Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Serata magica a Villa Paolina

Fausto Cerulli

Una serata magica a Villa Paolina. Molta gente, la gente delle grandi occasioni, degli appuntamenti da non perdere. La Nuova Compagnia di Canto Popolare si ? esibita nell?incanto di villa Paolina, su un palco sorretto da tralli di ferro ma che dava l?impressione di un teatro settecentesco,quando le luci si sono abbassate, ed hanno lasciato spazio ai giochi della luce. Tra i pini sbigottiti i violini, le chitarre, i mandolini, e le ?tamarre? hanno accompagnato la voce chiassosa e tenera, sfacciata e poi ritrosa di una Maria Vetere in grande forma, ringiovanita dall?entusiasmo , dalla voglia di canto pe? cant?. Musica di Napoli, ma musica di sempre: dal quattrocento al seicento la musica popolare napoletana era musica classica, del popolo e per il popolo. La musica, a Napoli, non ? mai stata una faccenda per pochi: nasceva per la strada, si propagava nei vicoli, tra i balconi con i panni stesi ad asciugare, si faceva umida e complice nei ?bassi? e poi esplodeva chiassosa nelle mille piazze di Napoli, in mezzo alle mille fontane, nei cortili stupendi dei palazzi nobiliari,e nelle case ammucchiate dei quartieri spagnoli. La Nuova Compagnia di Canto Popolare ha saputo capire questa anima della musica di Napoli ed ha saputo ridarle corpo, con gli strumenti musicali trasformati in corde vocali, e con le voci piegate a farsi strumento musicale. Tutto questo ha fatto il miracolo di una notte a Villa Paolina, affollata come una piazza di luna, con la luna che completava lo spettacolo regalando una eclissi totale: che era prevista, e si sapeva che a quell?ora la luna si sarebbe oscurata. Ma l?eclissi di luna vista a Villa Paolina non era quella che hanno visto in milioni; era un?eclissi tutta particolare, un omaggio alla musica che dal palco scivolava lenta sul folto pubblico, e poi si torceva nelle strette disperate e festose delle tammuriate e delle tarantelle.

La luna si era coperta apposta: per non turbare la musica, perch? quella era la sera della musica, e la luna voleva ascoltare, coprendosi per silenzioso rispetto. Una musica trascinante; ed in molti si sono lasciati trascinare anche fisicamente, ed hanno improvvisato danze quasi tribali sul prato stupefatto di Villa Paolina. E chi non ballava batteva il tempo con le mani, partecipava in prima persona al magico rito.

I pini di Villa Paolina ricorderanno a lungo una simile notte; e quando, nell?autunno, sentiremo il vento che coinvolge quei pini, non sar? pi? un vento qualsiasi; avr? in s? la memoria di una

musica fatta per Napoli, ma comprensibile da tutti. Perch? a Napoli, nel bene e nel male, quando si compie un gesto o si inventa una canzone, sono gesti e canzoni che i napoletani sanno e vogliono regalare a tutti. E la Nuova Compagnia di Canto Popolare, nata dal genio di un etnologo musicale come Roberto De Simone,  ha saputo capire questo spirito eterno di Napoli; e farlo rivivere a Villa Paolina. Mentre lasciavamo la Villa, appagati dallo spettacolo, io pensavo che era mancato, tra i violini, le mandole e le chitarre, un assolo di sax. Sarebbe stato il massimo della magia, almeno per me.

Pubblicato il: 19/08/2008

Torna ai corsivi...