare una figura carismatica in questa palude piena di insidie, a parte Trappolino intrappolato nel ruolo di deputato e a parte Carpinelli, che essendo stato senatore ? sempre senatore e dunque

sarebbe una diminutio capitis fare il sindaco. O no?

Certo, potrebbe venir fuori il nome di Fabrizio Cortoni, che ha tutti i numeri, compresi quelli dei cellulari di cui ? il Murdoch locale, e che pu? dire di essere l?unica persona oggettivamente di destra che si trova ad essere soggettivamente di sinistra: un?ambivalenza che non ? doppiogiochismo, ? soltanto onnipresenza. Qualcuno mi ha fatto il nome di quel Conticelli che una volta era inseparabile da Cortoni; ma quel qualcuno ha aggiunto che Conticelli sta troppo bene alla Comunit? Montana, a respirare aria fina.

Brutta aria, dunque, a sinistra. Ho scritto sinistra? Chiedo scusa. ? solo una passata di nostalgia.

Una volta si parlava di una lista civica: ne parlava un tale che ha a che fare con le Banche senza essere di Bari. Ora non si sente pi? nulla da quella parte. Forse il nostro amico attende che il centrosinistra finisca di sputtanarsi in uno sbranamento tanto insensato quanto forse ben calcolato da chi vuole spazzare l?ultimo residuo di rosso dal Palazzo Comunale; per regalare- e con questo verbo mi salvo da ogni rischio che le mie parole vogliano alludere ad un calcolo interessato- il Palazzo a gente che fino ad un anno fa si considerava destinata ad una onorata ma incessante

opposizione. Se lo sbranamento continua con questo ritmo, quelli che hanno sempre pensato che comunque Orvieto poteva restare una delle ultime cittadelle rossastre si stufano di cercare di salvare il salvabile. E allora tutto sar? possibile: anche una Lista Civica, della serie che almeno il civismo?.

In genere, quando parlo della politica orvietana, cerco di essere in qualche modo spiritoso. Ma ora, ditemi voi, vi sembra il momento di scherzare?

Pubblicato il: 10/11/2008

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