Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Orvieto ?vviva?

Nello Riscaldati

?Se avessi qualche anno di meno,??, ? questa la frase che gli anziani dicono almeno una volta al giorno, in ordine a tutta una serie di imminenti, malinconici tramonti che intravedono all?orizzonte, ? una frase che i giovani sentono dire e che esterneranno a loro volta, un giorno, ad altri giovani.

 

L?espressione esprime insieme rimpianto, presunzione e un poco di quello sconforto e di quella sensazione d?impotenza che ci deriva dalla valutazione che il mondo d? di noi e da quella che noi diamo del mondo nel momento in cui lo viviamo.

Ed ? allora che delle voci di dentro cominciano a sussurrarti che il tuo tempo sta terminando e per ricordartelo meglio odi da qualche parte rimbalzare un eco assordante che con voce stentorea sentenzia: ?Largo ai giovani, il futuro sono loro!?. Affermazione sacrosanta e biologicamente esatta, ma, quando si parla di politica, e qui ci stiamo arrabattando per tentar di parlarne, i suddetti giovani sembrano in buona percentuale avere il fiato corto: certamente s?indignano, protestano, propongono, tentano anche di organizzarsi, ma poi, forse per inesperienza o forse perch? qualcuno, dalla stanza dei bottoni, manovra in modo che la loro strada diventi una salita sempre pi? dura, fino al punto da costringerli tutti in gruppo a pedalare ciascuno sulla ruota dell?altro in modo d?avere sempre pi? bisogno d?ossigeno. Ossigeno che il potere dispensa a patto per? che nessuno tenti la fuga ed il gruppo resti compatto e sotto controllo, anche se qualcuno il fiato necessario per staccarsi e conquistare un traguardo ce l?avrebbe. Metaforicamente parliamo di un leader vero e non da allevamento, ma i leaders giovani come si sa rompono le scatole.

 

Come sopra detto stiamo arrabattandoci per cercar di parlar di politica, di elezioni, di elettori, di liste e di candidati.

 

Internet, come ? noto, sta diventando l?autostrada della comunicazione ed anche sui nostri giornali ?on line?  ? possibile attingere ad una abbondanza di dichiarazioni, di proposte, di analisi critiche, e perfino di dissertazioni su tema. E questo, tutto sommato, e cosa buona e positiva. Si nota anche la presenza di firme complete e di nomi di fantasia tanto ? vero che essendo i commentatori sempre gli stessi spesso finiscono per confondersi e confondere il giudizio di chi legge.

Io vi ho trovato cose ottime, ben scritte, proposte possibili, intenzioni lodevoli, e volont? determinate a rompere o, quantomeno, a tentar di modificare l?andamento lento delle amministrazioni vecchie.

 

Poi, per?, cos? come accade nei fenomeni carsici, queste voci si perdono, scompaiono, per riemergere chiss? dove, spesso addomesticate o comunque meno determinate. Il fronte cos? viene rotto e le piccole sacche di resistenza eliminate ad una ad una, con una metodica diversa dallo spirito del Gattopardo, ma riuscendo a raggiungere gli stessi risultati:? Non cambiare nulla affinch? nulla cambi.?

 

Se avessi tot anni di meno vi giuro questa volta mi farei promotore di un appello politico senza aggettivi di posizione, come destra o sinistra o centro, magari solo per fungere da nucleo di condensazione per chi ? deluso, per chi non sa decidere o ha paura di farlo.

Nei momenti elettorali vale quell?antico detto che il fascismo us? con dovizia prendendolo a prestito dal passato e cio? che ?il numero ? potenza? come ben sanno coloro che ci amministrano da settantanni.

 

Se sei e resti solo diventi invisibile e vittima della paura che ? tipica del solitario. Invece in dieci, in cento, in mille si diventa una forza  e come tale si ? oggetto d?attenzione, di rispetto e di ascolto.

Io immagino un movimento che dovrebbe nascere da pulsioni interne, dalla soluzione delle solitudini e dei dubbi, dall?affrancamento dalla paura, dalla decisione di mettere alla prova il proprio coraggio e dalla presa di coscienza che anche un singolo apporto pu? contribuire al miglioramento delle condizioni della nostra citt? e di chi, bene o male, ci vive.

E, in ultimo, il coraggio di scendere in campo e di affrontare il pubblico, gli avversari, l?arbitro e di giocare la partita avendo la vocazione di vincere.

 

Se avessi tot anni di meno vi giuro che chiederei un piccolo prestito in banca e spenderei l?ultima scorta di coraggio che mi resta per tentar di coagulare un movimento d?opinione in grado di strutturarsi e di concretizzarsi in una lista di cittadini, n? inquadrati, n? ricattabili, sostenuti da altri cittadini di quelli che non votano per inerzia o addirittura non votano affatto per infondere loro proprio il coraggio di farlo. Un appello rivolto a chi ? deluso, ma non decide di rivelare la sua identit? n? di scendere in campo perch? ? convinto che poi sar? solo, inutile ed inascoltato e magari fischiato e ammonito. Ma non si vive solamente per aspettare la notte.

 

Che ve ne pare dell?idea?

Potremmo dire la nostra dal ?vivo? e non solo ?on line?, perch? la realt? si modifica dal vivo e solo dal vivo, con persone vive contrapposte ad altre persone vive, proponendo, discutendo, e  influendo sulle scelte, e affondando le mani nella pasta senza paura di sporcarsele.

Ma per fare questo ? necessario incontrarsi, parlare, conoscersi e riconoscersi, strutturarsi e organizzarsi e questo in Orvieto ? sempre stata cosa difficilissima.

 

So che pochi o nessuno risponderanno a questo invito-appello che ? condizionato, per quanto mi riguarda, s? al ?se avessi tot anni in meno?, ma anche alla consistenza del consenso su di un?idea che al momento svolazza appunto nel mondo iperuranio che ? il mondo delle idee e che per diventare ?una cosa? ha bisogno dell?impegno di altri, di molti altri.

 

Se la lista, per ipotesi si facesse si chiamer? ?ORVIETO ?VVIVA??, con l?accento ed il punto interrogativo per conferirgli significato.

 

Immagino quanti, leggendo queste note, mugugneranno un ?ma adesso ?sto fregno che vole? e fanno bene a farlo perch? questo ? solo un inizio e non ? un?esercitazione.

 

Saluto tutti gli orvietani, dagli aborigeni agli assimilati, invitandoli a ricordarsi ogni tanto di quella frase latina scritta all?interno della nostra Accademia e che suona ? Nihil difficile volenti?

 

Se c?? qualche giovane o comunque qualcuno, veramente capace e riconosciuto come tale, desideroso di prendere in mano quest?iniziativa io gliela cedo volentieri insieme a questo articolo. Altrimenti vado avanti io, anche se, oggettivamente, c?? poco da ridere.

 

P.S. Se qualcuno, con qualsiasi, mezzo dovesse farsi vivo per favore non si firmi o qualifichi come Gandhi, Nick, Smith o Gatto Silvestro, perch? cos?, invece di qualcosa di politico, si rischia di diventare un cartone animato.

Pubblicato il: 23/09/2008

Torna ai corsivi...