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Reception Orvieto

cerco guai

Gi? diverse settimane fa avevo parlato del possibile supehotel a cinque stelle con centro benessere, ad uso e consumo di un palazzo dei congressi che rischia di avere arredi e dotazioni antichi quasi quanto l?edificio e che si trova nel bel mezzo del mercato della chincaglieria cinese.

Ma il tempo passa, le voci corrono, i progetti evolvono e le amministrative si avvicinano.

E questa strana estate ci trova sonnacchiosi, mentre i Beatles cantano ?Ob-la-di, Ob-la-da, Ob-la-zio-ne? e mentre pare proprio che, col benestare di tutti, anche dei delatori del parcheggio di Via Roma, verr? concesso un aumento di volume del 30% alla attuale struttura della ex Caserma Piave.

Questa strana estate, invece di invitarci al confronto davanti a un gelato di Pasqualetti o a una fetta di cocomero facendo a gara a chi sputa i semi pi? lontano, spinge alla orvietana faziosit?, e non passa settimana che non ci sia una cena per una lista civica: c?? quella dell?ex assessore e quella dell?ex dirigente, quella dei commercianti e quella degli artigiani, quella della fronde della maggioranza e quella della frasche della minoranza, quella del ?s?eravamo tanto amati? e quella di chi sogna ancora una Orvieto che non sar? pi? o non sar? mai.

Questa strana estate in cui tre o quattro hanno letto l?articolo del Messaggero in cui si dice che non ci sar? un solo nuovo superalbergo, ma si disegna uno scenario con uno o due hotel alla Piave, uno nell?ormai ex Centro Studi e gi? ex ospedale, uno in localit? Trinit? (che a dire il vero potrebbe reggersi bene da solo fregandosene di Orvieto) e uno da 270 posti letto ad Orvieto Scalo.

Cos? il Piano Urbano Complesso del centro storico, che se ne sbatte del quartiere medievale e delle pendici della rupe, che taglia fuori il parcheggio del Campo della Fiera perch? tanto chi se ne frega di 130 e rotti commercianti che hanno creduto nella partecipazione, diventa il PUC di Piazza Cahen e del parcheggio della funicolare, con annesso hotel dotato di garage sotterraneo.

A questo punto la perplessit? su quale reale piano di sviluppo turistico stia dietro tali investimenti, a un passo dal megahotel dismesso che si appresta a diventare multisala, nasce spontanea.

Forse siamo noi ad avere la vista corta e a non capire che, come ha detto il consigliere Mariani per i 42 ettari di Ciconia 2, ?se l?imprenditore vuole fare questo investimento in un tempo di crisi, avr? pur fatto i suoi calcoli?.

Gi?, il problema ? che noi non sappiamo quanto nei calcoli degli imprenditori di turno, che investiranno in queste strutture che porteranno, in totale, oltre 600 nuovi posti letto, possa rientrare davvero lo sviluppo dell?accoglienza orvietana.

Da una parte c?? da sperare che ognuno di loro abbia il suo asso nella manica e abbia gi? individuato i flussi che gli riempiranno le camere e che porteranno nuova gente qualificata a Orvieto, cos? bisognosa di questa linfa vitale.

Dall?altra, per?, probabilmente questi signori non avrebbero investito senza avere solide garanzie su un vero piano di promozione e valorizzazione turistica di citt? e territorio.

Baster? puntare sui congressi in quel Palazzo del Popolo? Baster? l?antiquariato in un periodo in cui tante altre fiere analoghe stanno chiudendo? Basteranno gli eventi? E come mai finora non sono bastati? C?? un nuovo piano serio, complesso, preciso, integrato e partecipato che rilanci una nuova identit? di Orvieto e del territorio per farne una meta appetibile? E se questo piano esiste, perch? nessuno ce lo ha comunicato, se non altro per fare bella figura? Ai posteri l?ardua sentenza.

Ai contemporanei, invece, i timori del presente.

Come il timore di chi, come me, guarda queste cose senza sapere fino in fondo e ha paura che, in periodi come questi, possa succedere che tra appalti e subappalti presenti e futuri, si possa incappare in qualche impresa che abbia il solo scopo di racimolare, tra PIC, PUC, PAC e preventivi consenzienti, quanto basta per pagare dirigenti e operai un altro paio d?anni, o per far tornare o ripulire conti che altrove sballerebbero.

E poi chi se ne frega se l?hotel non inaugura o chiude l?anno dopo.

Sarebbe proprio un gran finale. Col botto!  

Pubblicato il: 28/07/2008

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