Il monte Peglia
Fausto Cerulli
Tu non sei un luogo se non di anima,
e i tuoi abitanti dispersi si trovano
nel buio dello star soli insieme;
e quanto vino, quanti spinelli ma
soltanto la sera accanto ai camini
ricostruiti nei casali cos? intatti
nel loro essere umili ed orgogliosi
nel loro essere poveri. Quanti amici,
allora, che venivano dal non so
dove per non so quanto tempo;
ed erano ospitali e diffidenti,
ladri e furfanti con eleganza; e
se avevi bisogno di silenzio
loro avevano le parole giuste
per dirti che non avrebbero detto
nulla. E questo cercava la mia
Gianna morta per precipitazione;
e questa Orvieto crudele l?ha
uccisa per mancanza del Peglia.
Tu sei stata la storia di una tenera
cronaca di coppie che duravano
l?eternit? di una sera, sei stata
tu la leggenda dei guaritori
con l?amicizia, degli unguenti
di cui ti fidavi sempre, anche
se erano veleno. Tu sei stato
il monte dei segni, dei sogni:
dove si viveva soltanto di quando
e senza il come. Liberi.
Pubblicato il: 19/09/2008