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Consigli di un poco politico ad un molto politico, l'onorevole Trappolino

Fausto Cerulli

Caro Trappolino, ho letto il tuo accorato messaggio per il rilancio del PD, ne apprezzo l?entusiasmo giovanile, il tono kennedyano da nuova frontiera. Ma non posso non rilevare che le tue parole sono le parole di tutti e le parole di sempre, i bla bla della democrazia, del promesso benessere, della giustizia sociale, del ?adesso ci pensiamo noi?.  Apprezzo la tua intenzione, e tramite te quella del PD locale, di pensarci voi. Ma sono cinquanta anni precisi che ci pensate sopra, e non ? che avete prodotto molto. La montagna di quello che doveva essere un partito del popolo e per il popolo ha partorito il topolino del tiriamo a campare, del facciamo campare i commercianti, del facciamo arricchire i costruttori. Certo un?amministrazione di destra o centrodestra non avrebbe portato a risultati migliori. Detto tra noi, sarebbe stata la stessa minestra riscaldata. Il fatto ?, caro Trappolino, che esiste una realt? che si chiama Poteri Forti; e sono forti perch? sono poteri e sono poteri perch? sono forti. E contro i Poteri Forti non serve la politica del compromesso, del barcamenarsi, del non disturbiamo il manovratore. I giovani ai quali ti rivolgi, e giustamente, sono le prime vittime di questi Poteri Forti; sbandati e spoliticizzati, carenti di ideali perch? carenti di chi parli loro di ideali: e allora sono costretti a soggiacere ai Poteri Forti, a compromettersi per cercare un lavoro. Ed anche l?Amministrazione ? un Potere Forte, ed anche il PD. E credo che nulla sia pi? avvilente, per un giovane, che dover chiedere l?elemosina di un lavoro qualsiasi, e di dover ricorrere al mostruoso sistema delle ?raccomandazioni?. Forse non parliamo lo stesso linguaggio, e non mi puoi capire: sai, io ho un difetto che non ti ha mai sfiorato e che non ti sfiorer? mai, purtroppo e non per colpa tua: il difetto di essere vagamente comunista, di credere che i problemi si possono risolvere soltanto se ai Poteri Forti si contrappone la forza dei Poteri Veri, se si ha il coraggio di chiamare padroni i padroni e sfruttati gli sfruttati. Non ho trovato nel tuo messaggio un solo riferimento a quello che una volta si chiamava capitalismo, e che adesso non si nomina pi?: e non perch? sia scomparso, anzi perch? ha pervaso ed infettato tutte le vene del nostro vivere sociale: e come un?endovenosa malefica ha modificato anche il colore del sangue della gente, lo ha sbiadito, ha trasformato il rosso della speranza nell?acqua scialba della sopravvivenza qualsiasi.

Tu queste cose le sai, ne sono convinto; ma non ne senti l?importanza vitale; da giovane molto giovane qualcuno ti ha portato ad un qualche potere; e non credo che sia stato il popolo: il popolo ? scomparso,fagocitato dalle segreterie dei partiti, triturato dalla burocrazia peggiore che esista, quella della politica. Hai fatto un discorso da amministratore, ed hai detto tutto e solo quello che un amministratore pu? dire. Hai promesso e promosso. Hai difeso il passato ed il presente ed il futuro di una quasi sinistra che ? sempre pi? quasi e sempre meno sinistra. Da un giovane mi aspettavo qualchecosa di pi?: mi aspettavo perlomeno una preoccupazione vera per i problemi dei giovani; quelli che sono disperati e non lo sanno, quelli che potrebbero e non possono. Li vedo dal venerd? sera davanti a qualche locale, pieni di birra e rutti, affaccendati soltanto nel non pensare, ch? pensare gli pesa, e giustamente. Mi sarei aspettato che ti facessi portavoce di questa angoscia latente, di questa distruzione della giovinezza. Ma per te l?importante ? rassicurare l?elettorato statico del PD, e riaffermare con orgoglio malmesso che nessuno vi mander? via dal potere locale. Non ne sarei tanto sicuro, e lo dico con dispiacere: come dico che quando si avvicineranno le elezioni amministrative scriver? quello che posso e come posso per mantenere qualche cosa di rosso al Palazzo Comunale. Ma non si pu? sbandierare, come tu fai, un orgoglio di partito per un partito sfilacciato, fantasmagorico, sicuro solamente del fatto che la gente, costretta a scegliere tra una pseudosinistra comunque un tantinello di sinistra, ed una destra che si dichiara tale, finir? per turarsi il naso e rivotare per una classe dirigente  che ? con il popolo, a  parole. Soltanto a parole, ma almeno a parole.

Mi rattrista vedere che un giovane come te ha gi? imparato l?arte della retorica politica, che consiste nel dire tutto di tutto, senza dire nulla a nessuno di preciso. Mi angoscia pensare che un giovane come te ? entrato nella logica perversa per cui le persone sono voti, ed i voti sono potere. Mi sarei aspettato che parlassi di sogni e di ideali, che non facessi il ragioniere politichese.

Io credo ancora che si possa mandare un messaggio concreto ai giovani di oggi, agli sbandati normali: dir loro che i Poteri Forti si possono combattere, ma si combattono soltanto contrapponendo alla loro brutale e pesantissima realt? il gusto e il volo di un sogno.  Io ho fiducia nei giovani, capisco la loro angoscia mascherata da eterni carnevali; capisco che il loro star male senza sapere di star male ? il risultato di un vuoto che gli stiamo creando intorno. Un vuoto che credo possibile riempire: ma non con le parole della propaganda, quelle che rendono omologhe

la sinistra e la destra. Di altre parole c?? bisogno; di quelle che sono anche gesti, e di liberazione.

La prossima volta, caro Trappolino, dicci qualcosa di sinistra. Dio, se ne abbiamo bisogno.

Pubblicato il: 11/09/2008

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