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Percorsi dimenticati

Carlo Perali, presidente Assocommercio

Sebbene la richiesta non possa avvalersi della legge regionale,  Puc 2, ugualmente sollecitiamo gli amministratori a farsi carico di un doveroso intervento di restauro riguardante un vecchio muro, situato lungo la strada che da Sferracavallo conduce alla curva delle Conce.

Si tratta di un antico muro, messo a difesa di un borgo sub ripa, che dalle dimensioni della struttura rivela anche l?importanza del suo abitato. Era un insediamento che nel medioevo era costituito probabilmente da coloni e da artigiani e quindi eloquente della vita sociale di quel tempo, nonch? testimonianza storica dell?organizzazione urbana fuori le mura. Oggi versa nell?incuria e nell?abbandono pi? totale.

Utilizzato come deposito di tufi per restaurare altre vecchie costruzioni, rischia di sparire sotto la minaccia di un?edilizia molto aggressiva, nata nel frattempo in quella zona, che intravede nei resti del muro solo un intralcio al completamento delle ville in costruzione.

Stessa cosa per quanto riguarda la storica selciata del Tamburino, una strada rappresentativa di un vissuto, transitata da viandanti e contadini, che ci ha consegnato insieme a quelle storie legate al mondo della terra, anche alcuni elementi architettonici, costituti da antichi portali sopravvissuti al tempo e ai lavori di restauro di un amministrazione disattenta ai temi della conservazione, i quali reclamano una ristrutturazione prima che un terremoto cancelli definitivamente anche quelle ultime rovine.

Una veduta, immortalata da artisti, affascinati dalla bellezza paesaggistica del posto, oggi ridotta ad una vista sul degrado, snaturata dalle speculazioni e dalla scelta oltremodo sciagurata di asfaltare la bellissima pavimentazione medioevale, dotandola infine di sgradevoli quanto inutili marciapiedi.

Anche questi sono interventi che danneggiano il patrimonio artistico, storico ambientale a cui fa riferimento l?assessore Della Fina e per il quale ci piacerebbe ci fosse pi? attenzione.

In fondo anche la nostra critica ? una partecipazione alla costruzione di una citt? che vorremmo molto diversa e, come Pasolini anche noi, difendiamo ?quei campi arati da orafi? dagli scempi e dalle lottizzazioni quotidiane che un?amministrazione poco accorta ci impone senza il minimo riguardo.

 

Pubblicato il: 09/09/2008

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