Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Il costo dell?acqua tra libero mercato e privatizzazioni

Mario Fortinelli

di Mario Fortinelli 

 

Assistiamo  da tempo ad una riscoperta  del concetto di libero mercato come risposta alla invadenza delle istituzioni pubbliche in settori  importanti della nostra economia ed allora via con le privatizzazioni.

Si vuole privatizzare tutto, dalla grande impresa come la acciaieria di Terni per finire al servizio cimiteriale.

In questa opera, in cui lo Stato da onnipresente si ritira fino a rimanere soltanto l?  dove ?  essenziale garantire  i servizi primari alla comunit?, c?? da prestare tanta attenzione altrimenti anzich? migliorare si finisce per peggiorare.

E veniamo a noi!

Anche nella nostra realt? territoriale si ? finiti per privatizzare.

Si ? cominciato con il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la gestione della discarica, la realizzazione delle aree industriali (pip), la gestione dei tetti degli edifici pubblici per istallare le antenne di telefonia mobile, gli acquedotti comunali e gli impianti di depurazione delle acque, ora anche la vendita della legna della comunit? montana.

Per privatizzare si adotta un meccanismo raffinato ?si costituisce una societ? tra gli enti ed i privati? alla quale si affida la gestione del servizio.

Il gioco ? fatto, ? la privatizzazione poich? questa societ? opera sul mercato al pari di una impresa privata.

Strana privatizzazione perch? la societ? ha una forte partecipazione  pubblica nel capitale sociale e a volte il controllo.

Allora?

Allora ? una falsa privatizzazione perch? queste societ? operano sul mercato al pari di imprese private ma spesso sono controllate e condizionate dalle istituzioni che sono controllate  dalla classe politica.

Cos? facendo il sindaco, il presidente della provincia, l?assessore , insomma il politico di turno del partito che governa continua a controllare tutto sfuggendo alle rigide norme della pubblica amministrazione ad esempio nel settore degli appalti,  delle manutenzioni o delle assunzioni.

Bene! cosa ci guadagna il cittadino utente?

Prendiamo il caso del servizio idrico.

Attraverso una serie di meccanismi ? stato privatizzato ed ora abbiamo a che fare con la societ? Sii ed il prezzo delle tariffe dell?acqua e triplicato e il servizio non ne ha guadagnato in efficienza.

A Fabro il costo medio  per anno che una famiglia media andr? a pagare sar? di circa 350 euro, cio? tre volte di quanto ha pagato fino ad ora.

Oggi questi servizi essenziali sono pagati interamente dagli utenti ed a maggior ragione il sindaco deve dare conto delle scelte compiute.

Si vorrebbe conoscere:

a)per quale motivo sia stata scelta la societ?  mista con un privato anzich? il consorzio tra i comuni

b)che tipo di controlli opera la pubblica amministrazione  sulla societ? che gestisce il servizio idrico

c)i motivi che hanno indotto la societ? di gestione a triplicare  le tariffe.

 

Il sindaco di Fabro e con lui gli altri sindaci ha l?obbligo di rendere  note le modalit? attraverso le quali si ? giunti a questo risultato ed i costi che ogni singolo cittadino dovr? sostenere per avere l?acqua nei prossimi anni.

Quanto fatto fino ad ora dalle amministrazioni comunali e dalle maggioranze che le sorreggono ha avuto lo scopo di arricchire il carnet delle societ? miste e la partecipazione a queste del partner privato che ormai ? divenuto il fulcro della economia provinciale spaziando dall?acciaio allo sport alla ricerca e universit? alla raccolta dei rifiuti e loro smaltimento alla produzione di energia alla depurazione delle acque alla gestione del servizio idrico.

? giunta l?ora che qualcuno ci spieghi dove sono i vantaggi per i cittadini e se il costo della preziosa acqua dopo essere triplicata aumenter? ancora altrimenti sar? chiarissimo e gravissimo a chi ?  stato  assicurato ogni vantaggio dai nostri eccellenti borgomastri.

Pubblicato il: 12/08/2003

Torna ai corsivi...