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NOTIZIE CORSIVI

Dopo mezzagosto?

cerco guai

E anche ferragosto ? passato, coi gavettoni al mare e i fuochi artificiali nelle principali mete balneari, con l?occupazione della sala consiliare orvietana e con la lottizzazione gi? venduta sui pieghevoli della festa del PD, con le sacre rappresentazioni sul sagrato del Duomo e con la processione da Sant?Andrea, quest?anno arricchita dal corteo di dame e cavalieri.

Non ancora ripreso dalla scarfagna estiva e con la pressione del sangue sotto i minimi storici, ho deciso di ritirare fuori un pezzo di repertorio sul ferragosto orvietano. Si tratta di un vecchio sonetto, che avevo scritto nell?estate del 1994 per una mostra sulle tradizioni orvietane, con cui abbiamo festeggiato il decennale della scoperta del Pozzo della Cava.

C?erano quattro composizioni dialettali in rima: una per il Corpus Domini, una per la Palombella, una per il Palio dell?Oca e questa che voglio riproporvi, per la vigilia di ferragosto.

Una antichissima tradizione, supportata anche da documentazioni storiche, vuole infatti che il Comune di Orvieto abbia deliberato di portare con particolare solennit? l?immagine della Madonna dalla chiesa di Sant?Andrea fino al Duomo il 14 agosto 1338, per implorare la liberazione della citt? da un lungo assedio che rischiava di farla capitolare.
Chiss? se anche grazie a qualche aiuto celeste, l?assedio fin?.

L?idea era di far parlare una immaginaria popolana di Orvieto, in una altrettanto immaginaria preghiera alla Vergine, che avrebbe dovuto aiutarla, coi dubbi e le speranze della gente semplice del Medioevo, in cui la fede si fondeva alla superstizione dando luogo a quella magica (in ogni senso) cosa che era la devozione.


Sarve Reggina:

Sarve Reggina, Madre de le Sante,
ascorta la preghiera che te famo,
e guarda, si tu voe, com?? che stamo,
e dove semo, come semo e quante?

E Madre, tu vedrae che semo tante,
e vedrae pure quello che magnano,
e allora capirae perch? pregamo,
e perch? semo cos? tanto affrante.

Mannice via ?r nemico che c?opprime,
e che da anne nun ce lascia gnente,
e che riesce solo a fa? der male,

e si tu poe, aiuta noe per prime,
aiuta prima noe, la pora ggente,
che ?l ricco, pur?in guerra, magna uguale.

 

 

 

PS: Questa rubrica si chiama ?Cerco guai? e gira gira i guai arrivano!

All?indomani dell?ultimo articolo, dal titolo ?Pigro Blob di Ferragosto? mi ? stata inviata da una delle persone citate una raccomandata in cui lo/la scrivente si dichiarava offeso/a per quanto da me pubblicato, diffidando da ?eventuali pubblicazioni in merito se non supportate da elementi certi e inequivocabili?, imputando, tra l?altro, a me (uno dei quasi 70 soci ed ex soci, inclusi enti pubblici, che abbiamo ricevuto la lettera) la divulgazione dell?esistenza dei debiti, quando tutto ? scaturito da una interpellanza di un consigliere che chiedeva di conoscere come il Comune, ente piuttosto pubblico e quindi obbligato ad una certa trasparenza in fatto di uscite di denaro, vorr? ripianare i debiti contratti col consorzio.

Peccato che, prima di querelare, bisogna almeno richiedere smentite o rettifiche delle notizie uscite, avendo cura di documentare quanto si vuole smentire o rettificare, magari uscendo dall?assordante silenzio di quanti avrebbero dovuto, per lo meno per dignit?, farsi vivi in questi giorni.

Vabbeh, sono piuttosto abituato a commettere il reato di lesa maest?, pagato finora con la pena di antipatie e musi lunghi.

Stavolta, per?, si parla di fior di legali schierati dal/la potente offeso/a.

Vorr? dire che io dovr? pagare per difendermi dal reato di lealt? e sincerit?, fosse pure a mezzo stampa, e qualcun altro avr? qualche altra spesa da mettere in conto al consorzio.

Cos? avr? il sublime piacere di dover pagare, oltre al mio, anche l?avvocato dell?accusa.

Naturalmente vi terr? informati sull?evolversi della vicenda, che temo, qualora si passi dalle minacce ai fatti, possa andare a toccare anche il direttore responsabile della testata.

Viva la libert? e la trasparenza di chi non teme di chiamare le cose col loro nome, in pubblico!

Spero solo di poter credere ancora alle favole, dove il bimbo che gridava ?il re ? nudo!? era portato in trionfo. La realt? ? diversa, e non voglio trionfi (anche perch? non ho puntato il dito ma solo commentato con titoli di giornale!!!), ma nemmeno l?ulteriore danno e l?ulteriore beffa dovuti al fatto che, sebbene il re resti nudo, ci sono gli avvocati che sono vestiti, di fiori di toghe, che dovr? pagare anche il bimbo innocente che ha avuto l?ardire di puntare il dito.

Pubblicato il: 18/08/2008

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