Bolsena
Fausto Cerulli
Bolsena.
Un giorno qualche dio dovr? rendermi conto
Della dolcezza delle tue torri monaldesche
E della violenza del lago, fascinoso e torvo
Anche quando finge di essere calmo.
Io conosco laghi buoni e cattivi, Bolsena
E? un lago cattivo, che rimescola cadaveri
Ed alghe, favole e leggende atroci. Io
Forse per questo mi allontano dalle rive
Lacustri e salgo ad altre rive, quelle scoscese
Dei tuoi vicoli che somigliano ai vicoli
Di Napoli, i panni stesi, le donne che ricamano
Parole e merletti sulle porte dei bassi, e
Il ricordo, solo ricordo sospeso in qualche
Attesa, delle acque dove si specchiano
Strane lune. Io forse per questo salgo come
In un molto laico pellegrinaggio dal lago
Alla collina, e trovo un vento diverso quando
Mi fermo sulla piazza del castello, il pi?
Allegro castello di questa terra lietamente
Bellicosa. Io di te amo le Chiese dove nessuno
Prega, e non sono di anima il prete boemo
Che am? per una messa la presuntuosa
Santa Cristina: io, sulla piazza del castello,
Posso appoggiare la mia nuca al freddo amabile
Delle pietre, posso ascoltare le mille voci
Che mi dicono di stare lontano dal lago
Come da un?amante infida e voluttuosa
Che mi potrebbe uccidere di voglia e memoria
Delle morti per acqua. Io forse per questo
Vivo
Quella che si fa troppo vivere, abile puttana
Che mostra i capezzoli delle isole magiche,
E il profondo abisso dove stanno i morti
Come in un pube famelico. Ma torno sempre
A meditarmi di te e meritarmi, forse.
Pubblicato il: 14/09/2008