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Il mio amico Pierluigi Leoni ha scoperto la mela

Fausto Cerulli

di Fausto Cerulli

Il mio amico Pierluigi Leoni ha scoperto la mela. Mi chiedo se sia la mela- pomo che eva gust? per il gusto tutto femminile di traslocare e poi le femministe decisero che era il pomo d?adamo, che se era per lui stavamo ancora nell?eden altro che caparbio, per dire. Oppure Pierluigi ha scoperto la mela si sfracell? sulla testa di newton e gli fece inventare quella
bufala della legge di gravit? che la gravit? ormai ? solo quella delle emergenze che fanno comodo. Per? mi sa tanto, conoscendolo per quanto si pu? conoscere un Richelieu, che il
mio amico si riferisce alla mela avvelenata che uccise Biancaneve e e ben per lei che senn? seguitava a far la sguattera ai nani, altro che principessa.
Ed allora si tratta di stabilire chi ? Biancaneve, chi ? la strega cattiva e chi ? il principe azzurro. I sette nani, lo sappiamo, sono i politici improvvisati, prestati alla politica dalla vanga o dal foro. E se qualcuno si riconosce nella definizione, cazzi suoi,vuol dire che ha la coda di paglia. Mi accorgo di essermi dilungato nei preliminari, ma ? questa la caratteristica del bravo amante. Una scopata e via, sono buoni tutti?
Facciamo che Biancaneve ? il potere locale, il Palazzo pasoliniano, e che la strega cattiva ? l?insieme di quei mestieranti della politica che sono capaci solo di NON proporre, per evitare che chi vuole proporre proponga e chi vuole e pu? decidere decida. Dico subito, per sgombrare il campo dagli equivoci e per seguitare ad arricchirmi come legale della presente amministrazione, che considero Cimicchi e Leoni i due politici pi? politici della scena orvietana. Ci sarebbe anche il senatore locale, Angius, ma si ? perso per strada, si ? scollegato dal suo collegio. Venturi, da quando ? morta la democrazia cristiana, fa degnamente il vedovo. Ed ? un altro, comunque, che sa di politica.
E veniamo al Principe Azzurro: a questo punto la favola bella che allora ci illuse che oggi ci illude di Pierluigi Leoni, diventa una sorta di sfida- scommessa.
Ne parliamo spesso, con  Pierluigi, in certe conviviali  sedute alla Colonnetta.
Lui pensa ad una sorta di alleanza di liberi e puri, che travalichi gli schemi politici, in nome della buona amministrazione. Io penso che sia cosa sana e giusta invitare coloro che sanno e possono e vogliono a mettersi insieme per salvare il salvabile,
prima che la barca affondi con tutti i marinai, prima i mozzi ed i cambusieri.
Ma penso anche che la barca debba comunque avere una qualche bandiera; che non sia quella della ideologia rozza del voglio una targa, ma che abbia comunque scritto sopra un segnale di riconoscimento. Una ammucchiata confusa, sia pure
fatta di persone con le idee non confuse, rischia forse di essere un rimedio peggiore del male: sul genere di forza italia locale che sono quattro gatti pi? la volpe Grancini e riescono a fare cinque correnti di aria fritta. O del genere della Margherita locale che si sfoglia e si spoglia, e non basta Cardinali a reimpetalare. Leoni, per dirla in soldoni che fa anche rima, pensa ad una sorta di lista civica sanamente ?litataria, che poi sarebbe una sorta di Direttorio intellettuale. Nulla in contrario ad un Direttorio, per uno come me che ? ancora leninista: ma un Direttorio deve avere una direzione di marcia, un vento comune che consenta alle vele di tenere il mare e di non afflosciarsi dinanzi alla prima bonaccia malaccia del tipo Orvieto Provincia, che a Spoleto e a Foligno sono anni che lo dicono e nessuno se li fila.
Forse quello che sul punto mi divide da Pieruigi Leoni ? il concetto di amministrazione. Pier Luigi, che in fatto di tecnica amministrativa meriterebbe una cattedra universitaria
non baronale, ? convinto, in perfetta buona fede, e con qualche fondato argomento, che l?Amministrazione sia una cosa e la Politica un?altra. E che una sana Amministrazione abbia tutto da guadagnare a distinguersi dalla politica. Io, che non so amministrare neppure i soldi che NON ho, penso invece che una Amministrazione che non abbia un riferimento politico,sia una sorta di anitra zoppa.
Si tratta di stabilire, e qui concordo con un pensiero magari inespresso di Pierluigi Leoni, di stabilire che cosa sia la Politica: se deve continuare ad essere quella che ? ad Orvieto, con le eccezioni di cui dicevo, allora diciamo con Bossi che abbiamo fatto la quadra. Siamo riusciti a fare della politica una semplice faccenda di amministrazione-  e di cattiva perch? inciuciata ed inciuciata perch? cattiva- amministrazione. Voglio leggere la mela di Pierluigi Leoni come un invito a rimettere la politica sulle proprie gambe: dove la sinistra marcia con le gambe della sinistra e la destra con le gambe della destra. In una rinnovata dialettica, senza la quale politica ed amministrazione rischiano entrambe di morire per asfiss?a: e non solo perch? questa ? una estate particolarmente calda. Dal punto di vista metereologico,  ovviamente.

Pubblicato il: 17/08/2003

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