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Abbiamo origini diverse, ma le stesse speranze

Sinistra orvietana

La strada che ha percorso Barack Obama per diventare il candidato alla presidenza degli Stati Uniti d?America ? stata una strada tutto sommato breve. Padre africano e madre texana si ? laureato alla Columbia University e alla Harvard Law School. Eletto Senatore nel 2004 dopo appena tre anni ? diventato il candidato del Partito Democratico alla Casa Bianca. Il 18 marzo 2008, al Constitution Center di Philadelphia, Barack Obama pronuncia il discorso, Sulla razza. Un discorso destinato a diventare uno dei capisaldi della sua visione della politica e che su You Tube, la nuova agor? planetaria, ha stabilito un record di contatti difficilmente superabile.

"Ho scelto di candidarmi per la presidenza in questo momento poich? sono profondamente convinto che potremo vincere le sfide del nostro tempo solo se troveremo una soluzione insieme, solo se porteremo a compimento l?unione, solo se comprenderemo che abbiamo origini diverse, ma le stesse speranze, che non siamo simili e non proveniamo dagli stessi luoghi, ma procediamo nella stessa direzione, verso un futuro migliore per i nostri figli e nipoti.?

Si capisce fin dalle prime battute che il suo non sar? un discorso prendere o lasciare, bianco o nero. Obama cerca di affrontare questioni, ricerca soluzioni, non colpi a effetto. Parla di speranza, di visioni.

?Tutti gli americani devono rendersi conto che i sogni di qualcuno non devono essere realizzati a discapito di quelli di qualcun altro; che investire nella sanit?, nel welfare e nell?istruzione dei bambini, siano essi neri, meticci, o bianchi, alla fine si riveler? vantaggioso per tutti.?

Non siamo pi? di fronte allo schema classico che vuole i cattivi da una parte e i buoni dall?altra. Obama rappresenta una realt? nuova. Parla di unione tra le diversit?, di comunanza d?intenti. Snocciola problemi concreti e soprattutto cerca soluzioni comuni. Soluzioni che uniscano e che non dividano.

?Oggi vogliamo parlare del motivo per cui le sale d?attesa del pronto soccorso sono piene di bianchi, di neri, di ispanici che non hanno l?assistenza sanitaria; che non hanno la forza di opporsi, da soli, al potere degli interessi individuali di Washington; ma insieme a tutti noi possono farcela?Oggi vogliamo parlare del fatto che il vero problema non ? che qualcuno con una pelle diversa possa rubarti il lavoro, ma che a rubartelo sia l?azienda per cui lavori, per trasferirlo all?estero, solo per aumentare il profitto.?

Ci troviamo dunque di fronte ad un ribaltamento totale del registro con cui solitamente si affronta il tema del razzismo. Si parla di chi ha meno possibilit? e la causa di tutto ci? non va ricercata nel colore della pelle, ma nella comune condizione di difficolt? economica. C?? in queste parole una visione nuova della societ?. Una visione che predilige l?inclusione all?esclusione. E c?? la speranza. La speranza di un futuro migliore.

?Forse la nostra unione non sar? mai perfetta, ma ha dimostrato di saper migliorare, generazione dopo generazione. E oggi, quando i dubbi o il cinismo mi assalgono e penso che non ce la faremo, ? la generazione dei giovani a ridarmi speranza.?

Barack Obama ? nato il 4 agosto 1961, da noi, in Italia, sarebbe considerato un giovane, ? stato eletto Presidente del paese pi? importante della terra. In questo senso sono gi? storia le parole che ha pronunciato a Philadelphia: ?In nessun altro Paese della terra sarebbe possibile una storia come la mia.?

Nel discorso di Springfield, Illinois, con il quale annunciava la sua candidatura, Obama mostra gi? di avere le idee chiare e dimostra di conoscere i problemi che gli americani devono affrontare.

?Tutti noi sappiamo quali siano oggi queste sfide: una guerra senza fine, una dipendenza dal petrolio che minaccia il nostro futuro, scuole dove troppi bambini non imparano, e famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese pur lavorando al massimo. Conosciamo le sfide. Le sentiamo ripetere. Ne parliamo da anni.?

Barack Obama ha conquistato in poco, pochissimo tempo, la testa di milioni di americani e lo ha fatto parlando dritto al loro cuore, restituendo alla politica una missione nobile: migliorare la condizione materiale e morale della gente.

?Noi misuriamo il progresso in base a quante persone riescono a trovare lavoro con cui poter pagare il mutuo; in base a quanto ognuno riesce a mettere da parte alla fine di ogni mese, cos? che un giorno vedr? il figlio prendere una laurea.?

Ma ? nella capacit? visionaria e di far sognare che Obama non ha trovato avversari nella sua campagna elettorale. Capacit? visionaria che guida il suo discorso di accettazione delle candidatura a Denver, Colorado, dell?agosto del 2008.

?Il nostro paese ha pi? ricchezze di qualunque altra nazione, ma non ? questo che ci  rende ricchi. Abbiamo l?apparato militare pi? potente della terra, ma non ? questo che ci rende forti. Le nostre universit? e la nostra cultura fanno invidia al mondo, ma non ? questo che continua a spingere il mondo alle nostre porte.
? invece il nostro spirito americano - quella promessa americana - che ci sprona in avanti anche quando la strada ? incerta; che ci tiene uniti malgrado le differenze; che ci porta a fissare lo sguardo non verso ci? che si vede, ma verso ci? che non si vede, verso quel posto migliore che sta dietro l?angolo.?

Diciamoci la verit?, a chi non piacerebbe avere un leader in grado di pensare e di pronunciare parole e concetti simili?

Pubblicato il: 05/11/2008

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